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Questo pomeriggio ho fatto un breve giro in centro storico, per una operazione alla Johann Sebastian Bach.
E cioè una toccata e fuga in redazione.
Sapevo che avrei trovato il centro affollato e me ne sono accorto subito.
Foto Alessandro Tich
Sono riuscito infatti a trovare a malapena un buco per parcheggiare la macchina in largo Parolini, che era già strapieno di auto in ogni angolo parcheggiabile, sia a pagamento che gratis.
Poi, camminando in via Roma dopo Porta Dieda, mi è apparsa davanti agli occhi la mia pluriennale ossessione, soprattutto ai tempi della mia vecchia e celebre finestra di Bassanonet affacciata sulla piazza, di fronte al municipio: il trenino lillipuziano, ricolmo di bambini con le loro famiglie, che si è messo anche a fischiare, con quel sibilo che mi entra nel sistema nervoso come la colonna sonora di “Psyco” di Hitchcock.
Ma quello, a modo suo, è anche il segnale che il programma del Natale a Bassano è davvero incominciato.
Terminata la mia toccata e fuga in redazione, mi sono fatto quindi il giro canonico di piazza Libertà e via Roma, lasciando stare il resto del salotto cittadino per evitare il resto della ressa.
È la prima domenica di “Bassano Città di Luce”, come si chiama ufficialmente il programma pre-natalizio in città, organizzato dall’amministrazione comunale assieme a Confcommercio Bassano e alla Pro Bassano, in collaborazione con diverse associazioni cittadine.
Nel pomeriggio di ieri è stato inaugurato il Mercatino di Natale della Confcommercio, l’Eterno Ritorno delle festività cittadine, giunto imperterrito alla 27^ edizione con le sue casette di legno sempre uguali a sé stesse, nonostante ogni anno se ne rinnovi il contenuto.
Quindi alle 17, con il conto alla rovescia di ordinanza, è avvenuta l’accensione delle migliaia di lucette dell’albero in piazza Libertà, assieme alle luminarie sulle vie e piazze del centro.
Devo dire che l’albero in piazza ha il suo perché: un bell’abetone cosparso di puntini illuminati che mi fa ricordare, per antitesi, la luccicante tristezza degli alberi tecnologici degli anni che furono.
Scatto la foto che vedete pubblicata sopra, mentre sulla volta celeste sopra piazza Libertà e dietro all’albero di Natale compaiono le scie di due aerei: un doppio Nastro del Ciel.
E in questa prima domenica del rito pre-festivo a Bassano del Grappa assisto all’invasione in piena regola dei visitatori in centro storico.
Persone, coppie, famiglie, gruppi, in tutte le direzioni. Bar pieni come da consolidata prassi, casette del Mercatino in piena attività, gente anche nei negozi in apertura festiva.
In sé, ciò non rappresenta una effettiva notizia perché non è una novità.
Ma è anche un segno inequivocabile dei tempi attuali, che - non dobbiamo mai dimenticarlo - sono conseguenti ad un biennio, per definire il quale evito qualsiasi aggettivo perché non renderebbe l’idea, che ci ha tenuto prima fisicamente e poi moralmente in prigione.
Tanto allora siamo stati costretti a rinunciare alla nostra vita normale, quanto oggi la vita normale, nelle occasioni che lo rendono possibile, sembra voler esprimersi nella forma di un liberatorio assembramento collettivo.
La mia toccata e fuga in centro storico si è conclusa con la mia fuga definitiva in direzione di casa.
E sono ripartito da largo Parolini, ancora pieno di macchine parcheggiate, con la sensazione di aver rivisto una Bassano vera, partecipata, ritrovata.
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