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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

C’era una volta il Test

Smantellato il polo vaccinale Covid, l’area Pengo di via Capitelvecchio è di nuovo in preda al degrado. Entro l’anno l’adozione e approvazione della variante urbanistica per l’edificazione nell’area di due medie strutture di vendita

Pubblicato il 18-09-2023
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Rinascimento in bianco e nero

C’era una volta il Test.
Quello sulla positività al Covid, per intenderci. Quello che ha allungato a dismisura le code al centro tamponi dell’Ospedale San Bassiano e che ha arricchito in maniera abnorme i registratori di cassa delle farmacie.
Poi all’era dei tamponi si è affiancata quella dei vaccini. Dose 1, dose 2, dose booster.

Foto Alessandro Tich

Polo vaccinale allestito dall’Ulss 7 Pedemontana a Bassano nel capannone ex Eurobrico di via Capitelvecchio. Inaugurato il 13 maggio 2021 nei locali sistemati e riallestiti allo scopo con il supporto finanziario - come da maxi-insegne promozionali all’esterno dell’edificio - di OTB Foundation e di Pengo Spa.
Quest’ultimo non solo sponsor, ma anche padrone di casa: colui il quale ha messo a disposizione lo spazio.
La Vax City bassanese era stata infatti ricavata all’interno del complesso dell’area Pengo di via Capitelvecchio, altresì nota come area ex Eurobrico-ex BCC-ex Morassutti.
Un centro vendita per il bricolage, una banca di credito cooperativo e un centro vendita di utensileria che qui un tempo erano aperti al pubblico e adesso sono migrati in altri lidi, peraltro non lontani per il primo e per la seconda.
C’era una volta il Tutto, quindi. Poi il Tutto, una volta svuotato, si è nuovamente riempito in parte per venire incontro alle esigenze dell’Azienda Socio-Sanitaria.
Infine, venuta meno la sua necessità, il polo vaccinale è stato smantellato.
E oggi l’area Pengo, zona ex Eurobrico, si presenta come la vedete nella foto scattata qualche giorno fa e pubblicata sopra: pezzi di lamiere abbandonati per terra, un contenitore per l’immondizia rovesciato, sporcizia a vista d’occhio. Una dose booster di degrado.
Sembra quasi un’immagine simbolica di quella che è stata la nostra società, appena uscita dalla pandemia.
Certo: quella di via Capitelvecchio è classificata urbanisticamente come “area degradata” e non possiamo pretendere che una volta conclusa la sua funzione temporanea di sede per il centro vaccini venga rimessa a lustro per chissà quale scopo.
Anche perché tutto il degrado attualmente visibile, laddove un tempo ci si accodava per sottoporci all’AstraZeneca & C., è anch’esso in lista di attesa: di essere rimosso per consentire la demolizione degli edifici e la costruzione dell’area Pengo che verrà.

Stiamo parlando, egregi lettori, di una delle varie “aree Pengo” della nostra città.
Quella di via Capitelvecchio, formalmente di proprietà della società immobiliare del Gruppo Pengo, Finpengo Spa, era salita agli onori delle cronache locali molto prima della sua cugina di San Lazzaro, tormentone assoluto degli ultimi mesi di attualità cittadina.
Esattamente nel 2018: l’anno della presentazione del maxi progetto, avviato nel 2016, per la realizzazione nell’area ex Eurobrico-ex Morassutti ecc. di un nuovo centro commerciale di 8000 mq di estensione.
Vale a dire, per l’esattezza: una grande struttura di vendita costituita da più esercizi commerciali, di cui uno nel settore alimentare di circa 1900 mq di superficie di vendita.
Più aree esterne comprendenti una piazza coperta centrale, strade di accesso, marciapiedi, rampe di accesso all’interrato, aree verdi e parcheggi - sia di superficie che interrati - per complessivi 420 posti auto.
La relativa variante urbanistica di “ristrutturazione e rigenerazione urbana” dell’area di via Capitelvecchio era stata approvata dal consiglio comunale in via definitiva, l’istanza di Valutazione di Impatto Ambientale regolarmente pubblicata nel sito della Provincia, nella sala consiliare del municipio di Bassano si era svolta la presentazione pubblica del progetto e dello studio di impatto ambientale, eccetera.
Tutto sembrava andare avanti secondo le Scritture.
Senonché, a rompere i progetti nel paniere ci ha pensato la Confcommercio mandamentale con il famoso ricorso al Tar del Lazio, sempre nel 2018, per l’annullamento della delibera del consiglio comunale di approvazione definitiva della variante urbanistica.
A seguito anche di un parere della Regione Veneto secondo il quale l’approvazione dell’atto comunale non era corretta per vari motivi tecnico-normativi, l’associazione di categoria impugnava la decisione del Comune per tutelare i propri associati dall’arrivo in città del nuovo gigante commerciale.
Ricorso al Tar che oggi, anno del signore 2023, è ancora pendente. Per la serie: i celeri e solleciti tempi della giustizia amministrativa. Ma che nel frattempo ha spinto i proponenti privati a rivedere il progetto in forma più sostenibile.

E arriviamo, finalmente, ai giorni nostri.
La nuova proposta progettuale di Finpengo Spa per la riqualificazione dell’area prevede, al posto della grande e unica struttura di vendita da 8000 mq di estensione, due medie strutture di vendita da 2500 mq ciascuna.
Lo scorso mese di dicembre la giunta Pavan ne ha approvato il “rilevante interesse pubblico”, passaggio necessario per sottoscrivere il nuovo accordo di programma pubblico-privato relativo alla rimodulata edificazione nella proprietà privata.
Sempre alla fine dell’anno scorso, lo schema di accordo è stato approvato in consiglio comunale. Devono ancora approdare in consiglio, invece, gli ultimi due passaggi obbligati della procedura: l’adozione della variante urbanistica e quindi la sua approvazione.
Ma come anticipa a Bassanonet l’assessore all’Urbanistica Andrea Viero, il cerchio sarà chiuso entro la fine dell’anno.
E così, terminate le pratiche politico-amministrative previste dall’iter, la variante area Pengo diventerà esecutiva. Dopodiché si potrà dare il via libera alle ruspe e alle gru.
Il ricordo del centro vaccinazioni e il degrado dell’area lasceranno spazio a due nuovi punti vendita di media grandezza nella via dello shopping extraurbano.
“Via Capitelvecchio è una strada-mercato. Non è più la principale strada d’ingresso alla città, ma è diventata nel tempo una vera e propria strada commerciale.”
Chi lo ha dichiarato? Il sindaco Pavan? Il vicesindaco Zonta? L’assessore Viero?
Nossignori: Rosanna Filippin, assessore comunale all’Urbanistica, intervista a Bassanonet sull’arrivo del nuovo McDonald’s di fianco al Grifone, 19 ottobre 2010.

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