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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Doping senza censura
Gli autogol dello sport e della salute. Se ne parla giovedì 21 aprile agli Incontri senza censura della Bassanese
Pubblicato il 19-04-2011
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Giovedì 21 aprile, nella sala Chanel dell’Hotel Belvedere, saranno ospiti de La Bassanese i giornalisti sportivi Giulio Mola, autore del libro L’ultima partita – inchiesta su malattie e decessi sospetti nel gioco più bello del mondo pubblicato da Frilli Editori, Giancarlo Padovan, giornalista, opinionista, conduttore e responsabile dello sport su LA7Gold, Aldo Serena, ex calciatore e ora commentatore sportivo per le reti Mediaset e l’avvocato Claudio Pasqualin, ex procuratore di Del Piero, giocatore testimone nel caso Epo-Juve. La serata, inserita nel palinsesto culturale Incontri senza censura, è rivolta non solo ai lettori ma anche ai responsabili sportivi del nostro territorio per parlare insieme dell’ombra nera che mina la salute dello sport “più bello del mondo”: il doping. Prendendo spunto dalle dichiarazioni di Zdenek Zeman che ha detto "il calcio deve uscire dalle farmacie", fino alle indagini del procuratore Raffaele Guariniello, scavalcando il muro d’omertà sull’argomento, l’inchiesta e la discussione vogliono mettere in luce l’uso e l’abuso di sostanze proibite, un’onda chimica che ha inquinato gli armadietti e il sangue dei giocatori, mettendo seriamente a repentaglio la loro salute e la loro vita. E chiaramente a essere malato non è soltanto l’ambiente calcistico, le testimonianze rivelano che il doping che ha invaso negli anni ’80 il mondo calcio - ma le incursioni erano iniziate già trent’anni prima - è iniziato con l’arrivo dei preparatori del ciclismo e dell’atletica. La preoccupazione per il fenomeno è ancora più grande perché la prassi, con posologie sempre più raffinate, si sta allargando anche alle società dilettantistiche e ai settori giovanili di molte realtà di provincia. La responsabilità è da imputare sempre e solo a giocatori, allenatori, società e medici sportivi? Mola ha citato nel libro una frase di Giovanni Galli che indica una radice del problema dalla profondità forse sottovalutata: “Se i genitori accettano che i loro figli prendano certe scorciatoie per arrivare al successo, la colpa non è dei medici”. Certo, il desiderio di andare oltre i suoi limiti è nato con l’uomo, non è questo il punto, ma piuttosto ma la sua strumentalizzazione. All’incontro, moderato dal giornalista Giancarlo Padovan, si parlerà anche della SLA, la sclerosi laterale amiotrofica, una terribile malattia neurodegenerativa di cui è ipotizzato un legame col doping, sono ben noti i casi di Stefano Borgonovo e Gianluca Signorini. E’ consigliata la prenotazione gratuita dei posti a sedere.
Portiere, olio su tela di Aleksandr Deineka
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