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Redazione
Bassanonet.it
Voglio una vita spericolata
Andrea Ceccato ci racconta la sua esperienza con Valentino Rossi alla “6 ore di Vallelunga”
Pubblicato il 02-12-2009
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Ha 23 anni, è bello e ha vinto trofei in tutta Europa: Andrea Ceccato avrebbe tutti i motivi per montarsi la testa e atteggiarsi da divo. Ma quando lo incontri, appare così modesto e restio a parlare di sé, che difficilmente te lo riesci ad immaginare alla "6 ore di Vallelunga" mentre sfreccia, a 300 chilometri orari, a bordo della Ferrari 430 del team Kessel, al fianco di Valentino Rossi. L'orgoglio di vedere un ragazzo bassanese così giovane, al fianco del nove volte campione del mondo di motociclismo, è impagabile. Per questo ci è sembrato doveroso far quattro chiacchiere con Andrea, chiedendogli di raccontarci, a caldo, l'emozione di quella giornata.
Com'è stato gareggiare al fianco di Valentino Rossi?

Andrea Ceccato sul podio con Valentino Rossi
Correre con lui è stato il realizzarsi di un sogno che non credevo si sarebbe mai avverato. Un sogno che custodivo segretamente, ma che non osavo nemmeno dire a voce alta. Mi bastava sognarla, un'esperienza così, e invece ho avuto la fortuna di poterla vivere davvero, in prima persona. Quella giornata è stata davvero indimenticabile!
Ho apprezzato tanto Valentino, che si è dimostrato un vero professionista: non bisogna dimenticare che prima di dedicarsi al mondo del motociclismo correva con i kart, disputando anche campionati a livello nazionale, ha partecipato a diversi rally e in Formula Uno, con la Ferrari, ha fatto lo stesso tempo di Massa. Insomma, ha tanta esperienza anche sulle quattro ruote!
Come giudichi, nel complesso la gara?
Inizialmente è andata bene, abbiamo dominato la pista da subito: già a due ore dalla fine stavamo controllando la gara senza spingere la macchina al massimo e a quaranta minuti dalla fine avevamo tre giri di vantaggio sui secondi. Purtroppo un problema ad uno scarico ci ha costretti al ritiro anticipato. Nonostante ciò ci siamo piazzati terzi: un ottimo risultato!
Sei soddisfatto della tua performance?
Certo. Gareggiare praticamente sugli stessi tempi di Valentino, con uno scarto di soli 6 millesimi, è una bella conquista. Ma sono anche dispiaciuto per il contrattempo tecnico che non ci ha permesso di vincere. Dobbiamo assolutamente ripetere quest'esperienza, per poterci rifare!
Quindi manterrai i rapporti con Valentino! A proposito, come sei entrato in contatto con lui?
L'ho conosciuto tre anni fa a Misano, quando lui ha voluto provare le auto con le quali io abitualmente gareggiavo (Maserati e Viper). E' stato un grande onore per me e tra noi si è instaurato un bel rapporto di amicizia. Valentino è un ragazzo di gran cuore, simpaticissimo e molto umile. Quando poi mi ha contattato per la “6 ore di Vallelunga” non potevo crederci!
Un'esperienza in più da aggiungere al tuo lunghissimo curriculum, che ti ha visto sui podii di tutta Europa! So che hai iniziato a gareggiare da giovanissimo. Come è nata la tua passione?
Mio papà faceva motocross e quindi l'aria di motori, in casa, l'ho sempre respirata. E proprio mio papà mi regalò il primo kart, quando avevo 4 anni. E' stato amore a prima vista: adoravo correre e a sei anni ho iniziato a fare le prime gare, per gioco. Poco dopo sono arrivate anche le prime vittorie.
La tua carriera sembra non conoscere limiti: progetti per il futuro?
La stagione si è appena conclusa e per adesso mi riposo... ma non per molto: ricomincerò ad allenarmi a gennaio! Spero di continuare a gareggiare nella Mans Series e di partecipare, anche quest'anno, alla “24 ore di Le Mans”. Ovviamente, qualsiasi proposta è bene accetta e confesso che non mi dispiacerebbe una stagione oltreoceano!
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