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L'attimo fuggente di Venezia

Il bassanese Roberto Zerbini, socio dell'Ezzelino Fotoclub, conquista la foto di copertina del prestigioso calendario del “Duca d'Aosta”. Con un'immagine, insolita e suggestiva, della Festa del Redentore

Pubblicato il 10-01-2011
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Elena Pavan

Per gli appassionati di fotografia, esiste da sempre una sfida eterna: e si chiama Venezia. Che è la città più fotogenica e più fotografata del mondo, ma proprio per questo la meno facile da fotografare. Perché esistono, in realtà, tante e infinite Venezie a seconda del momento della giornata, delle condizioni del tempo, della stagione dell'anno e - ve lo assicuro - anche dello stato d'animo di chi si perde, anche volutamente, tra le sue calli, i suoi ponti e i suoi campielli.
E la difficoltà sta proprio nella capacità di “cogliere l'attimo” della città senza scattare una foto ovvia, prevedibile, banale o che rappresenti un qualcosa che sia già stato immortalato milioni di altre volte. Ma è una sfida che vale la pena di affrontare: perché permette, attraverso l'obiettivo, di scoprire e di evocare magiche sensazioni difficilmente sperimentabili altrove.
E' quanto accaduto al dott. Roberto Zerbini, bassanese, socio dell'Ezzelino Fotoclub, che l'anno scorso si è trovato a Venezia in uno dei momenti più tradizionali, e insieme più fantasmagorici, della vita della città lagunare: la Festa del Redentore.

La foto di copertina del calendario 2011 del "Duca d'Aosta", scattata da Roberto Zerbini

Festa votiva e popolare, nata nei secoli passati per celebrare la fine di una tremenda epidemia di peste, e che oggi - ogni terzo sabato di luglio - richiama una folla immensa di turisti per il grande spettacolo dei fuochi artificiali, contornati da centinaia di barche e festose luminarie.
Ma non è questo - che rappresenta appunto l'ovvio e il prevedibile - che ha attirato l'attenzione del fotografo bassanese. Che ha preferito invece scattare un'immagine notturna della Chiesa del Redentore, illuminata, raggiunta dal ponte votivo di barche che collega Venezia all'isola della Giudecca in occasione della festa.
E il ponte e l'isola, nell'immagine, sembrano quasi sospesi nel silenzio delle prime luci del giorno tra l'oscurità e i riflessi del canale della Giudecca e il potente chiaroscuro del cielo contornato di nubi.
La foto in questione, molto insolita e suggestiva, non è passata inosservata: è stata infatti prescelta per la copertina del calendario dell'azienda veneziana di alta moda “Al Duca d'Aosta”, realizzato a tiratura limitata (5000 copie per i clienti selezionati) e distribuito nelle sei boutiques di Venezia, Mestre, Padova, Verona, Treviso e Udine.
Il prestigioso e patinato calendario, che nel 2011 celebra il suo trentennale, è stato realizzato da otto autori dell'Associazione Culturale Fotografica "Incontri a Nord Est".
Per Zerbini, padovano di nascita ma da 30 anni residente a Bassano dove svolge l'attività di consulente per la sicurezza sul lavoro e tematiche ambientali, si tratta di una grande e meritata soddisfazione.
“Ho scattato la foto, all'ultima festa del Redentore, non per uno scopo particolare ma per la mia passione fotografica - ci dice Roberto Zerbini -. Quando poi, successivamente, è venuta fuori la proposta del calendario fotografico del ”Duca d'Aosta” ho mandato alcuni miei scatti. Poiché il tema del calendario è Venezia, essendo il committente un'azienda veneziana, ho pensato alla mia foto del ponte votivo del Redentore, che viene allestito solo in quella occasione ed è quindi molto particolare per la città”
“Per il calendario - spiega ancora l'autore - erano richieste foto in bianco e nero con qualche dettaglio a colori, e quindi la mia foto mi sembrava adatta allo scopo.
E non solo è stata scelta, assieme a un'altra mia foto della Regata Storica, ma è diventata addirittura la foto di copertina. E' una soddisfazione non da poco, viste le copertine precedenti del calendario che portano la firma di autori come Fulvio Roiter, e cioè fotografi di fama mondiale.”
Un risultato di prestigio anche per la bacheca dell'Ezzelino Fotoclub, l'associazione fotografica di Romano d'Ezzelino da anni in prima fila a livello nazionale, grazie ai riconoscimenti dei suoi soci, nell'arte di “disegnare con la luce”.

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