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Marco PoloMarco Polo
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Passa la Samp, onore delle armi al Bassano

È stato bello finché è durato e non poteva esserci stadio migliore per inchinarsi ai più forti. La Sampdoria elimina il Bassano dalla Tim Cup grazie alla sua maggior qualità.

Pubblicato il 14-08-2016
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SAMPDORIA-BASSANO 3-0

UC Sampdoria (4-3-1-2): Viviano 6,5; De Silvestri 7, Silvestre 6,5 , Regini 6,5, Sala 7; Barreto 7, Torreira 7,5 (st 30’ Cigarini 6), Linetty 6; Alvarez 5,5 (st 14’ Schick 6); Quagliarella 6, Muriel 7,5 (st 23’ Budimir 6,5).

Capitan Bizzotto in marcatura su Barreto. La Samp ha fatto valere la sua maggior cifra tecnica (foto Claudia Casarotto)

A disp. Puggioni P., Tozzo, Eramo, Pereira, Palombo, Djuricic, Skriniar, Ivan. All. Giampaolo.

Bassano Virtus (4-4-2): Bastianoni 7; Formiconi 7, Pasini 6,5, Bizzotto 7, Crialese 5,5; Falzerano 6,5, Cavagna 5,5, Proietti 6, Minesso 6,5 (st 31’ Barison 6); Rantier 6 (st 25’ Laurenti 7), Maistrello 6 (st 16’ Fabbro 6).
A disp. Piras, Bianchi, Tronco, Soprano, Bortot, Grandolfo, Sciancalepore. All. D’Angelo

ARBITRO: Fabbri di Ravenna
RETI: pt 23’ Muriel (S), st 18’ Muriel (S), st 24’ Budimir (S)
NOTE: -
SPETTATORI: 8 mila
AMMONITI: Torreira, Maistrello
ESPULSI:
ANGOLI: 7-3
RECUPERO: pt 1’; st 0’

Genova. Non riesce il miracolo al Bassano Virtus. Non riesce perché la Sampdoria è nettamente più forte, è più avanti con la preparazione (fra una settimana debutta in campionato) e perché ha osservato il dovuto rispetto alla formazione di Bassano del Grappa. Le due categorie di differenza si sono viste nei gesti tecnici e nella fisicità con la quale gli stessi vengono compiuti dai blucerchiati. Il Soccer Team può ritenersi soddisfatto, ha vissuto una favola e ha percorso una strada di avvicinamento al campionato tosta e utilissima per accelerare il processo di crescita di un gruppo nuovo. Alla fine Luca D’Angelo ha un’espressione piuttosto tesa, perdere lo fa soffrire: «Mi è piaciuto il fatto che siamo stati tatticamente molto ordinati e che il nostro impegno tattico e corsa ha reso la gara equilibrata nonostante lo squilibrio delle forze in campo. Abbiamo concretizzato pochissimo (Rantier ha auto la palla del vantaggio ndr) ma era oggettivamente difficile. Mi dispiace per come è venuto il primo gol, siamo andati vicini a passare in vantaggio e un attimo dopo ci siamo trovati sotto. Una volta subito il 2 a 0 la gara è finita».

Il sogno reale. Lo stadio Marassi va via via riempiendosi, le strade circostanti allo splendido impianto genovese brulicano di maglie blucerchiate ma qua e la sbuca lucente qualche casacca marchiata Diesel. È l’anno del 70° anniversario della Sampdoria, nata dalla fusione tra la Sampierdanese e l’Andrea Doria, e i tifosi blucerchiati espongono un gigantesco striscione con scritto «Da 70 anni una regina sotto i riflettori». Entra in campo il Bassano e immediatamente dalle tribune piovono fischi a dirotto. Subito dopo però, come un arcobaleno che colora il cielo dopo un tremendo temporale, ecco risuonare un orgoglioso «Bassano del Grappa eeeeh ooooh». Brillano gli occhi di Renzo Rosso a bordocampo mentre si gusta il riscaldamento dei suoi. Il patròn attende che rientrino negli spogliatoi tutti i suoi ragazzi per incoraggiarli uno per uno, poi sale in tribuna d’onore dove cinge con un caloroso abbraccio due immortali del Soccer Team: l’ex capitano Iocolano e Toninelli.

Una battaglia. L’atmosfera carica di passione si surriscalda ulteriormente al fischio d’inizio. La partenza della Sampdoria è all’arma bianca, con l’atteggiamento giusto, da squadra consapevole di essere superiore ma che al tempo stesso sa che deve dimostrarlo sul campo: difesa alta, grande aggressività sul portatore di palla, enorme voglia di vincere. Il Bassano è encomiabile perché cerca di non snaturarsi – e quindi abbassare troppo il proprio baricentro – e allora quanto meno riparte con tutta l’adrenalina che il Marassi riesce a trasmettere. Il primo tiro doriano arriva al 12’ poi al 16’ Muriel sfrutta un errore di Crialese per presentarsi a tu per tu con Bastianoni. Il tiro dell’attaccante colombiano non è però adeguato. In ogni caso il numero 1 compie un gran bell’intervento. Al 18’ viene ammonito per simulazione Torreira, in realtà sembra esserci il tocco da parte di Cavagna sul regista. Al 22’ si mette in mostra la formazione di D’angelo grazie ad un eccellente tiro al volo di Minesso servito da Rantier. I giallorossi prendono coraggio salvo venire rapidamente puniti. Il gol blucerchiato è figlio di tre situazioni: Cavagna batte male un calcio d’angolo, Crialese in vantaggio fallisce clamorosamente il tentativo di spazzare la palla, Falzerano non riesce a competere in velocità (!!!) con Muriel. Il risultato è che l’attaccante di Giampaolo può comodamente saltare Bastianoni e depositare a porta vuota.

Reazione. Il gol è una brutta botta anche perché la Sampdoria continua ad imprimere un ritmo altissimo alla sua partita, a raddoppiare la marcatura, a tenere i reparti molto corti. I giallorossi sono veramente bravi a rimanere in partita e addirittura sfiorare il gol del pareggio. Merito di Rantier che parte sul filo del fuorigioco, salta netto Silvestre però poi perde l’attimo e si fa murare da Sala. La contro risposta dei padroni di casa fa addirittura paura: Quagliarella entra in possesso della sfera all’altezza del vertice destro dell’area di rigore e in un fazzoletto si coordina e lascia partire una sassata di sinistro che si stampa sull’incrocio dei pali.

Prevale la qualità. La ripresa prende ben presto una piega completamente diversa rispetto alla prima fazione. Forte del vantaggio i blucerchiati fanno melina, uno struggente esercizio di possesso palla atto a muovere la difesa giallorossa e a trovare l’imbucata giusta. E tale scelta si rivela vincente perché porta spesso i padroni di casa al tiro e, fatalmente, a fare gol. Il primo a provarci è Quagliarella da distanza ravvicinata e Bastianoni si esalta. A fare centro è ancora Muriel che infila sul secondo palo il pallone grazie ad una conclusione meravigliosa. Un vero e proprio colpo da campione per l’attaccante colombiano che poi esce prendendosi l’ovazione di tutto lo stadio. Il 3 a 0 lo firma un paio di minuti più tardi proprio il nuovo entrato Budimir. D’Angelo aveva già sostituito Maistrello con Fabbro quindi decide di correre ai ripari inserendo Laurenti e Barison al posto di Rantier e Minesso. Si tratta del primo approccio del nuovo Bassano con la difesa a 3 che tanto cara è stata al tecnico in passato e che può diventare un’arma tattica da sfoggiare quando la situazione la richiede, esattamente come a Marassi. Paradossalmente ritrovata una sufficiente solidità e contro un doria con la pancia riempita dalle tre reti, il Bassano porta almeno due serie minacce alla porta di Viviano con Crialese ma soprattutto uno scatenato Laurenti.

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