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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Se ti rifiuti di pagare
Ex conceria Finco di Campese: la Corte d'Appello dà ragione al Comune di Bassano nella lite giudiziaria coi privati, condannati al rimborso delle spese per lo smaltimento dei rifiuti nell'area
Pubblicato il 02-03-2018
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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa, trasmesso in redazione dall'Amministrazione comunale di Bassano del Grappa:
COMUNICATO
L'ex conceria Finco a Campese (archivio Bassanonet)
Ex conceria Finco di Campese - La Corte d'Appello dà ragione al Comune di Bassano: la spesa per la rimozione rifiuti verrà restituita al Comune dai responsabili dell'inquinamento
Si conclude positivamente per Bassano la vicenda giuridica che teneva sospesi i rimborsi chiesti dall'Amministrazione, a seguito della rimozione rifiuti dell'area della ex conceria Finco a Campese.
Come si ricorderà, a fronte della nota situazione di degrado dell'ex conceria Finco, il Comune aveva emesso nel 2012 un’ordinanza sindacale con la quale ordinava ai responsabili dell’abbandono dei rifiuti la rimozione e lo smaltimento dei medesimi. All’ordinanza non si è mai dato seguito.
Nel 2015, il sindaco ha deciso di agire in prima persona e procedere d’ufficio a pulizia e smaltimento, sostituendosi ai responsabili. Terminata la pulizia del sito e pagata la ditta, il Comune ha ingiunto ai responsabili il rimborso delle spese, ammontanti a circa 22.000 euro.
L’ingiunzione di pagamento è stata però impugnata nel 2016 dagli stessi avanti al Tribunale civile di Vicenza. Il Comune si è costituito per difendersi, convinto dell’assoluta legittimità del procedimento e degli atti.
Il giudice di primo grado, nonostante i motivi di ricorso investissero soprattutto questioni di merito sulla responsabilità relativa all’abbandono dei rifiuti, ha rilevato con sorpresa del Comune dei vizi formali, accogliendo il ricorso del privato. Convinto delle sue ragioni, il Comune ha allora impugnato la sentenza avanti alla Corte d’Appello di Venezia.
Con dispositivo letto in udienza il 27 febbraio 2018, il Comune è emerso integralmente vittorioso: la Corte d'Appello, riformando la sentenza del Tribunale di Vicenza, ha riconosciuto la correttezza dell’operato del nostro Ente, con conseguente condanna del soccombente al rimborso al Comune delle spese di lite sia di primo, sia di secondo grado.
“Non posso che essere soddisfatta dell’esito della vicenda - commenta l’assessore Linda Munari - che al di là del non eccessivo importo in gioco conferma il fatto che il Comune aveva lavorato con professionalità, e che si fanno le cose bene; una risposta con i fatti anche alle varie polemiche sul contenzioso che riguarda l'area urbanistica e ambiente, che vede il nostro Ente normalmente vittorioso. In ogni caso mi preme sottolineare, come già ripetuto, che trovo incresciosa la situazione attuale, di cui si parla sempre troppo poco, al di là di qualche sporadico evento. È una situazione in cui i Comuni con le loro limitate risorse sono chiamati ad agire al posto dei responsabili degli illeciti e anticipare i (molti) denari necessari per bonifiche, rimozione rifiuti, demolizioni di immobili abusivi. Recuperare quelle legittime somme diventa poi un affare difficilissimo, perché queste vicende finiscono quasi sempre con l'essere trascinate dai responsabili degli abusi nelle aule dei vari tribunali del Veneto, e quindi impelagate in iter infiniti e tortuosi che a volte inciampano per banali vizi di forma. Il contenzioso non lo vuole il Comune, lo vuole il privato che spera di trascinare per anni i provvedimenti sanzionatori nei suoi confronti, fino al prossimo condono. La morale della favola è che per il reato commesso da uno, paghiamo tutti, e soprattutto paga il nostro territorio in termini di inquinamento e deturpamento. Questo è semplicemente inammissibile, tanto più nella nazione la cui Costituzione pone la tutela del paesaggio tra i suoi principi fondamentali.”
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