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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

La quadratura del Finco

Interrogato in consiglio comunale, il sindaco conferma: l’agenzia Alquadrato, a cui è stata affidata la comunicazione per Bassano Città Veneta della Cultura, gli ha curato anche la campagna elettorale. Eppure, quella volta in conferenza stampa…

Pubblicato il 24-09-2025
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Eccola qua, la quadratura del Finco. Dopo i vari tentativi dei più grandi esperti di geometria politica, alla fine ci siamo arrivati.
L’agenzia di comunicazione Alquadrato Srl di Vicenza, a cui l’amministrazione Finco ha affidato il piano di comunicazione per Bassano del Grappa Città Veneta della Cultura 2025, per un compenso di quasi 30.000 euro Iva compresa, ha curato anche la comunicazione per la campagna elettorale di Nicola Finco alle amministrative del 2024, in cui è stato poi eletto sindaco.
È lo stesso Nicola Finco a confermarlo, rispondendo in consiglio comunale all’interrogazione presentata dalle minoranze, avente ad oggetto “Attività relative al progetto Bassano del Grappa - Città Veneta della Cultura”.

Il sindaco Nicola Finco, l’assessore Giada Pontarollo e l’amministratore di Alquadrato Srl Alberto Serafin alla conferenza stampa del 19 luglio sul piano di comunicazione per la Città della Cultura (archivio Bassanonet)

Si tratta di un caso davvero raro di interrogazione “inter-stagionale”: protocollata la scorsa estate, nel consiglio comunale del 31 luglio era stata rinviata perché l’esame delle interrogazioni e interpellanze aveva superato il tempo previsto dal regolamento, poi il Palazzo era entrato in modalità Vamos a la Playa e quindi finalmente l’interrogazione è stata presentata nel consiglio comunale di ieri, martedì 23 settembre, ad autunno già iniziato.
Meno male o, se preferite, appena in tempo: perché l’evanescente ed impalpabile anno di Bassano Città Veneta della Cultura, che nulla di importante o di significativo ha aggiunto a quello che Bassano già proponeva per la cultura negli anni scorsi, sta ormai volgendo al termine.

Va subito detto che l’interrogazione delle minoranze (di cui mi ero già ampiamente occupato in un articolo dello scorso luglio) ha chiesto lumi su vari aspetti della questione e non solo “se l’operatore economico Alquadrato Srl, o ente/agenzia/persona fisica a questo collegato, abbia qualche tipo di correlazione con chi ha curato la campagna elettorale del sindaco Nicola Finco”.
Ha chiesto anche, riguardo al contributo di 100.000 euro della Regione al Comune di Bassano per la “vittoria” del titolo di Città Veneta della Cultura, “con quale voce di entrata sia effettivamente stata coperta la spesa di quasi 30.000 euro per il servizio di progettazione e realizzazione del piano di comunicazione per la Città della Cultura e, nel caso in cui le risorse siano state attinte dal contributo della Regione di 100.000 euro, dove sono stati impegnati (o è previsto di impegnare) i restanti finanziamenti” di 70mila euro, progetto per progetto.
E ancora, riassumendo, “come si intende coordinare il nuovo progetto “BDG. È tutto qui” con il progetto del Marchio d’Area” e “in che modo il nuovo brand cittadino si inserisce in una visione più ampia e unitaria della promozione territoriale”.
Di questi altri aspetti non mi occupo in questa sede, anche perché le risposte del sindaco sono state generiche, compresa quella per i “restanti 70.000 euro del contributo regionale” che saranno investiti “in una proposta molto importante, da presentare prossimamente, che porterà anche dei buoni risultati, se non altro in termini mediatici, per la nostra città”.
Qui mi concentro sul rapporto tra Finco e l’agenzia di comunicazione prescelta per l’incarico della comunicazione per la Città della Cultura tramite affidamento diretto, dopo che la stessa, nel 2024, ha curato la comunicazione elettorale dello stesso Nicola Finco.

“Non ho alcun problema nel dire che l’agenzia Alquadrato mi ha supportato durante la mia campagna elettorale - afferma Finco in consiglio comunale nella sua risposta all’interrogazione -. Ma è tutto documentato e quindi non capisco nemmeno il perché della vostra interrogazione in quanto tutti voi, come me, avete presentato della documentazione alla fine della campagna elettorale dove avete denunciato chi vi ha dato dei finanziamenti, chi vi ha sostenuto in campagna elettorale, ed è tutto alla luce del sole.”
“Quindi - aggiunge - non capisco se lo scopo dell’interrogazione è quello conoscitivo, legato alla Città Veneta della Cultura, oppure se qualcuno vuole alimentare la cultura del sospetto per utilizzarla come arma politica.”
“Inoltre - prosegue, rivolgendosi sempre alle minoranze -, se voi ritenete che c’è qualche procedura anomala in quello che abbiamo fatto, diteci dove abbiamo commesso degli errori. Abbiamo affidato il lavoro sulla base di quello che ci permette il Codice degli Appalti, quindi con affidamenti diretti fino a 150.000 euro, e in questo caso ne abbiamo spesi 29.000 Iva inclusa.”
Ergo:
“Io, se devo fare un affidamento soprattutto sotto soglia, mi informo delle realtà che abbiamo a livello territoriale e cerco di affidarmi a realtà che conosco, che so già come lavorano e che possono garantirmi un risultato.”
“A livello legale, e lo abbiamo anche sottolineato, non è un tema di “è lecito o non è lecito” - replica al sindaco il consigliere Manuel Remonato, che aveva dato lettura dell’interrogazione -. È un tema di opportunità politica.”
“Vediamo - è un altro passaggio dell’intervento dell’esponente di È il Momento - poca pianificazione, poca lungimiranza, molta volontà di voler fare una sorta di amichettismo, di erogazioni clientelari a persone vicine alla vostra area politica, che non mi sembra opportuno nella rappresentanza di una città come Bassano del Grappa.”
“Amichettismo”? Oggi ho imparato una parola nuova.

Prima di concludere questo articolo, egregi lettori, riprendo un’annotazione tratta dagli archivi del mio fedele bloc notes.
E ritorno alla conferenza stampa svoltasi lo scorso 19 luglio nella sala Chilesotti del Museo Civico per la presentazione del piano di comunicazione per Bassano del Grappa Città Veneta della Cultura 2025, con l’annuncio del marchio turistico-promozionale “BDG. È tutto qui” e con gli interventi del sindaco Nicola Finco, dell’assessore comunale alla Cultura e al Turismo Giada Pontarollo e dell’amministratore dell’agenzia di comunicazione Alquadrato Srl Alberto Serafin.
“Ci siamo conosciuti lo scorso marzo”, aveva dichiarato Finco al microfono di quell’incontro coi cronisti, allargato alle associazioni cittadine di interesse culturale, riferendosi a Serafin e alla sua agenzia.
Nello scorso marzo, infatti, SMS (Sua Maestà Serenissima) Luca Zaia aveva annunciato la nomina di Bassano del Grappa a Città Veneta della Cultura 2025 e da allora è partito tutto l’ambaradan.
Ma quanto dichiarato da Finco in sala Chilesotti è una cosa del tutto impossibile, visto che Serafin e la sua agenzia gli avevano curato la campagna elettorale dell’anno prima.
E allora, come spesso accade, i casi sono due.
O in quella pubblica occasione il sindaco di Bassano ha detto una cosa non corrispondente alla realtà, oppure soffre di amnesia.

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