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La Bassano che rima è ancora viva

Successo incredibile per Keep it Real, una giornata di pura cultura hip-hop in Parco Ragazzi del '99

Pubblicato il 04-06-2012
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Campo da basket, quattro del pomeriggio del primo sabato di giugno. Cielo plumbeo, afa appiccicosa, ma c'è movimento. Gente che gioca, di tutte le età, di tutti i colori. I cesti sono rigorosamente senza rete. Un gruppo di ragazzi – giovanissimi – è indaffarato a spostare dei pannelli di legno appena imbiancati, un altro monta un impianto audio nella metà del campo ancora libera, un gruppo stende dei tappeti di linoleum e indossa ginocchiere, caschi e gomitiere.
Poi, tutto comincia: partono i beat a tutto volume, i ragazzi iniziano a breakare, i writers danno ossigeno alle bombolette e il mega-graffiti prende lentamente forma.
Bronx? Macché, this is Bassano City, l'ultimo lembo di pianura padana prima del massiccio del Grappa. Precisamente, Parco Ragazzi del '99.

Il risultato del lavoro dei writers partecipanti a Keep it Real.


Non ci si smetterà mai di stupire – soprattutto per un assoluto profano come chi scrive – della magia quasi sacrale che, con un po' di musica e qualche bomboletta, la cultura hip-hop è capace di creare. Tutto assume i contorni di un rituale che prende dentro tutti, volenti o nolenti: un vero happening urbano che è meltin-pot di colori e arti. E non è affatto vero che l'hip-hop è di una sola geografia: cambia il meridiano, ma non il risultato. O meglio, il risultato è il racconto della realtà specifica – è vero, con la sua gente e i suoi problemi – però lo stile (e che stile) è esattamente lo stesso.

Keep it Real è un evento tutto a firma under 18, realizzato in collaborazione con alcuni operatori del Progetto “Io... c'entro!” – tentativo lungimirante dell'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Bassano di risvegliare comitati di quartiere e patronati da un lungo letargo aggregativo, a suon di iniziative e manifestazioni dai giovani per i giovani.
La crew dei ragazzi organizzatori ha cominciato a ritrovarsi regolarmente dai primi di marzo, pianificando, contattando, facendo insomma tutto il necessario per realizzare qualcosa che – a detta di tutti gli appassionati – mancava a Bassano da almeno otto anni: un evento che ha letteralmente mixato urban writing, break-dance e freestyle, condensando in una giornata tutti i crismi di un genere musicale che è prima di tutto uno stile di vita. Per realizzarlo, il percorso è stato lungo: dai permessi, ai contatti con MC, writers e ballerini, all'acquisto dei materiali.
Il durissimo lavoro di mesi, però, è stato premiato da una giornata indimenticabile: determinante l'adesione entusiastica al progetto da parte di chi è già storia e leggenda dell'hip-hop bassanese, Azot One (MC di Dietro Le Linee) e Endi Primo. È grazie anche a loro e soprattutto al successo indiscutibile dell'iniziativa, che i ragazzi si dicono già carichi e pronti a ripetere l'esperienza: troppi complimenti per non far diventare Keep it Real un riferimento per il freestyle sotto il Grappa.

Poche righe per la cronaca, cercando di non far sbiadire densità ed emozioni della giornata.
Dopo il lavoro ammirevole dei writers sui dieci pannelli, e terminato il momento dei breakers, è cominciata verso le 18.30 la rassegna di MC, che ha visto alternarsi sul palco – oltre ad Azot One (atmosfera bollente, da brividi, per venti minuti di puro fuoco hip-hop) e Endi – Bras (di Gotaste), Block Buster, Fuori Schema e molti altri. Gli MC hanno accompagnato il pubblico fino al gran finale, al cuore di Keep it Real, alla vera, spettacolare, attrazione: la battle di freestyle, combattuta a colpi di rime tra i circa venti iscritti alla jam.
Il calore del pubblico di appassionati – chi più chi meno, ma tutti consapevoli di essere parte dell'evento hip-hop bassanese dell'anno – ha appoggiato con applausi e urla i voti della giuria di addetti ai lavori. Alla fine, ore 23.20, la sfida epica tra i due finalisti Fore (Padova) e Flesha (Verona), ha visto spuntare l'MC patavino. Battle che – facile intuirlo – rimarrà di sicuro nelle cronache bassanesi.
Cronache in rima, è ovvio.

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