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Alessandro Tich
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Bassanonet.it
#pontesempresporco
Focus sui lampioni del Ponte di Bassano. Un clamoroso esempio di incuria e di mancato decoro
Pubblicato il 20-11-2017
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Del nostro Ponte di Bassano abbiamo scritto tanto e dovremo scrivere ancora per molto. Tra vicissitudini di cantiere, imprevisti di percorso e varie ed eventuali, sarà un tema ricorrente delle cronache cittadine come minimo per i prossimi due anni.
Ma intanto il glorioso Ponte di legno è sempre lì: puntellato, imbragato, sguainato sul tetto e transennato. Ma comunque percorribile. Lo ha ribadito l'altro giorno il presidente dei commercianti bassanesi Alberto Borriero, che presentando il Mercatino di Natale ha lamentato che “l'immagine che ha la gente che viene da fuori Bassano è che il Ponte sia chiuso, perché c'è un cantiere” e che “addirittura in molti decidono di non venire a Bassano per questa ragione”. Da qui l'appello del rappresentante di categoria, rivolto anche ai media, a ricordare a tutti che il Ponte è invece sempre aperto al pubblico e transitabile a piedi, continuando a spingere - come già fatto in occasione delle serate estive di “Bassano sotto le stelle” - il messaggio #pontesempreaperto.
Purtroppo però, riguardo alla circostanza che lo storico monumento sia percorribile dai turisti, dobbiamo lanciare anche un altro hashtag: #pontesempresporco.

Foto Alessandro Tich
Un clamoroso esempio di incuria che si abbatte in particolare sui lampioni che illuminano il passaggio dei pedoni tra una sponda e l'altra del manufatto.
Basta guardare le nostre foto: tutte le lanterne, esclusa solo quella collocata all'altezza della grapperia Nardini, sono in preda a una inqualificabile sporcizia, sia all'interno che all'esterno delle medesime. Grumi di polvere, di sozzura varia e di ragnatele accumulatisi col tempo e mai rimossi o ripuliti. Davvero un biglietto da visita poco edificante per quello che è il principale motivo di richiamo della nostra città, unico nel suo genere e in quanto tale da tutelare e valorizzare in tutti i suoi elementi, compresi quelli non direttamente coinvolti nell'intervento di restauro. E che di sera, con i lampioni accesi, mette ancora più in luce tutto quello sporco.
Sulle lanterne “onte” del Ponte degli Alpini ci sono pervenute diverse segnalazioni.
Perché riguardo al difficile momento vissuto dal monumento sotto cura la gente alza la guardia, e conseguentemente anche lo sguardo. Ed è incredibile, ma purtroppo vero, come l'attrazione di una città che più di altre - per motivi turistici, culturali e di rispetto civico - ha bisogno di nettezza e di cura urbana sia lasciata, da questo punto di vista, a se stessa.
Siamo ben coscienti del fatto che in questo momento, e chissà ancora per quanto, transitare sul Ponte equivale a transitare su un'area di cantiere.
Per cui, per quanto antiestetica possa essere, la presenza di transenne, barriere e tubazioni varie è un male necessario e pertanto inevitabile.
Ma laddove si può intervenire per dare un minimo sindacale di decoro al monumento che è il simbolo universale della città e della sua storia, allora si intervenga.
E la manutenzione del patrimonio pubblico non è di competenza della Vardanega, ma del Comune. Un intervento che non ha bisogno di analisi preliminari, di ture o di “finestre autunnali”, ma solo di buon senso.
E allora, per favore, ripuliamo i lampioni del Ponte di Bassano. Il segno della civiltà di una città si vede anche da queste piccole cose. Non servono progetti esecutivi, solo una scala e una squadra di operai comunali che provvedano all'occorrenza.
Perché quel #pontesempresporco è il sintomo di una trascuratezza di cui dobbiamo vergognarci e che si vede purtroppo anche alla luce del Sole.
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