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Essere o non essere umani?
Giuliana Musso è andata in scena al Teatro “T. Gobbi” per Operaestate festival con il suo nuovo spettacolo intitolato: “La scimmia”
Pubblicato il 24-07-2019
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Ieri sera, martedì 23 luglio, Giuliana Musso è andata in scena al Teatro “T. Gobbi” con il suo nuovo spettacolo intitolato: “La scimmia”.
Prodotto da “La Corte Ospitale” in collaborazione con Operaestate Festival Veneto con il sostegno del Teatro Comunale di Vicenza, e ispirato al racconto “Una Relazione per un’Accademia”, scritto da Franz Kafka, il monologo è stato creato da Giuliana Musso con la consulenza drammaturgica di Monica Capuani.
Sul palco, un camerino/scena da varietà con una porta/specchio di Alice illuminata da cui entra e esce e si inquadra da sola la Scimmia, questo animale-uomo che racconta agli esimi membri dell’Accademia la sua storia, la sua poco naturale evoluzione, come nel testo di Kafka. La Scimmia indossa un’altra maschera, oltre a quella che si è infilata per sopravvivere nel mondo umano, cioè il costume di Charlot; si muove e si agita in una gabbia dalle sbarre trasparenti che sente solo lei un po’ con la camminata di Chaplin e un po’ con movenze da primate (alla costruzione dei movimenti scenici ha collaborato Michele Bazzana).

Giuliana Musso (fonte: www.giulianamusso.it)
Musso altera la voce, la incrina, la mette in torsione, fa smorfie e versi; la brava scimmia diverte e intrattiene il pubblico interessato alla sua esemplarità, ma intanto parla, e racconta la vita di Scimmia, arrivata a bordo di una nave, in cattività, poi catapultata in un altro recinto, con le carni e l’animo scarnificati, prima di trovare una via d’uscita — e qui il varietà si tinge di cronaca. Non cerca “la libertà”, ci mancherebbe, sarebbe troppo, con Kafka rimarca: una via d’uscita. La via d’uscita per questa scimmia che non può e non vuole più tornare indietro e che vuole sopravvivere anche alla sua umanità non può essere il giardino zoologico: sarà il palcoscenico, è lì il varietà.
Nel nostro mondo ci si deve adattare a tante cose, ma prima di tutto all’utilizzo della parola, poi all’uso improprio che intorno se ne fa. La lotta mimata sul palco con colpi animalesco-maldestri e quindi pieni di grazia, che suscitano simpatia, in realtà è una lotta piena di ferocia, perché la Scimmia lo dice chiaramente: il nemico non è esterno, è il conflitto perenne tra pensiero e corpo che portiamo da sempre in dote dentro di noi.
La malinconia del testo di Kafka è tradotta da Giuliana Musso sul palco con la scelta di interpretare, peraltro in modo magistrale, il personaggio triste del buffone, una scimmia-Charlot, ma sono tanti e profondi i temi che l’attrice-autrice porta a galla nel monologo, uno su tutti il costo che comporta l’adattamento a una società che non ci corrisponde. La consapevolezza della perdita del nostro sentire integro, che tanto spesso avvertiamo, per dirla con Scimmia, it’s not a joke.
Applausi calorosi, e non a causa del meteo, dal pubblico del festival.
Il prossimo appuntamento con il teatro di Operaestate è in programma per giovedì 25 luglio, in Valbrenta, a Campolongo, dove Vasco Mirandola con La Piccola Bottega Baltazar proporrà una notte in parole e musica dedicata a Dino Buzzati. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21.20.
Per ulteriori informazioni si può contattare la biglietteria del Festival al numero 0424524214 (aperta dal lunedì al sabato negli orari 9.30/12.30-15.30/18.30) o scrivere alla mail operaestate@comune.bassano.vi.it.
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