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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

La cultura ci salverà

Museo e Gypsotheca Canova e Museo Hemingway e della Grande Guerra: due esempi di come godere del patrimonio di arte, letteratura e storia senza uscire di casa

Pubblicato il 22-03-2020
Visto 4.443 volte

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Ne sono certo: la cultura ci salverà. Quando questo cataclisma sanitario e sociale sarà finito, dovremo rinascere dalle nostre macerie come accade in ogni dopoguerra. E sarà quello il momento in cui dovremo ritrovare i valori che ci uniscono, diversamente da quelli attuali che ci uniscono solamente per cause di forza maggiore. La cultura sarà uno di quei valori. Il nostro Paese ne è un giacimento inesauribile: non dimentichiamolo mai e anzi facciamone un veicolo di riscatto collettivo per quello che dovrà essere il nostro secondo Rinascimento.
O Risorgimento, se preferite.
Nel frattempo, in questi giorni che ci vedono costretti agli arresti domiciliari, proprio dal mondo della cultura si moltiplicano importanti e interessanti iniziative antivirus. L’hashtag che in questo senso va di moda - perché senza hashtag, ormai, nessun progetto che utilizza le potenzialità della Rete sembra essere legittimato - è #laculturanonsiferma, direttamente collegato all’altro hashtag #iorestoacasa che in questo periodo scandisce i ritmi della nostra vita quotidiana. “La cultura non si ferma” è anche il nome della grande iniziativa lanciata dal MIBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo) che sul proprio sito internet presenta una pagina dedicata alle iniziative digitali promosse dalle istituzioni culturali italiane, suddivise in sei sezioni: Musei, Libri, Cinema, Musica, Educazione e Teatro. Storici dell’arte, archeologi, archivisti, bibliotecari, restauratori, architetti, autori, scrittori, attori e musicisti rivelano attraverso i canali online inediti, classici, capolavori, curiosità, segreti e il dietro le quinte delle loro istituzioni.

Un fermo immagine del virtual tour del Museo e Gypsotheca Canova di Possagno (canovaexperience.com)

Si tratta di una ricca offerta culturale fruibile da casa che permette agli italiani di rimanere in contatto con l’arte e la cultura anche in questa difficile circostanza.
Anche nel nostro territorio, a fronte della chiusura fino a nuovo ordine di musei, biblioteche e quant’altro, non mancano le occasioni di “acculturamento” a distanza.
Del contributo offerto in tal senso dalla Fondazione Bonotto si occupa già un altro articolo di Bassanonet (“#iorestoacasa con la Fondazione Bonotto”), pubblicato nel nostro canale “Cultura e Spettacoli”. La libera fruizione online dell’intera collezione di arte Fluxus e di Poesia Concreta, Visiva, Sonora e Digitale della Fondazione - collocata all’interno degli ambienti di lavoro della Bonotto Spa e frutto dello spirito anticonformista, visionario e cosmopolita dell’imprenditore e mecenate Luigi Bonotto - non è tuttavia una novità dettata dalla quarantena sociale in atto. Il tour virtuale della collezione, che si può intraprendere collegandosi al sito fondazionebonotto.it, era già disponibile ben prima della corona-crisi, motivato dall’impossibilità di accogliere fisicamente in azienda tutte le richieste di visita alla collezione, provenienti da tutto il mondo. In questo senso, Bonotto ha anticipato la tendenza (in questi giorni obbligata) del contatto virtuale col mondo esterno. E della Fondazione Bonotto mi piace sottolineare questa affermazione, già riportata nel citato articolo: “L’arte ci può aiutare. L’arte permette ancora di mettere l’uomo al centro della vita. Di restare umani in questo momento di isolamento forzato.”

E in questa fase di isolamento sociale mai sperimentato prima nella nostra storia, chi lo desidera può trovare qualche spazio di uscita - ma senza mettere piede fuori dall’uscio di casa - proprio grazie alle proposte di fruizione virtuale del patrimonio artistico e culturale promosse da alcuni enti museali, specificamente privati, del nostro territorio.
È il caso del Museo e Gypsotheca Antonio Canova della vicina Possagno che ha lanciato l’iniziativa “Il Museo a casa tua”. “Le porte del Museo potranno anche essere chiuse, ma in questi giorni difficili vogliamo rimanervi accanto, continuare a parlarvi di bellezza e delle storie che popolano la Gypsotheca - afferma una comunicazione della Fondazione Canova -. Perché l'arte, mai come in questo momento storico, ci permette di superare qualsiasi tipo di barriera e compiere dei viaggi fantastici.” Da qui le tre iniziative organizzate per il pubblico a casa.
La prima è un “3D Virtual Tour della Gypsotheca e della Casa natale di Antonio Canova”.
Tutta la bellezza del patrimonio artistico di Possagno rimane accessibile gratuitamente grazie al virtual tour del progetto Canova Experience (canovaexperience.com) che permette di vivere a distanza l’esperienza della visita reale al Museo, di osservare le sculture in 3D e di scoprirne tutti i dettagli grazie anche alle descrizioni di ciascuna opera.
La seconda, davvero utile in questi giorni di chiusura anche scolastica, è “Storie dal Museo da colorare con i vostri bambini”. I genitori, cliccando su museocanova.it/category/storie-dal-museo/, possono accompagnare i propri figli alla scoperta dei miti raffigurati nelle sculture canoviane della Gypsotheca: Dedalo e Icaro, Ercole, Amore e Psiche, Perseo…
In più, i bambini possono stampare e colorare i disegni di Valentino Villanova (museocanova.it/esploratore-del-museo/) che raffigurano proprio i personaggi mitologici di questi racconti. Infine, sul blog del Museo (museocanova.it/blog/), ogni settimana vengono aggiornati degli approfondimenti sui capolavori di Antonio Canova, sulla sua tecnica artistica, sulla vita dello scultore e molto altri.
“Vi terremo compagnia - annuncia la Fondazione possagnese - con nuovi blog post, video e foto gallery.” In più, mentre si legge il blog o si visita la Gypsotheca virtualmente, il Museo di Possagno mette a disposizione anche una canzone scelta su Spotify (in questi giorni è “Rocket Man” di Elton John) quale colonna sonora per completare l’esperienza. I like it.

Sempre all’insegna dell’hashtag #laculturanonsiferma, anche la Fondazione Luca - Museo Hemingway e della Grande Guerra di Bassano del Grappa ha inteso promuovere e organizzare una serie di iniziative multimediali, offrendo al pubblico delle interessanti proposte da usufruire da casa, utilizzando le opportunità della Rete. L’idea, in attesa di poter riaprire il Museo di Ca’ Erizzo in città, è quella di proporre, per ora, tre appuntamenti settimanali sulla piattaforma di Facebook.
Tutte le domeniche, a partire dalle ore 16, con una diretta in Rete sempre su Facebook (facebook.com/museohemingway) si potrà partecipare a visite guidate nelle sale del Museo, a conferenze e interviste, presentazioni di libri, spettacoli e altre attività. Il martedì e il giovedì invece, sempre alle ore 16, accedendo alla pagina Facebook del Museo per tutto il mese di marzo e aprile si alterneranno le letture, da parte di un attore professionista, dei vari capitoli del primo romanzo che diede la fama ad Ernest Hemingway, il capolavoro “Addio alle Armi”.
Si parte quindi oggi, domenica 22 marzo, alle ore 16 con la prima visita guidata del Museo, affidata all’appassionato di storia e scrittore Loris Giuriatti, autore tra l’altro del romanzo “L’Angelo del Grappa”.
Questi gli altri appuntamenti online in programma per questo mese: martedì 24 marzo e giovedì 26 marzo alle ore 16, primo e secondo appuntamento con l’audiolettura di “Addio alle Armi” a cura di Tommaso Ragno, introdotto nell’occasione dalla curatrice del Museo Martina Mastandrea. Domenica 29 marzo ore 16: in diretta Facebook continua il viaggio virtuale in compagnia di Loris Giuriatti al Museo Hemingway e della Grande Guerra.
“Noi continuiamo a lavorare per voi e vi terremo compagnia per tutto questo periodo in cui siamo chiamati a rimanere in casa, con delle proposte culturali che condivideremo con voi sui nostri canali social - afferma una nota della Fondazione Luca -. Per il Museo Hemingway e della Grande Guerra #laculturanonsiferma! Vi salutiamo con la certezza che tutto andrà bene. A presto!”.

Dunque, come ho già scritto, la cultura ci salverà. Ma quel momento, che sarà il momento del nostro dopoguerra post Covid-19, deve ancora arrivare. In attesa di poter anche noi dichiarare l’“Addio alle Armi”, approfittiamo intanto di queste e di altre occasioni sulla Rete, citando Bonotto, per restare umani in questo momento di isolamento forzato. La dignità che ci viene donata dalla cultura è un bene primario che non potrà mai esaurirsi dagli scaffali.

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