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Venticinquenne, operaio, residente a Fara Vicentino, celibe. Scrittore scanzonato.
Fabio Reato è un ragazzo come tanti, con la barba un po’ lunga, ma con un talento: pochi sanno che tra chiacchiere e chiacchiere Fabio riserva uno spazio importante del suo tempo libero alla scrittura. In virtù di questa passione segreta nel 2011 fa la sua comparsa sul web “Tana Libera Tutti”, un blog creato per contenere pensieri, riflessioni, prese di posizione, storie di vita vissuta e non, dove Fabio e Mattia (amico e co-fondatore) periodicamente deliziano il popolo virtuale con i loro post. Temi forti, di estrema attualità, che fanno ritorcere lo stomaco, intervallati da pensieri delicati, come l’amore e le amicizie, e una costante ricerca di un Dio MIODIO, che non si vede e non si fa vedere, stanno alla base della loro poetica diretta e colloquiale. Parallelamente ad una forma di espressione “social”, Fabio coltiva nella sua intimità decine e decine di fogli disordinati, prodotto emozionale di giorni e serate infinite,di esperienze quotidiane, di colloqui ed impressioni con conoscenti e amici.
Nel marzo 2012 arriva il momento di raccogliere i suoi pensieri in un libro del tutto autoprodotto: nasce così A DIO, L’AMORE E ALTRE COSE INUTILI e con esso un piccolo tour di presentazione che mischia musica e letteratura e pensieri.
Il circolo Bellezza di Milano durante la slam poetry. Foto di Marta Bechs on Twitter
Lunedì 11 giugno, Milano. Fabio Reato è stato selezionato per partecipare ad una slam poetry, “Fiumi di paole: MIPENSI” del MIAMI (Festival della musica indipendente Musica Importante A Milano), una battaglia a colpi di poesia e prosa improvvisata organizzata da Rockit, uno dei più importanti contenitori interattivi di musica. L’evento si svolge al circolo Bellezza, il ring è un sipario rosa confetto in stile liberty, attorniato da piccoli tavolini da bistrot. Tra tanti ragazzi si riconosce qualche volto noto, della radio, della tv, o della scena artistica.
La giuria è composta dagli ospiti del MI PENSI, da Agenzia X, dalla redazione Rockit e dal pubblico.
I partecipanti sono 16, tutti giovanissimi, con qualche appunto tra le mani tremolanti. Anche Fabio è agitato ma non lo vuol far vedere. Anche lui ha il suo libro tra le mani, e che rilegge nella mente come un mantra.
A intervallare gli scontri, le letture degli ospiti Davide Golin (Diva) e Simone Lenzi (Virginiana Miller) e le canzoni di Alessandro Raina (Amor Fou) e Dimartino. Presenza fissa, invece, la sonorizzazione dei Carver.
La sfida si sviluppa in un testa a testa a due, vince chi conquista il pubblico in meno di un minuto. Parte la prima coppia, e la seconda e la terza, e ancora la quarta. E’ il momento di Fabio che legge “A-NEMICI”.
“Gli amori che per te sono adesioni sociali..” Dura poche righe il suo racconto, e il pubblico esplode in un applauso incontenibile. Passa il primo turno, ma tutti i ragazzi in concorso sono davvero bravi. E’ una serata caldissima, accesa da scontri sempre in bilico e da un pubblico che tifa dall'inizio alla fine senza risparmiarsi.
Arriva il secondo turno e Fabio legge “Avere vent’anni”, è il primo testo che compare sul suo libro. “le spalle pesanti e le palle piene dei buoni consigli, sopravvivere al giorno, vivere di notte..(...) Avere vent’anni ma non soluzioni, mentre qua tutto torna come in un inutile sequel di quelle commedie hollywoodiane chissà se sapremo sorprendere il pubblico pagante con un finale a sorpresa..(…)..Avere vent’anni progetti ridicoli, domani incerti, pochi timori davanti ai crocefissi, le preghiere per difendersi dagli esami, le mani giunte prima del rigore”.
Passa anche stavolta. E’ più tranquillo e continua a sfogliare appunti e appunti. E’ già ora dell’ultima gara prima della semifinale, e Fabio leggere “MioDio”. “Io voglio un Dio. Mio Dio.Ma non un Dio buono, un Dio cattivo…”.
Si è reso conto però che davanti di sé ha un avversario agguerrito che poco dopo vincerà il contest.
Non importa, non ha passato l’ultimo turno, ma riceve una menzione speciale; vince il concorso letterario organizzato parallelamente alla battle. Il suo racconto “Stanno arrivando” è stato giudicato il migliore tra tutti quelli inviati.
E’ stata una serata speciale per un ragazzo che fino a qualche mese fa aveva solo qualche appunto nel cassetto. Lui che si sente un po’ provincialotto, con il suo accento particolarmente calcato, tra i palazzoni di Milano, le sue strade annacquate dopo il temporale, la Milano dei parcheggi a pagamento per i turisti e i parcheggi in doppia fila per i residenti, quella Milano che forse non gli è piaciuta granchè, la Milano delle signore ingioiellate con l’ombrellino alla fermata del tram e dei senegalesi col cappuccio alla fermata dell’autobus.
C’è molta gente di talento, ma non serve andare a Milano.
Per maggiori info www.latanachevilibera.blogspot.it
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