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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Il Ritorno dello Jedi

Il governatore Luca Zaia sarà il 10 aprile a Bassano “per manifestare il proprio sostegno all’istituzione del Tribunale della Pedemontana”. Il “Comitato del Sì” riprende vita per rispondere alle contestazioni che arrivano da Vicenza

Pubblicato il 08-04-2025
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Ho recuperato una vecchissima e in quanto tale storica foto, che ripubblico per l’occasione, dal sempre inestimabile archivio degli articoli di Bassanonet.
È del 22 luglio 2013 e ritrae il nostro GE - Governatore Eterno Luca Zaia ad una delle manifestazioni sul Ponte contro la chiusura del Tribunale di Bassano del Grappa.
Non una foto qualunque, ma un’immagine che lo immortala mentre regge in mano lo striscione di quelli che all’epoca erano i “Sei da salvare” (i Tribunali di Bassano, Chiavari, Pinerolo, Tolmezzo, Lucera e Rossano Calabro), arrotolato, listato a lutto e serrato da un lucchetto con le chiavi del palazzo di giustizia. Aaah, che tempi.

Zaia sul Ponte per “salvare” il Tribunale di Bassano del Grappa. Correva l’anno 2013 (foto Alessandro Tich - archivio Bassanonet)

Ricordo sempre che a quelle manifestazioni di protesta a Bassano c’erano due categorie di manifestanti: i politici e gli avvocati, coi cosiddetti “cittadini comuni” pari a zero virgola.
E il fronte politico era in gran parte rappresentato dagli esponenti della Lega, allora Lega Nord.
Oltre a Zaia, la più presente alle sfilate bassanesi era la senatrice di Trissino Erika Stefani.
Ma in prima linea c’erano anche l’allora europarlamentare Mara Bizzotto, l’allora assessore regionale Roberto Ciambetti, l’allora ex onorevole e futuro assessore regionale Manuela Lanzarin in rappresentanza del Comune di Rosà, l’allora consigliera comunale bassanese Tamara Bizzotto, anche un giovane consigliere regionale Nicola Finco eccetera.
E mi colpiva il fatto che tutti questi politici e amministratori leghisti protestassero contro la riforma della geografia giudiziaria che ha portato al taglio dei Tribunali minori, a seguito del voto favorevole anche dei parlamentari della Lega Nord.
Lo fecero il 14 settembre 2011 approvando l’apposita legge delega al Governo sotto il Governo Berlusconi IV, poi caduto due mesi dopo, e quindi regolarmente messa in atto dal successivo Governo Monti col severo ministro Paola Severino.
L’ennesima riprova, se mai ce ne fosse bisogno, che nel nostro Bel Paese la coerenza in politica è un bene raro.
Ma tant’è: a quel tempo, della protesta contro la chiusura del Tribunale di Bassano la smemorata Lega Nord ne fece un cavallo di Battaglia e Zaia ne fu il cavaliere (con la “c” minuscola, per carità: di Silvio ce n’è stato uno solo).
Passano gli anni - e da quella manifestazione sul Ponte di Bassano ne sono passati esattamente dodici - ma fatta eccezione per Tamara Bizzotto, i volti onnipresenti che ho citato prima sono sempre quelli e siedono sempre sulle poltrone che contano.
Luca Zaia è al suo terzo mandato da governatore del Veneto e il primo pensiero dei veneti, quando si svegliano al mattino, è se riuscirà a fare anche il quarto.
Nel frattempo, l’allora giovane consigliere regionale Nicola Finco, poi assurto a vicepresidente del consiglio regionale, è diventato sindaco di Bassano del Grappa.
Il Tribunale di Bassano del Grappa non è stato salvato - come neppure gli altri cinque dei “Sei da salvare” - ed è stato accorpato al Tribunale di Vicenza, ma dalle sue ceneri è risorto nel 2015 il nuovo progetto del Tribunale della Pedemontana.
Ora la situazione del 2013, mutatis mutandis (ogni tanto mi piace fare un po’ il Pietrosante e sparare qualche frase in latino), si ripete.
Stessa spiaggia, stesso mare.

Giovedì prossimo 10 aprile il governatore Luca Zaia sarà infatti nuovamente a Bassano del Grappa “per manifestare il proprio sostegno all’istituzione del Tribunale della Pedemontana”.
Sostegno che Zaia ha già manifestato pubblicamente più volte, ma che presumo vorrà ribadire in questo che è un momento decisivo per le sorti del progetto giudiziario bassanese, in mano al Governo e nella fattispecie al Ministero della Giustizia.
Il governatore interverrà a tale scopo a una “conferenza stampa” indetta per quella data nella sala Chilesotti del Museo Civico dal Comitato per l’istituzione del Tribunale della Pedemontana, alias “Comitato del Sì”.
Lo attesta una lettera di invito a firma del sindaco Nicola Finco, su carta intestata del Comitato, nella sua veste di presidente del Comitato medesimo.
Io personalmente, come giornalista, la lettera di invito alla “conferenza stampa” non l’ho ancora ricevuta dal suo mittente ufficiale, ma mi è già stata inoltrata giorni fa via WhatsApp dagli agenti segreti del KGTich.
E di seguito, su mia richiesta, la nuova sortita bassanese del governatore è stata confermata dal sindaco Finco.
Si tratta in realtà, come dal virgolettato di seguito, di quello che Finco aveva già annunciato alla stampa lo scorso 27 gennaio al termine dell’incontro in municipio col sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari:
“A breve, abbiamo intenzione di riconvocare la riunione con tutti i sindaci del territorio, categorie e ordini. Andrò a chiedere la presenza del governatore Zaia per avere anche da parte sua un impegno diretto.”
Detto, fatto.

Quella di giovedì prossimo in sala Chilesotti è un’iniziativa che per il sindaco di Bassano vuole essere una “risposta” alle ultime e recenti contestazioni sul progetto del Tribunale pedemontano emerse a più riprese a Vicenza.
Perché siamo veramente al momento decisivo dell’intera questione e perché alla fine il Tribunale della Pedemontana - a seguito di una scelta puramente politica da cui il Governo non può tirarsi indietro - verrà istituito.
Ne sono convinti gli stessi avvocati vicentini, come è emerso venerdì scorso all’assemblea ordinaria annuale dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza.
Ma proprio per questo la battaglia dell’ampio fronte dei rappresentanti del sistema giustizia (magistrati e avvocati) non attinenti alla Repubblica di Bassano e contrari al Tribunale della Pedemontana sta serrando ulteriormente le file.
Perché istituire l’ottavo Tribunale del Veneto non significa farlo “a risorse invariate” e cioè senza togliere risorse e personale ai Tribunali già esistenti, ovvero senza privare degli stessi del necessario personale aggiuntivo previsto in pianta organica, a fronte della drammatica situazione della scopertura degli organici giudiziari ed amministrativi nei palazzi di giustizia del Veneto: Vicenza, Treviso e Padova compresi.
Per il semplice fatto che - come dice il saggio - la matematica non è un’opinione, diversamente da chi sostiene, come Nicola Finco, che ripristinare il Tribunale a Bassano “significa redistribuire equamente il carico di lavoro, garantendo servizi migliori senza privare altri territori di risorse”.
Per questo motivo, contestualmente alla diffusione dell’invito alla conferenza con Zaia a Bassano del Grappa, il Comitato per una Giustizia di Qualità a Vicenza ha invitato il governatore a un incontro da tenersi nella città capoluogo.
“Abbiamo chiesto un incontro a Zaia, nelle forme che riterrà più opportune, senza clamori - dichiara il presidente del Comitato, avv. Gaetano Crisafi -. Ma è opportuno, visto che adesso pare che si occupi anche di giustizia, che non è una competenza della Regione, che senta un po’ tutti gli operatori, tra cui gli avvocati di Vicenza.”
Accoglierà il nostro governatore anche l’invito delle toghe beriche?
Staremo a vedere.
Quello di Zaia a Bassano è di fatto un Ritorno dello Jedi e le Guerre Ostellari continuano.

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