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Uscita dall’Unione Montana: clamoroso documento di analisi trasmesso a Bassanonet da fonti interne della Polizia Locale. “Un ritorno al Comune di Bassano implicherà perdita di professionalità, con rischio considerevole di svuotare il Corpo”

Pubblicato il 23-03-2025
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“Motivi per i quali Bassano ha aderito al servizio di Polizia Locale in seno all’ente Unione Montana”.
Si intitola così un documento trasmesso in redazione da fonti interne della Polizia Locale dell’Unione Montana del Bassanese, di cui mi corre l’obbligo di non rendere nota l’identità per evitare possibili ripercussioni nei loro confronti.
Basterà aggiungere, come mi hanno chiesto di scrivere, che si tratta di “fonti che sanno e che sono preoccupate in primis per Bassano”.

Archivio Bassanonet

Come è ormai noto, giovedì prossimo 27 marzo in consiglio comunale a Bassano si voterà la proposta di delibera per il “Recesso dalla convenzione per il conferimento all’Unione Montana del Bassanese della funzione fondamentale di Polizia Municipale e Polizia Amministrativa Locale”.
Si tratta dell’atto che, se approvato, decreterà l’uscita della Polizia Locale di Bassano del Grappa dall’ente sovracomunale e il suo reintegro ovvero “reinternalizzazione” nell’organico del Comune di Bassano del Grappa a partire dal 1 gennaio 2026, come fortemente voluto dalla triade FCP: Finco, Campagnolo (Alessandro), Pietrosante.
L’importante decisione sarà presa senza che alcuni fondamentali aspetti del passaggio da un ente all’altro - dalla dotazione dei mezzi e dell’equipaggiamento che rimarranno di proprietà dell’Unione al trattamento economico degli agenti - siano stati preventivamente affrontati e risolti, come è emerso alla tavola rotonda organizzata venerdì scorso da Fratelli d’Italia coi sindaci dell’Unione, assente Nicola Finco, e coi sindacati.
Fino adesso però, abbiamo sentito sempre delle voci esterne al Comando di via Vittorelli e non direttamente coinvolte dalle conseguenze di un simile cambiamento nella propria vita lavorativa: quelle della politica, della struttura comunale e delle rappresentanze sindacali.
Mancava ancora la componente più importante e col dossier trasmesso a Bassanonet dalle fonti interne al Comando, si leva finalmente anche la voce dei diretti interessati: quella Polizia Locale, o P.L. come viene indicata nel documento, che fino ad oggi ha continuato ad essere informata sulla vicenda riguardante i propri destini solo sulla stampa o sui Tg locali.

Perché, dunque, a un certo punto il Comune di Bassano del Grappa ha trasferito la funzione di Polizia Municipale e di Polizia Amministrativa Locale, con l’apposita convenzione del 2020, in seno all’Unione Montana del Bassanese?
“Il primo motivo, anche come ordine di importanza, è stato il fatto di poter assegnare alla Polizia Locale una sorta di autonomia di gestione - esordisce il documento trasmesso in redazione -. Infatti, seppur presenti le convenzioni tra alcuni Comuni, c’erano latenti difficoltà di gestione con il resto del personale del municipio del Comune di Bassano del Grappa.”
“Le difficoltà - continua il testo - erano in ordine alla gestione del fondo del personale nella parte variabile, ovvero la quantità di denaro che veniva dirottata alla P.L., che causava anche per gli amministratori delle difficoltà nella gestione del personale.”
E questo perché “non si potevano depauperare le risorse solo per le ovvie ragioni di esigenza del servizio e di presenza sul territorio della P.L., soprattutto garantendo e coprendo più ore possibili nell’arco della giornata e più giorni possibili durante la settimana, con una modalità premiante”.
Traduco per i non addetti ai lavori.
Vuoi che la Polizia Locale, operante sotto il Comune di Bassano del Grappa, sia presente il più possibile con pattugliamenti e servizi in esterno nell’arco della giornata e durante tutta la settimana? Benissimo.
Ma questo surplus di lavoro va premiato con incentivi economici ricavati dal fondo del personale: più soldi dai però alla Polizia Locale per i servizi supplementari svolti e meno soldi rimangono a disposizione per tutto il resto dei dipendenti del Comune di Bassano del Grappa.
Sarà per questo che, come lamentano le fonti interne, la modalità premiante “non era stata fatta prima da passate amministrazioni, che riuscivano a dare una risposta più che sufficiente con la presenza, ma non riuscivano a farlo in maniera premiale per gli operatori di Polizia Locale”.
“Con il trasferimento della funzione - attesta il documento - si è così prefigurato che nell’ente Unione si potesse fare un’azione di garanzia delle gestione dei compensi e dei salari accessori spettanti alla Polizia Locale, alla luce anche del Contratto Nazionale degli Enti Locali che prevede degli articoli specifici sul comparto Polizia Locale-Municipale, in ordine ai salari accessori e premianti quali l’indennità di servizio esterno, con importi considerati da tutti i rappresentanti RSU degni di attenzione per l’entità delle somme: 5 euro servizio esterno, 7 euro servizio serale-notturno 18-14, 10 euro servizio notturno 20-02.”
Riguardo invece alla produttività e previdenza (art. 208 del Codice della Strada), le fonti interne attestano che “l’ammontare delle produttività è aumentato in non pochi casi fino al doppio in riferimento alla gestione odierna in seno all’Unione” mentre “per la previdenza gli accantonamenti nell’Unione Montana risultano molto più edificanti per la categoria”.
Da tutte queste informazioni si evince un dato di fatto: l’Unione Montana, come datore di lavoro, è assai più premiante per gli operatori di P.L. rispetto ai più complessi e meno incentivanti meccanismi di struttura del Comune di Bassano.

“Il secondo motivo del trasferimento della funzione di Polizia Locale all’Unione Montana - prosegue il testo - è stato l’approvvigionamento delle tecnologie e dei mezzi con strutture interne e acquisto dei beni in maniera celere. L’autonomia ha reso il tutto molto veloce nell’attività amministrativa. Anche dal punto di vista del personale amministrativo che segue gli iter, l’attività è stata effettuata nello spirito della velocità e celerità dell’esecuzione.”
La qual cosa, come rimarca il resoconto trasmesso in redazione, ha comportato anche “velocità nel rispondere alla cittadinanza”.
“Lo spirito dell’attività di controllo delle Polizie Locali coordinate in un territorio più esteso implica risposte molto efficaci, con un buon riscontro anche nella popolazione, soprattutto in riferimento paradossalmente ai cittadini bassanesi”, sottolinea il documento.
“Il territorio bassanese - è un passaggio chiave del testo - è talmente sovrapponibile che l’esperienza della sicurezza e della sua tutela non si fa solo con la presenza su un luogo, ma con la conoscenza del territorio in maniera ampia. Tutta questa professionalità acquisita verrà accantonata.”
A margine del documento, le fonti del Comando di via Vittorelli mettono in guardia anche sul rischio per la Polizia Locale di Bassano, una volta uscita dall’Unione Montana, di non poter più usufruire delle infrastrutture dell’Unione stessa, quindi videosorveglianza e trasmissioni radio.
“Se l’Unione non si scioglie, e non ne vediamo il motivo, Bassano dovrebbe versare la quota dei mezzi e di tutte le infrastrutture, centrale operativa compresa - ammoniscono -. Il passaggio è molto a rischio perché il 1 gennaio 2026 Bassano può restare senza, oltre che di parte degli autoveicoli, anche delle trasmissioni radio, cellulari, videosorveglianza. Questo fa capire che l’evoluzione del passaggio della funzione non era meramente dei vigili, ma di tutta la struttura che dalle convenzioni partite dagli inizi 2010 ha dato il via alle infrastrutture sulla sicurezza.”
Ce ne sarebbe già quanto basta per aprire le acque di un Mar Rosso di discussioni sull’opportunità di far uscire la Polizia Locale dall’Unione.
Ma non è tutto. Siete pronti per la conclusione di questo articolo?
Perché adesso arriva il botto finale.

“Un aspetto da sottolineare è quello della perdita di professionalità che implicherà il ritorno al Comune - affermano le fonti di via Vittorelli -. Ovvero i tempi sono molto cambiati e la politica della sicurezza passa attraverso i Comuni, che devono garantire anche qualità. Se la qualità è quella di tornare a fare prevalentemente controllo stradale, anche nei casi dove non serva, ma per la cosiddetta prevenzione alle multe, il personale è molto più “instabile” di 30 anni fa e singolarmente gli agenti faranno delle scelte diverse da rimanere a Bassano.”
Ed ecco che entra a gamba tesa la questione della mobilità volontaria degli agenti, già venuta fuori all’incontro di Fratelli d’Italia di venerdì scorso.
“Con le nuove disposizioni in materia di trasferimento tra enti, il preavviso di mobilità è molto residuale”, informano le “fonti che sanno e che sono preoccupate in primis per Bassano”.
“Un volta che un agente ha la disponibilità ad accedere ad altro ente - avverte e conclude il documento -, il Comune non può congelare la mobilità e quindi si ha il rischio considerevole di svuotare il Corpo, dando scarsissime prospettive per la struttura di P.L. bassanese che sarà a rischio.”
Questo è quanto.
Anzi, per meglio dire: questo è tanto.
Dal Ministero degli Affari Interni di Bassano del Grappa per il momento è tutto, a voi la linea.

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