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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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A torto o a Regione

Si allarga a macchia d’olio il sostegno istituzionale al Gruppo spontaneo delle famiglie degli studenti dell’Alberghiero “Maffioli” di Paderno, contro la chiusura della sede scolastica. Ora la figura di riferimento è l’assessore regionale Mantovan

Pubblicato il 27-01-2025
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Il tempo stringe. Del resto, non avevo intitolato per caso “In Fietta e furia” un mio precedente articolo sulla questione.
La sede associata di Pieve del Grappa, a Villa Fietta a Paderno, dell’Istituto Alberghiero “Giuseppe Maffioli” chiuderà i battenti a partire dal prossimo anno scolastico, per decisione della Provincia di Treviso, ed entro il prossimo 10 febbraio le famiglie dei 130 studenti che la frequentano dovranno iscrivere i propri figli in una delle due sedi principali dell’Istituto: a Castelfranco Veneto oppure a Montebelluna, con i conseguenti disagi e aggravi di spesa dal punto di vista logistico e dei trasporti.
Ma c’è anche chi, tra i genitori, sta valutando di far cambiare scuola al proprio figlio o figlia a giugno: ad esempio all’Alberghiero di Asiago o persino in un Istituto di diverso indirizzo formativo, con tutte le complicazioni del caso per l’esame d’ingresso previsto. Eppure, a quanto pare, non tutto è perduto.

Villa Fietta a Paderno del Grappa, sede associata dell’Istituto Alberghiero “Giuseppe Maffioli” (foto Alessandro Tich)

Ma prima di riferirvi gli ultimi sviluppi della vicenda, facciamo il punto sul sostegno istituzionale alla causa della salvaguardia dell’I.P.S.S.E.O.A (Istituto Professionale di Stato per i Servizi di Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera) nel Comune di Pieve del Grappa, che si sta allargando a macchia d’olio.
Quella degli studenti del “Maffioli” di Paderno e delle loro famiglie, in stato di mobilitazione perché la Provincia ritorni sui propri passi e mantenga la sede scolastica, non è infatti una battaglia condotta in solitaria e ha trovato anzi supporto sia nell’area trevigiana della Pedemontana del Grappa che in quella confinante del comprensorio del Bassanese, e non solo.
Delle due mozioni presentate in consiglio regionale a Venezia, rispettivamente dal Partito Democratico e da Europa Verde, affinché la giunta veneta interceda con la Provincia di Treviso per mantenere attiva la sede scolastica o per garantire in zona soluzioni alternative concordate, ho già scritto in due precedenti reportage.
Bassanonet ha già dato spazio anche alla lettera scritta al governatore Luca Zaia e al presidente della Provincia di Treviso (che, per la cronaca, è anche il sindaco di Castelfranco Veneto) Stefano Marcon dal presidente dell’Unione Montana del Grappa Paolo Mares, che ha invocato una soluzione che annulli la “sciagurata decisione” della chiusura del presidio scolastico, inserendola in una visione territoriale più ampia, da lui definita “la questione Pedemontana del Grappa”.
Ma c’è ancora di più.

La rappresentanza delle famiglie degli studenti, che non è un vero e proprio Comitato ma si fa chiamare “Gruppo spontaneo per il mantenimento dell’Istituto Alberghiero di Pieve del Grappa”, lo scorso 13 gennaio ha ricevuto una lettera formale di appoggio firmata da 13 sindaci del Bassanese (e anche del Marosticense, così non creiamo incidenti diplomatici).
E siccome noi siamo Bassanonet, ecco i 13 Comuni sottoscrittori del documento per il tramite dei rispettivi primi cittadini: Bassano del Grappa, Cartigliano, Cassola, Colceresa, Marostica, Mussolente, Nove, Pianezze, Pove del Grappa, Romano d’Ezzelino, Rosà, Solagna, Tezze sul Brenta.
Non sorprenda cotanta partecipazione dal fronte “vicentino” alle sorti della scuola trevigiana: dei 130 studenti iscritti alla sede associata dell’Alberghiero a Villa Fietta, una cinquantina, pari a circa il 40%, proviene proprio da Bassano e dintorni.
Romano d’Ezzelino è addirittura il Comune che ha più studenti iscritti: 16 in tutto.
Nella lettera, i sindaci affermano la loro volontà “di sensibilizzare tutti gli attori ed enti interessati, per capire se ci siano soluzioni alternative, per farci interpreti delle preoccupazioni dei nostri concittadini e ragazzi che sono giustamente allarmati da queste notizie improvvise e per dare il giusto peso istituzionale alle istanze presentate, in modo che nessuna scelta sia calata dall’alto senza la dovuta ponderazione”.
Il 15 gennaio si è aggiunta la lettera formale di sostegno al Gruppo spontaneo dell’IPA Terre di Asolo e Monte Grappa, composta dagli amministratori dei Comuni della Pedemontana del Grappa e dell’Asolano e dalle associazioni di categoria dell’area, a firma del vicepresidente Simone Rech a nome del direttivo.
Nella comunicazione ufficiale, l’IPA conferma l’analoga volontà di “farsi interprete delle necessità delle famiglie e dei ragazzi” nel proporre alle istituzioni preposte “di considerare l’opzione di mantenere gli studenti nella stessa sede o in sede provvisoria limitrofa, almeno per alcuni anni fino al completamento del ciclo scolastico”.
E intanto, oltre alle già citate iniziative in consiglio regionale, la questione sta oltremodo animando gli ambienti della politica.

Lo scorso 20 gennaio il prof. Luciano De Giorgio, responsabile del Dipartimento Istruzione per il Veneto della Lega Veneta per Salvini Premier (Sic), ha trasmesso da Vicenza una lettera al direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Marco Bussetti, all’assessore regionale all’Istruzione Valeria Mantovan e al governatore Luca Zaia chiedendo ai destinatari di “intervenire, affinché la sede staccata di Pieve del Grappa dell’Istituto Alberghiero “Giuseppe Maffioli” non venga chiusa”.
“La decisione di chiudere la sede di Pieve del Grappa - scrive De Giorgio - avrebbe conseguenze negative per tutto il territorio della Pedemontana del Grappa. Questa scuola, infatti, non è solo un luogo di formazione, ma un punto di riferimento culturale e sociale per l’intera comunità.”
Si preannunciano inoltre scintille in Provincia a Treviso.
Il 25 gennaio i consiglieri provinciali Giulia Zangrando, Sebastiano Sartoretto e Pietro Dal Zotto hanno protocollato un’interrogazione rivolta al presidente Stefano Marcon e al consigliere Raffaele Freda, che ha la delega all’Edilizia scolastica, chiedendo varie cose, tra cui “qual è stato il vostro ruolo nella decisione di chiudere la scuola”, “perché prima non vi siete premurati di aprire un confronto con famiglie, studenti, docenti ed enti locali collegati all’Istituto” e “se corrisponde al vero che le richieste di incontro formulate dalle famiglie e studenti non hanno trovato la vostra disponibilità”.
Nel frattempo, ha cominciato a muoversi anche il mondo dell’associazionismo.
L’associazione Bassano Accessibile Aps ha trasmesso una lettera, a firma del presidente Marco Zarpellon, all’assessore regionale all’Istruzione Valeria Mantovan nella quale si informa che dei 130 ragazzi e ragazze che frequentano il “Maffioli” a Villa Fietta, 17 sono studenti con disabilità.
“La chiusura di questo plesso - è un passo del testo - rischierebbe di creare un grave vuoto nel nostro territorio, limitando l’accesso all’istruzione e aumentando le difficoltà logistiche e sociali per gli studenti con disabilità e le loro famiglie.”
Da qui la richiesta di Bassano Accessibile di un incontro con l’esponente della giunta veneta “per poter discutere di persona questa delicata questione”.
Ed è proprio l’assessore regionale all’Istruzione Valeria Mantovan, subentrata l’anno scorso nell’incarico ad Elena Donazzan a seguito dell’elezione di quest’ultima al Parlamento Europeo, la figura di riferimento attorno alla quale ruotano i frenetici sviluppi della vicenda, in vista della “deadline” del 10 febbraio per l’iscrizione degli studenti o alla sede San Giacomo del “Maffioli” di Castelfranco Veneto, oppure a quella di via Biagi a Montebelluna.

La novità di questi giorni riguarda proprio il filo diretto instaurato dal “Gruppo spontaneo per il mantenimento dell’Istituto Alberghiero di Pieve del Grappa” con la Regione Veneto, affinché apra un dialogo con la Provincia di Treviso.
A seguito di specifica richiesta, lunedì 20 gennaio la giunta regionale ha informato via mail che il presidente Zaia ha delegato l’assessore Mantovan a prendere contatto coi richiedenti del Gruppo spontaneo.
Lo stesso assessore regionale, parlando in Tv, si è presa l’impegno di aprire un tavolo tecnico coi vari attori per arrivare ad una soluzione concordata della questione e giovedì 23 gennaio i referenti del gruppo delle famiglie, riferendosi anche alle sue dichiarazioni televisive, hanno a loro volta inviato una mail alla Mantovan chiedendo in sostanza che prenda in mano la situazione, vista l’imminente scadenza del 10 febbraio.
“Siamo in attesa che da queste promesse venga qualcosa di buono e di concreto”, dichiarano a Bassanonet due dei rappresentanti del Gruppo spontaneo.
E a nulla vale, a quanto sembra, la “lieta novella” comunicata dalla dirigenza scolastica ai genitori e cioè che per l’anno prossimo la Provincia di Treviso si impegna a rimborsare il 50% della differenza di spesa dimostrabile tra i costi sostenuti quest’anno per le trasferte dei figli e i maggiori costi da sostenere nel prossimo anno scolastico.
“È la “caramellina” che vogliono darci”, commenta un esponente del Gruppo.
Fare di tutto per mantenere la sede dell’Istituto Alberghiero a Pieve del Grappa, raggiungendo un accordo per la sua riapertura, o per trovare una sede alternativa nel territorio limitrofo: è la battaglia civile che famiglie e studenti vogliono portare avanti ad ogni costo, a torto o a Regione.

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