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Redazione
Bassanonet.it
Il metano ti dà una mano
A Schiavon, durante la prima edizione del Festival del biometano, si inaugura il più grande impianto d’Europa
Pubblicato il 20-05-2023
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L’impianto di biometano più grande d’Europa sarà operativo in provincia di Vicenza.
Venerdì prossimo a Schiavon, durante il primo Festival del biometano, verrà inaugurato il mega complesso locale in grado di trasformare i reflui zootecnici in energia rinnovabile e fertilizzante naturale.
L’evento, promosso da FemoGas e Coldiretti Vicenza con il supporto di Legambiente, sarà allo stesso tempo una grande festa popolare ispirata alle tradizioni contadine, che metterà assieme le atmosfere della cultura rurale veneta e la migliore tecnologia per produrre energia in modo “alternativo”.

Il sito di biometano a Schiavon
L’impianto di Schiavon, promosso da Iniziative Biometano (Gruppo FemoGas), è gestito da due società, Motta Energia e EBS, di cui sono socie 117 aziende agricole attive principalmente nei comuni di Schiavon, Pozzoleone, Bressanvido e Sandrigo, una piccola “Dairy belt” che continua a presidiare l’attività agricola e di allevamento nelle campagne del vicentino e del bassanese.
Come funzionerà l’approvvigionamento dell’impianto?
Gli allevatori locali lo alimenteranno quotidianamente con 360 tonnellate di letame, liquami bovini e pollina, gli escrementi dei polli. Il meccanismo dell’impianto, costruito dal Gruppo AB di Brescia e da Ies Biogas (Gruppo Snam), è stato spiegato dai gestori del sito come una sorta di “stomaco di mucca” altamente tecnologico. Attraverso il processo di “digestione anaerobica”, l’impianto produrrà in prima battuta biogas e successivamente una parte di questo verrà a sua volta trasformato, mediante un cogeneratore, in energia elettrica. Una parte della lavorazione ritornerà invece alle aziende agricole sotto forma di fertilizzante organico naturale. Annualmente l’impianto sarà in grado di produrre 7 mila tonnellate di biometano, quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno annuale di 200 automezzi pesanti che percorrono 100.000 chilometri ciascuno. Anche la componente gassosa del biometano, cioè l’anidride carbonica, sarà recuperata e venduta al settore alimentare (per esempio alle imprese che producono bibite gassate).
Oltre al biometano, l’impianto produrrà il digestato, un compost utilizzato per concimare i campi, e nella sua frazione solida utilizzato anche per la concimazione di precisione in viticoltura, in floricoltura e in orticoltura. Anche Legambiente il 26 maggio sarà a Schiavon, metà scelta come seconda tappa della campagna nazionale itinerante “I cantieri della transizione ecologica. Verso il XII congresso nazionale”.
Alla prima del Festival di del Biometano, nella mattinata del 26 maggio, saranno presenti il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente e Piero Gattoni, presidente del CIB- Consorzio italiano biogas. Parteciperanno invece ad una seconda tavola rotonda, più legata alle questioni tecniche, Angelo Baronchelli, presidente del Gruppo AB, Stefano Bozzetto, amministratore delegato di FemoGas, e Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo economico e all’Energia della Regione Veneto.
Il taglio del nastro sarà invece affidato a Stefano Svegliado, amministratore delegato di Motta Energia e EBS, insieme a Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità e Luca De Carlo, presidente della commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato. Nella grande partita che si sta già giocando a tutti i livelli nel campo della sostenibilità energetica, l’impianto di Schiavon è sicuramente un motivo di orgoglio per il nostro territorio.
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