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Quando una serie è più efficace della realtà
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Autoprotezione Civile
Incredibile: la F.lii Campagnolo di Romano d’Ezzelino acquista dalla Cina 150.000 mascherine destinate a Comuni e aziende del Bassanese. Ma in dogana le mascherine vengono confiscate dalla Protezione Civile del Veneto per le proprie necessità
Pubblicato il 10-04-2020
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Questa, più che una notizia, è una conferma alla luce del sole del sistema totalitario instauratosi nel nostro Paese a seguito della cosiddetta emergenza Covid-19.
Al centro della notizia si trova suo malgrado la ditta F.lli Campagnolo S.p.A., rinomata azienda del settore abbigliamento di Romano d’Ezzelino il cui amministratore delegato ovvero CEO, Fabio Campagnolo, è anche noto al pubblico locale e non solo per essere il presidente della società calcistica FC Bassano 1903.
In pratica è successo questo: la F.lii Campagnolo ha acquistato in Cina - dove ha diversi fornitori ed è quindi bene introdotta nella rete commerciale - 150.000 mascherine chirurgiche CE ad uso civile. Una volta importate, le mascherine sarebbero state in gran parte donate ai Comuni e alle associazioni di volontariato del nostro territorio e, per la parte restante, vendute a prezzi di convenienza ad imprenditori del Bassanese che ne avessero bisogno per il proprio personale. Ma quelle 150.000 mascherine, regolarmente spedite dalla Cina e regolarmente pagate in anticipo dalla F.lli Campagnolo per circa 60.000 euro (esclusi dazio e Iva), non sono giunte a destinazione. Arrivate alla dogana italiana, sono state infatti confiscate dalla Protezione Civile del Veneto che se ne è impossessata per le proprie necessità.

Fonte immagine: infermieristicamente.it
Adesso la Protezione Civile del Veneto pagherà all’azienda di Romano il prezzo della merce confiscata, ma non il trasporto e gli altri costi. “Paradossalmente - commenta Fabio Campagnolo a Bassanonet -, vengo pagato per delle mascherine che volevo regalare.”
L’episodio costituisce tuttavia un incredibile precedente che ha costretto la F.lli Campagnolo a bloccare tutti gli ulteriori ordini di mascherine dalla Cina che erano già in programma.
In più, l’Ad dell’azienda lamenta il fatto che la pratica della confisca sia “estremamente dannosa” per i motivi spiegati in un comunicato stampa trasmesso in redazione dalla F.lli Campagnolo, che pubblichiamo di seguito:
COMUNICATO
Mercoledì 8 Aprile sono state confiscate, per essere a disposizione della Protezione Civile Veneto, 150.000 mascherine CE ad uso civile, che F.lli Campagnolo stava regolarmente importando dalla Cina. 30.000 di queste sarebbero state oggetto di donazione al Comune di Bassano. La maggior parte delle altre sarebbero state donate ad altri Comuni ed enti del territorio e le restanti vendute a prezzi competitivi ad imprenditori della zona che ne hanno bisogno per il proprio personale. Pur comprendendo le ragioni della Protezione Civile, riteniamo che questa pratica della confisca sia estremamente dannosa per questi motivi:
1) Nessun imprenditore serio importerà più mascherine, visto il grosso rischio di vedere la merce confiscata in dogana italiana. Per acquistarle è infatti necessario fare un bonifico anticipato, pagare trasporto, dazio ed Iva. Noi abbiamo annullato un ordine in partenza dalla Cina di 800.000 pezzi.
2) Alcuni imprenditori, bisognosi di questi dispositivi di protezione (obbligatori per poter continuare a lavorare), per evitare il rischio della confisca, si appoggiano ad intermediari poco trasparenti, o sdoganano la merce in dogane compiacenti, con il rischio concreto di fare entrare e prosperare la criminalità in questo mondo.
3) Molte aziende cinesi evitano di fare donazioni ai propri clienti italiani, per non incorrere in questo rischio. Le donazioni maggiori di mascherine finiscono così in altri Paesi europei.
4) Le mascherine che riescono a superare i blocchi, hanno poi nel mercato dei prezzi folli, visto che il costo deve scontare il rischio della confisca e pagare intermediari poco trasparenti.
5) Noi imprenditori siamo disponibili a fare la nostra parte. In gioco c'è la nostra salute, la salute dei nostri dipendenti e dei nostri cari. Ci vogliono però regole chiare. Nessuno investe in mancanza di sicurezza!
6) L'Italia è l'unico Paese in Europa ad adottare la pratica della confisca in dogana, ed è il Paese in Europa dove è più difficoltoso reperire mascherine, e dove i prezzi hanno raggiunto i livelli più alti. La confisca in dogana è il responsabile principale di questa situazione. Auspichiamo veramente un cambio di rotta. Le mascherine sono monouso e abbiamo quindi bisogno solo in Veneto di milioni di mascherine ogni giorno. In Cina se ne possono reperire enormi quantità a prezzi ragionevoli. Non è questo il momento della polemica, ma quello di rimboccarci tutti le maniche e di andare nella giusta direzione per far ripartire questo meraviglioso Paese!
Fabio Campagnolo - CEO F.lii Campagnolo.
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