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Gianmaria e Maddalena, avete sbagliato
Che cos'è una canzone? È con questa domanda che Franco Mussida ha introdotto il seminario “Scrivere canzoni oggi” di giovedì sera all'Auditorium Vivaldi di Cassola. L'incontro è stato curato dal Lions Club J. Da Ponte all'interno del progetto “Musica Futura”, inaugurato circa due anni fa con l'allestimento della Sala Prove a Cantieri Giovani, a Bassano, e proseguito con una serie di incontri a scopo didattico con i maestri del Centro Professione Musica (diretto e fondato dallo stesso Mussida). La serata è durata circa un paio d'ore e si è divisa in due parti: nella prima, lo storico chitarrista della PFM ha definito la forma canzone nelle sue strutture fondamentali; nella seconda, sono stati invitati sul palco gli autori che avevano inviato le proprie composizioni al CPM per avere un giudizio dal Maestro.
Mussida ha focalizzato l'attenzione sulla potenza dello strumento canzone: essa veicola emozioni e pensieri, ma soprattutto, attraverso la magica associazione di suono, musica e parola, produce un “incanto”: la canzone diventa allora un piccolo prodigio che incanta l'ascoltatore e lo porta in un'altra dimensione. Ecco perché, per fare un esempio noto e recente, Sanremo rispecchia una qualità musicale sempre più bassa: secondo Mussida, non stiamo parlando più di ascoltatori ricettivi di emozioni, ma videodipendenti che vanno addomesticati. L'originalità del testo e la bellezza della musica fanno si che la composizione ci conduca al di là della realtà; se ciò non avviene, “tanto vale mettere in musica le notizie del Corriere della Sera!”
Il momento più interessante, soprattutto per i molti musicisti in erba presenti in sala, ha coinciso con l'elenco delle 5 qualità fondamentali con le quali si giudica una canzone: l'idea (originale e vincente), l'amalgama di musica e testo (devono camminare insieme, “dire” la stessa cosa), la verità (il pubblico percepisce istantaneamente la sincerità o meno dell'artista), la personalità timbrica (il carattere personale della voce di un cantante) e la tecnica (ultima perché certamente non necessaria, qualora siano presenti le altre qualità). Sulla base di questi criteri, Franco ha giudicato le composizioni arrivate al CPM, e di ognuna ha scritto un giudizio che ha presentato sul palco all'artista interessato: momento nel complesso particolarmente indovinato, e nello specifico molto suggestivo per gli stessi autori, che si sono trovati ad ascoltare le parole esperte e attente del Maestro. Non è ovviamente mancata la chitarra tra le braccia di Mussida, che si è lasciato andare in qualche assolo divertito mentre venivano diffuse le composizioni degli artisti locali. Il pubblico ha reagito interessato con risate e applausi.

Un momento della serata con Franco Mussida.
In chiusura, c'è stato spazio per qualche domanda sui progetti futuri della PFM (che uscirà in primavera con un riarrangiamento tutto da sentire de La Buona Novella di De André, già al tempo musicata dal gruppo quando ancora portava il nome de I Quelli), e sulla situazione attuale della discografia italiana, per il chitarrista ormai assolutamente ininfluente sulla qualità del prodotto artistico.
Con questa serata, si chiude così la serie di incontri organizzati dal Lions Club “J. Da Ponte”, che hanno portato a Bassano alcuni importanti professionisti della musica, che si sono resi disponibili soprattutto ai ragazzi che stanno cominciando ad appassionarsi allo studio dello strumento.
Il bilancio non può che dirsi positivo.
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