Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 08-06-2009
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Si è svolto all’aperto nella piazza di Asolo l’incontro con Marco Archetti, il tempo questa volta clemente dopo i disastri di questi giorni, come ha ricordato lo stesso scrittore. Presentato ed introdotto magistralmente dalle letture e dai commenti dei ragazzi dell’Istituto Cavanis di Possagno “Liceo Canova”, Archetti si è subito immerso nelle atmosfere dei suoi libri dove spesso tra gags umoristiche e passi comici racconta in realtà conflitti profondi, ambivalenze che caratterizzano l’esistenza, partiture in contrappunto delle quali l’emblema per lui è stata ed è Cuba “una città mutilata, sfinita, puzzolente, spettrale e stupenda”. Nella sua ultima pubblicazione “Anche gli asini volano alto” edita da Feltrinelli, Archetti ha raccontato la storia di una crisi, di un cambiamento che rivela la possibilità sempre presente di diventare altro da sè e l’ha fatto “divertendosi e facendosi anche trarre in inganno dai personaggi che a tratti camminavano da soli”. Lo scrittore ha parlato a ruota libera del suo amore sconfinato per la scrittura, il cinema, i viaggi, aspetti e tematiche che si possono rintracciare facilmente nei suoi libri pur così diversi l’uno dall’altro. La scelta di non “riproporre”, di non essere “del tutto riconoscibile e prevedibile” è fatta intenzionalmente dallo scrittore che rifugge, anche nelle sue letture, i libri seriali di certi autori e che ha affermato “... se non avessi qualche cosa di nuovo da dire, da scrivere, non prenderei in giro i lettori, non scriverei”. Archetti racconta storie a frammenti di vite in continua fuga dagli schemi, dai doveri, dalla formalità, lo fa in modo un po’ “teppistico” come ama dire lui, col desiderio di divertirsi mentre scrive, e il successo dei suoi libri indica che a divertirsi sono anche i lettori.
Marco Archetti