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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Giro di ricordi
Domani il Giro d'Italia passa sul Canal di Brenta e risale la Val Frenzela. Per salutare l'evento, rimpatriata di campioni e politici nel locale dell'ex politico Galdino Zanchetta a Pove del Grappa
Pubblicato il 26-05-2017
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Metti un bellissimo (davvero) locale situato in posizione panoramica a Pove del Grappa, come la “Ca' dei Sapori” dell'ex politico povese di lungo corso Galdino Zanchetta.
Metti ancora la partecipazione di un poker di campioni che hanno reso onore alla storia del ciclismo italiano maschile e femminile. Metti infine la presenza di alcuni volti noti della politica locale degli ultimi decenni, intenti per una sera a riformare un “gruppo misto” nel nome del ciclismo. E ancora di uno storico dirigente nazionale dello sport delle due ruote, di uno dei grandi radio e telecronisti del Giro d'Italia di Mamma Rai e di alcuni giornalisti ospiti. Di tutto e di più, per l'appunto, nella serata voluta dallo stesso Galdino Zanchetta per salutare l'arrivo del Giro del Centenario.
Domani pomeriggio infatti la penultima tappa del Giro d'Italia, che partirà da Pordenone, salirà il versante bellunese del Monte Grappa, ridiscenderà sul versante opposto fino a Romano d'Ezzelino, transiterà sulla Valle del Brenta sulla sponda destra del fiume fino a Valstagna da dove si arrampicherà di nuovo, in direzione del traguardo di Asiago, fino a Foza attraverso la strada della Val Frenzela: l'ardita serpentina che è anche teatro di una delle più spettacolari prove speciali del Rally Città di Bassano.
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La campionessa del mondo di ciclismo su strada Alessandra Cappellotto e l'organizzatore della serata Nicola Argesi (foto Alessandro Tich)
Per organizzare la serata l'ideatore ha coinvolto Nicola Argesi: presidente dell'UC 2000, organizzatore di corse e manifestazioni ciclistiche e produttore e conduttore televisivo della seguitissima trasmissione di ciclismo “Scratch”, in onda ogni mercoledì alle ore 20 su Canale Italia sul canale nazionale 84 del Digitale Terrestre.
Detto, fatto. Tra gli ospiti dell'incontro, due campioni che hanno entusiasmato le folle dei tifosi negli anni che furono: il marosticense Giovanni Battaglin, trionfatore al Giro d'Italia e alla Vuelta di Spagna nel 1981 e Mario Beccia, scalatore di punta ma anche ottimo passista e compagno di squadra, alla Sanson, di un certo Francesco Moser.
Presenti anche due ladies di primo piano del ciclismo femminile azzurro: Alessandra Cappellotto, campionessa mondiale di ciclismo su strada nel 1997 a San Sebastián, Paesi Baschi, Spagna e Mara Mosole, vincitrice di numerose gare nazionali e maglia azzurra in vari Campionati del Mondo su pista, compreso quello di Bassano del Grappa, e su strada.
Non manca all'appuntamento anche Raffaele Carlesso, per anni a capo della Federazione Ciclistica Italiana, con un curriculum infinito anche da dirigente regionale e da giudice di tappa del Giro d'Italia.
E i politici? Immancabile, vorremmo dire, il bassanese Luigi d'Agrò che si porta ancora attorno l'aura di “assessore dei mondiali di ciclismo di Bassano”.
Altrettanto immancabile, vorremmo dire ancora, Dino Secco: esponente della Valle che ricopre oggi il ruolo di deputato. C'è anche un famoso radio-telecronista già prestato alla politica: Giacomo Santini, voce e volto inconfondibili delle cronache e delle trasmissioni Rai della Corsa Rosa, che per dieci anni è stato europarlamentare e per altri sette anche senatore della Repubblica Italiana.
Completano il “gruppo compatto” (per dirla alla Adriano De Zan) dei rappresentanti, o ex, delle pubbliche istituzioni il già pluriennale, e quindi storico, sindaco di Valstagna Benito Sasso; il sindaco di San Nazario Ermando Bombieri e il già sindaco di Pove del Grappa Bruno Bertoldi. Oltre, ovviamente, a Galdino Zanchetta: politico di lunghissima carriera, già sindaco di Pove e assessore provinciale, oggi imprenditore della ristorazione.
La prima voce della serata è quella di Benito Sasso, che prima del momento conviviale interviene con un breve ma partecipato discorso che racchiude la storia della bicicletta, e il suo significato, per il Canal di Brenta.
Poi, alla cena, è Nicola Argesi a condurre le danze, intervistando tra una pietanza e l'altra i vari protagonisti. Una conduzione a guisa di “filò”, dove ciascuno ripercorre il suo Giro di ricordi, ma mettendolo anche a confronto con il ciclismo di oggi.
È una serata piacevole, proprio perché informale e all'insegna della pura passionaccia per questo sport che, nonostante tutto, continua a richiamare migliaia e migliaia di tifosi lungo le strade della Corsa Rosa.
Alla fine, un omaggio per tutti. Ovvero “Il Giro d'Italia del Centenario in Val Frenzela”, scritto da Benito Sasso: un instant book, come si dice oggi, sui ricordi del ciclismo d'epoca e della Grande Guerra nella Valle del Brenta, sulla costruzione della nuova strada della Val Frenzela, sulle difese e le grandi battaglie sull'Altipiano, sulle strade dello sport, sui grandi campioni legati alle gare che sono passate sul Canal di Brenta da Bartali a Fondriest, sui momenti storici più recenti del mondo della bicicletta.
Passione e competenza messe nero su bianco. Sono appena poco più di una ventina di pagine, ma dentro c'è tutto.
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