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Blitz on the Bridge
Ore 17: riapre il Ponte degli Alpini. Senza più ponteggi e con un'unica corsia centrale per il transito pedonale. E i commercianti delle due sponde del Brenta, all'ingresso di Angarano del manufatto, festeggiano con una bicchierata

Foto Alessandro Tich
Il blitz viene organizzato sul modello dei Flash Mob: appuntamento “segreto” via WhatsApp o passaparola riservato e, visto che siamo sul Brenta, acqua in bocca.
E alle 17 in punto, proprio mentre sul semaforo ai due accessi del Ponte degli Alpini scatta il verde, sul lato di Angarano del manufatto ligneo - e nella fattispecie, dalla Taverna Al Ponte - spunta un tavolino. E siccome un tavolino da solo non basta a fare festa, compaiono anche bottiglie di spumante e scatole di dolci e biscotti portate dai vari esercizi pubblici e negozi di via Angarano. Si stappa la prima bottiglia, l'animata bicchierata ha inizio. E si forma subito un colorito capannello di commercianti ed esercenti delle due sponde del fiume.
I partecipanti al gioioso happening si danno ai brindisi e offrono bicchieri a chiunque passi da quella parte. E ne hanno ben donde.
Il Ponte di Bassano è infatti finalmente riaperto al transito pedonale, e in forma stabile. Liberamente percorribile, visto che da adesso il cantiere si trasferisce di sotto, in alveo. Via i ponteggi a sostegno dei lavori di alleggerimento del tetto, ricavata un'unica e abbastanza ampia corsia centrale di passaggio.
I due lati del Ponte, dove prima si camminava sotto i ponteggi nelle due corsie a senso unico, sono invece esclusi ai pedoni e delimitati da una doppia fila di transenne.
Lo ha deciso il Comune, per evitare eccessivi assembramenti di persone sulla delicata superficie del monumento sotto cura. Gli ultimi elementi da rimuovere sono stati tolti nel primo pomeriggio e alle 16.30 il Ponte era free. E il primo bassanese a transitare liberamente e senza impalcature sopra la testa tra Bassano Ovest e Bassano Est, ancora col semaforo rosso e con tanto di foto storica dal telefonino in stile “primo uomo sulla Luna”, è stato sempre e ancora lui: Sandro Chiminello, alias “Il Muto”, celeberrimo banconiere della Taverna Al Ponte.
È un momento che era atteso da tutti gli operatori economici delle attività a ridosso del Ponte Vecchio, ma in particolare da quelli di Borgo Angarano. E che si è concretizzato con larghissimo anticipo. Il tempo previsto per la rimozione dei ponteggi, con contestuale chiusura del manufatto, era infatti di quasi due settimane. E invece la Vardanega ha siglato un contratto con Speedy Gonzales: impalcature rimosse in soli tre giorni.
Da qui il piccolo festòn improvvisato per l'occasione. Fino a qualche minuto prima aveva piovuto che Dio la mandava, ma sul fatto che la bicchierata si sarebbe svolta con qualsiasi condizione meteorologica non ci piove.
Non solo commercianti ed esercenti, attorno al tavolino della liberazione.
C'è anche il presidente del Comitato di Quartiere Angarano Gianni Castellan.
Da Bassano Est si aggiunge, tra gli altri, il parrucchiere-canoista Ilario Baggio, iniziatore e frontman del Comitato “Aiutiamo il Ponte di Bassano”.
E sempre dal centro storico non fa mancare la sua presenza il presidente della delegazione di Bassano di Confcommercio Alberto Borriero. E non mancano neppure i calici di spumante offerti anche ai referenti di cantiere del Comune di Bassano e ai tecnici comunali che hanno appena terminato le procedure di riapertura al transito del monumento. Della serie: “Sul Ponte di Bassano...”.
“La bicchierata - mi spiega Riccardo Torre del negozio DischiPonte - nasce con l'intento di festeggiare la riapertura del Ponte, perché per il turismo e per l'immagine di Bassano è fondamentale che il Ponte sia sempre aperto.” “È una via di comunicazione - continua Torre - che allarga la città ed è un punto di relazioni vitale. Per noi, e per tutti, è una boccata di ossigeno.”
Pian pianino, visto anche l'acquazzone di poco prima, il Ponte degli Alpini in riconquistata versione “open” comincia ad accogliere i primi pedoni di passaggio.
E mentre alla bicchierata promossa dagli operatori del Borgo si tira il collo alle ultime bottiglie, su un lato e sull'altro del manufatto spuntano due ambulanti africani che propongono ai passanti la consueta mercanzia: “Ombrelo capo, a pochi schei...”.
Hanno capito anche loro che da oggi, qui, ritorna la gente.
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