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Alessandro Tich
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Dimissioni alla carbonara
“Pastasciutta antifascista” negata dal sindaco Elena Mezzalira a Rosà. Interviene il Partito Democratico di Rosà: “La sindaca si dimetta, scusandosi, subito”
Pubblicato il 26-07-2023
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Qui Baxi/Pengo, a voi Rosà.
Devo nuovamente uscire un attimo dai confini comunali di Bassano, e dall’incessante tourbillon di notizie sulla questione cittadina del momento, per ritornare alla manifestazione storico-conviviale “Pastasciutta antifascista”, organizzata da quattro sezioni territoriali dell’ANPI, che era in programma il 25 luglio a San Pietro di Rosà ma che non si è svolta a seguito del diniego del sindaco di Rosà Elena Mezzalira.
Per il riassunto delle puntate precedenti, per chi non lo avesse ancora fatto, pregasi leggere il resoconto dei fatti e delle reazioni politiche nel mio primo articolo “Pasta col partigiano” e la replica della sindaca rosatese nel successivo articolo “Pasta così”.
Fonte immagine: tengofame.it
Oggi la pastasciutta viene ulteriormente riscaldata, direi al grado massimo di bollore, dal Circolo di Rosà del Partito Democratico che tramite un comunicato stampa trasmesso in redazione, che pubblichiamo di seguito, giunge al punto di chiedere alla sindaca di dimettersi, porgendo anche le proprie scuse, per la decisione presa.
COMUNICATO DEL PARTITO DEMOCRATICO DI ROSÀ
SUL DINIEGO DELLA SINDACA ALLA PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA A ROSA’ –
25 LUGLIO 2023
“Se proclamare l’antifascismo può attrarre disordini e infastidisce la sindaca di Rosà al punto da indurla a negare l’autorizzazione ad una manifestazione in memoria della fine del ventennio, la stessa si posiziona dalla parte avversa ossia dei nostalgici, in aperta violazione dell’art. 17 della Costituzione sulla quale ha prestato giuramento. In tantissime città italiane si è ricordato che la dittatura ha avuto l’inizio della fine solo 80 anni fa! Dalla resistenza a quel tragico ventennio, segnato dai soprusi e dalla violenza, e grazie al coraggioso sacrificio dei partigiani è nata la democrazia che dobbiamo ancora oggi difendere.”
“Rosà come tutto il bassanese è stata occupata e ha pagato un pesante tributo di sangue”.
“Non è una novità che a Rosà non si riesca a fare politica liberamente. Non sono consentiti l’uso di luoghi pubblici, di strutture di quartiere e in generale sono sempre osteggiate le iniziDEative per poter discutere e confrontarsi. Il paese è amministrato da trent’anni da pochi solidali indisponibili a qualunque discordanza”.
“Il problema di non poter dissentire dalla linea politica della maggioranza che governa il paese si riflette in ogni ambito, generando un clima di paura e di sospetto a cui, purtroppo, molti si sono assuefatti. Il primo cittadino, benchè espressione dello schieramento leghista, al quale ella stessa evidentemente risponde, deve essere garante e assicurare a tutti i cittadini di potersi esprimere liberamente.”
“Il veto posto dalla Sindaca Mezzalira alla pastasciutta antifascista, motivato con scuse ridicole e ragioni infondate di ordine pubblico, rappresenta una gravissima e inaccettabile violazione della Carta e rende manifesta la sua incapacità ad assolvere al compito istituzionale e a mettere in atto comportamenti coerenti col giuramento prestato.”
“Ricordiamo, infine, che l’attuale Sindaca era stata candidata nel 2012 in una lista civica in contrapposizione a quella della Lega e votata in quella tornata elettorale da molti iscritti allo scrivente Circolo, per poi inesorabilmente e per tornaconto personale passare nelle file della maggioranza”
Per tutte queste considerazioni, chiediamo che il Sindaco Mezzalira
SI DIMETTA, SCUSANDOSI, SUBITO
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