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Alessandro Tich
Direttore responsabile
Bassanonet.it
Una notte (hard) al Museo
A proposito del sito a luci rosse online con il vecchio dominio internet del Museo Civico di Bassano
Pubblicato il 11-02-2016
Visto 4.384 volte
Su questa cosa - visti i suoi contenuti molto spinti - si potrebbe fare della facilissima ironia: quasi un invito a nozze per chi vi scrive.
Ma non è proprio il caso di farlo. Perché in realtà, purtroppo, si tratta di una questione molto seria. Perché il Comune di Bassano del Grappa sta sperimentando, sulla propria pelle, una delle più subdole insidie di internet: il furto di dominio web. Una delle diverse varianti del fenomeno di pirateria informatica che risponde al nome di furto di identità.
Basta che un dominio sulla Rete, corrispondente o assomigliante al proprio nome, sia libero e disponibile e ...zac! La frittata è fatta. L'acquisizione di domini liberi è legittimamente possibile, ma se chi poi li utilizza sul web lo fa per scopi illeciti, sono dolori.

Fonte immagine: circololettori.it
I fatti sono questi: qualcuno si è impadronito del dominio “museobassano.it”.
Si tratta del vecchio dominio internet del Museo Civico di Bassano, che era stato dismesso dal Comune ed è oggi sostituito dall'attuale “museibassano.it”. Solo una lettera di differenza: una “o” al posto della “i”.
Ma è quanto basta, sulla Rete, per scatenare l'impensabile.
Digitando “museobassano.it” compare infatti un'unica pagina online, dove sono pubblicati due testi di scandaloso contenuto erotico, e dal linguaggio - per così dire - molto esplicito. Due fulgidi esempi di letteratura per maniaci sessuali che, a giudicare dall'unica informazione rintracciabile sulla pagina, non sarebbero online neppure da ieri: la data di pubblicazione risulta essere infatti il 1 aprile 2015, e non è un pesce.
Un presunto sito hard “orgogliosamente motorizzato da WordPress” che - ed ecco il danno oltre la beffa - reca in alto a sinistra la scritta “Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa - Vicenza - Sito Ufficiale”.
Intendiamoci: chi vi scrive non intende fare una crociata moralista sui siti web del “settore”, che sono una realtà consolidata con un'altrettanto consolidata fascia di utenza. Ma una cosa è denudare le persone per i voyeuristi del mondo virtuale, e un'altra è rivestirle con le penne altrui.
Nel caso in questione si tratta, ovviamente, di una clamorosa bufala a luci rosse. Ma la Rete non giudica e non discerne: ciò che è online è online, e può essere oscurato solo a seguito di un'azione giudiziaria mirata.
Sempre che il sito “pirata” non sia ospitato su server stranieri: nel qual caso, non esistendo una reale legislazione internazionale al riguardo, buonanotte ai suonatori. Nel caso dell'apparente “Museo” vietato ai minori, tuttavia, la situazione appare meno complicata.
Il sito bollente è già stato bloccato dai motori di ricerca e l'Amministrazione comunale ha preannunciato di adire le vie legali per danno d'immagine.
E quando si muove la Polizia Postale, prima o poi, il furbetto del computer viene fuori. Speriamo di darne notizia al momento opportuno.
Secondo una corrente di pensiero, si tratterebbe di qualche malintenzionato pronto a passare alla cassa, una volta scaduto il dominio, per rivenderlo al Comune a caro prezzo. Una forma di ricatto non nuova nella casistica dei profittatori del web, potenziata dai contenuti fuorvianti del sito in questione.
La qual cosa, quand'anche venisse tentata, ovviamente non avverrà.
Il dominio “museobassano.it”, tra l'altro, scadrà a breve: nel prossimo mese di marzo. E alla scadenza, il Comune è intenzionato a riacquisirlo.
Fino ad allora - e cioè per qualche settimana ancora - resterà una misera e limitata edizione testuale di YouPorn.
Dopodiché, come tutti si auspicano, le Cinquanta Sfumature di Grigio ridaranno spazio ai ben più edificanti colori della tavolozza di Jacopo Bassano.
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