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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
“Il credito al consumo non è un fast food”
Inaugurato a San Giuseppe di Cassola il punto vendita ProFamily, società per il credito finalizzato del Gruppo Banca Popolare di Milano. L'AD Massimiliano Becheroni: “Un'attività fondata sul rapporto duraturo con le famiglie”
Pubblicato il 21-10-2011
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Il prodotto più richiesto per il credito al consumo degli italiani è sempre e ancora l'automobile. Seguono l'arredamento e il tempo libero (palestre, viaggi), ma sta crescendo in maniera esponenziale il fotovoltaico.
Beni e servizi acquistati da un Paese che ama ancora comprare a rate, e che porta avanti l'economia. Secondo le rilevazioni statistiche condotte da Crif (società specializzata nei sistemi di informazioni creditizie) e riferite ai primi sei mesi del 2011, le pratiche di credito al consumo inserite a sistema in Italia sono state quasi 3 milioni per un valore di circa 22,457 miliardi di euro.
A livello nazionale il Veneto si attesta al quinto posto, con una media dell'”indice affidati” - e cioè il numero di clienti che hanno ottenuto un finanziamento in rapporto al numero di abitanti - del 22,7%, inferiore alla media nazionale del 26%. Ma con numeri comunque importanti: in provincia di Vicenza, nella prima metà di quest'anno, sono stati erogati 289 milioni di euro per acquisti finalizzati oppure, in misura inferiore, per prestiti personali.

Il sindaco Silvia Pasinato affiancata dall'AD di ProFamily Massimiliano Becheroni, dai manager della società e dallo staff del financial shop di San Giuseppe di Cassola
Una domanda di credito al consumo che, nella nostra regione, negli ultimi anni è sensibilmente cresciuta. Per questo motivo ProFamily, la società del Gruppo Banca Popolare di Milano per il credito alle famiglie, dopo l'apertura nei mesi scorsi di circa 30 punti vendita nelle principali regioni italiane sbarca da oggi anche nel Veneto.
Precisamente a San Giuseppe di Cassola, dove questa mattina il sindaco Silvia Pasinato e il top management dell'azienda hanno inaugurato il nuovo punto vendita finanziario di via San Pio X che sarà diretto, in collaborazione con i due figli, da Luciano Mucelli.
Si tratta di una tappa significativa del percorso di sviluppo della società di credito - di proprietà al 100% del Gruppo BPM e presieduta da Marcello Priori - che prevede, entro l'anno, l'apertura di 40 punti vendita in Italia, con un ulteriore piano di espansione nel 2012.
“E' la dimostrazione che in Italia si può ancora crescere” - afferma l'amministratore delegato di ProFamily Massimiliano Becheroni, 35 anni di attività alle spalle nel settore del credito alle famiglie e attuale presidente del CTC (Consorzio Tutela del Credito), intervenuto all'inaugurazione.
“Fino ad oggi - continua Becheroni - il credito al consumo è stato considerato un “fast food finanziario”. E cioè un incontro occasionale, come in un fast food, tra un cliente che non conosce chi gli fornisce il servizio e un fornitore di servizi che non conosce il cliente. Noi vogliamo trasformare il credito al consumo in un “agriturismo finanziario”. Nell'agriturismo il cliente conosce la persona che gli dà da mangiare e questa persona conosce lui. E' per questo che parliamo, nel nostro slogan, di “credito genuino”. Ogni nostro contratto o comunicazione, inoltre, presenta il marchio del certificato di garanzia “Patto Chiaro” di Adiconsum.”
“In questo periodo di crisi - aggiunge l'AD di ProFamily - i prestiti finalizzati hanno risentito della contrazione dei consumi. Non vedo tuttavia un grosso deterioramento qualitativo nel settore, il cui andamento dipende appunto dalla qualità dei prestiti erogati.”
Il cliente-tipo del credito al consumo è una persona di cultura media, diplomata, sposata con due figli e di età compresa tra i 30 e i 50 anni. Ma non mancano i pensionati, “i migliori nei rimborsi”.
L'80% delle persone che scelgono di accedere al credito per l'acquisto a rate di beni e servizi sono lavoratori dipendenti, favoriti dalla formula - molto gettonata - del rimborso mensile con la cessione del quinto dello stipendio. Il restante 20% è costituito dai lavoratori autonomi. Il finanziamento medio richiesto è sull'ordine dei 9-10mila euro, da rimborsare solitamente in cinque anni.
“Questo mestiere - spiega ancora Becheroni - è sempre stato rappresentato in Italia da società straniere. Il nostro intento è quello di mettere sul podio una società italiana autoctona che si rivolge alle necessità delle famiglie. Per ogni sede che apriamo in un posto, vogliamo che il responsabile sia una persona che è nata in quel posto. In questo modo si crea un credito al consumo diverso: non più un “tocca e fuggi” dei clienti, ma un'attività fondata sul rapporto duraturo con le famiglie.”
“E' una nuova realtà economica che arricchisce il nostro territorio” - dichiara il sindaco Silvia Pasinato dopo il taglio del nastro e la benedizione dei locali ad opera del parroco emerito di San Giacomo don Paolo Dalla Rosa.
“Il coraggio va premiato - sottolinea il primo cittadino, rivolgendosi al personale del financial shop -. Stiamo intervenendo per fronteggiare una crisi economica che rischia di trasformarsi in una crisi sociale. Auguro che il vostro lavoro non sia solo di emergenza, ma soprattutto di opportunità per le famiglie.”
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