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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Donazzan: “Da Galan pochezza politica e nostalgia estemporanea”
L'assessore replica all'ex governatore, che vuole rifondare Forza Italia e invita gli ex An in disaccordo “ad andare a casa”. “Non ci sono gli ex di questo o di quello, c'è il Pdl”. "Più di qualcuno è preso da delirio di onnipotenza”
Pubblicato il 29-03-2012
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“Galan vuole cacciare gli ex An? Forse così potrebbe provare a risolvere il problema di pochezza politica che sta manifestando in questo ultimo periodo tutto preso da una nostalgia estemporanea: non ci sono né ex di questo né di quello, c’è il Pdl."
Risponde così Elena Donazzan, assessore regionale del Veneto all’Istruzione, Formazione e Lavoro, all’intervista di Giancarlo Galan pubblicata oggi su “Italia Oggi” e intitolata “Galan, ora fuori An dalle balle” (www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1764507&codiciTestate=1&sez=giornali&testo=&titolo=Galan,%20ora%20fuori%20An%20dalle%20balle) in cui l’ex presidente del Veneto sostiene di voler seppellire il Pdl, rifondare Forza Italia e dice che chi dei provenienti da Alleanza Nazionale non è d’accordo se ne deve andare a casa.
“Invece di perdere energia e tempo a trovare nemici interni - precisa l’assessore regionale - dovremmo piuttosto offrire soluzioni alla difficoltà delle imprese, alla tassazione oltre l'umana sopportazione, all'aggressività della finanza speculativa, alla paura della gente, all'aumento dell'incertezza e della criminalità.”

Elena Donazzan: "Vedo troppi capetti candidati ad assumere il ruolo di censori o selettori"
“Il resto - sottolinea Donazzan - sono espressioni da delirio di onnipotenza, delirio che ahimè, sta prendendo più di qualcuno, ma che poco interessano a chi ci osserva da fuori, e io non perderò del tempo dietro a chi vuole allontanare dalla politica e dividere, perché preferisce essere solo al comando, invece di costruire un movimento popolare diffuso e partecipato.”
“Nessuno in questi anni da assessore regionale - prosegue Donazzan - mi ha chiesto da dove venivo, se ero ex di qua o di là. Mi hanno sempre chiesto invece dove volevo andare e cosa stavo facendo, oppure cosa proponevo per risolvere i tanti, troppi problemi in cui imprenditori, giovani studenti, lavoratori in cassa integrazione, madri lavoratrici si trovavano e si trovano ad affrontare.”
“Ciascuno di noi - aggiunge l’assessore regionale - se ha una storia di appartenenza deve andarne fiero e ha il proprio bagaglio di valori e di cultura, ma il momento non ci permette di vivere di nostalgia o torcicollo, ma impone alla politica coerenza , credibilità e chiarezza.”
“Vedo però - precisa Donazzan - troppi capetti candidati ad assumere il ruolo di censori o selettori, quando al contrario abbiamo bisogno di essere inclusivi, partecipativi e propositivi e soprattutto dobbiamo avvicinare persone nuove innamorate del senso del dovere per la propria terra, per la propria gente, capaci di rinnovare la politica nello spirito, capaci di schierarsi.”
“A me piace - conclude l’assessore regionale - costruire e rispondere alle persone, alle imprese alle loro esigenze e nel Popolo della Libertà siamo in tanti a pensarla così.”
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