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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Sotto la pelle del colore
Si alza il sipario su “I Bassano ai raggi X. Segreti nei capolavori del Museo” e “Aldilà dell'occhio” di Renato Meneghetti. Un originale incontro tra arte antica e contemporanea per il Cinquecentenario di Jacopo Bassano
Pubblicato il 26-03-2011
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Sotto il vestito niente? Macché: sotto il vestito si nasconde un universo di segreti.
Il vestito in questione è lo strato esterno dei dipinti di Jacopo Bassano e dei figli Francesco e Leandro, di cui il Museo Civico di Bassano - in collaborazione con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici delle province di Verona, Vicenza e Rovigo - svela gli inediti “dietro le quinte”.
Tecniche, pennellate, variazioni in corso d'opera e “pentimenti”: i trucchi del mestiere del grande Maestro e della sua bottega emergono finalmente ai nostri occhi.
Jacopo Bassano svelato ai raggi X: il doppio spostamento della testa di San Martino nel celebre dipinto "San Martino e il povero"
Merito delle avanzate indagini radiografiche e diagnostiche eseguite dagli esperti della Soprintendenza e del Museo di Bassano su un corpus di 28 capolavori di Jacopo e dei figli conservati al Museo Civico di Bassano e ancora nei musei di Treviso e del Louvre, nelle chiese di Cittadella, Angarano e Marostica e presso la Banca Popolare di Marostica.
I risultati della ricerca sono presentati per la prima volta al pubblico dall'evento “I Bassano ai raggi X. Segreti nei capolavori del Museo”: l'”itinerario ragionato” che attraverso una serie di pannelli allestiti nella sala dapontiana del Museo di Bassano rivela i suggestivi retroscena dell'arte dei Da Ponte, di fronte agli stessi dipinti oggetto dell'indagine.
Inaugurato ieri e aperto al pubblico fino al 3 luglio, l'itinerario ragionato rappresenta uno degli appuntamenti-clou della seconda fase del triennio di celebrazioni per il Cinquecentenario della nascita di Jacopo Bassano.
L'esposizione didattica si riferisce in particolare agli studi radiografici compiuti sui dipinti esposti al Museo di Bassano, per permettere al visitatore di ammirare le opere e di confrontarle, in tempo reale, con le immagini che rivelano i segreti della loro realizzazione.
Un percorso che ci permette di scoprire, ad esempio, il doppio “pentimento” di Jacopo nella celebre tela del “San Martino e del povero”, nella quale entrambe le teste del Santo e del povero sono state cambiate due volte di posizione. Oppure la variazione di un personaggio nell'”Adorazione dei pastori” di Francesco Bassano: sotto il pastore con un'oca in grembo raffigurato nel dipinto, la radiografia rivela la figura di una pastorella con una capretta.
Ma quello che l'indagine fa soprattutto emergere alla luce del sole sono i segreti della tecnica pittorica bassanesca. “Sul modo di dipingere dei Bassano, nonostante le diverse “maniere” di Jacopo nel corso della sua vita, le radiografie svelano una continuità - ha spiegato la coordinatrice della Soprintendenza Donata Samadelli -. Ci sono infatti i segni delle velature, che venivano ottenute con il colore e poi il colore veniva tolto, ad esempio con il manico del pennello, per sottolineare gli sfondi.”
L'intera campagna radiografica - che interessa anche altri fondamentali dipinti come la “Deposizione” del Louvre - è invece raccontata da un documentario video, curato in primis dalla direttrice del Museo Giuliana Ericani, che sarà proiettato nella Sala Chini al piano terra del Museo per l'intera durata della manifestazione.
“I Bassano ai raggi X” è anche il titolo di un volume, curato da Donata Samadelli e Chiara Scardellato, che ripercorre sotto il profilo scientifico tutte le fasi della campagna di analisi radiografiche e che sarà presentato in occasione del secondo grande evento di “Jacopo 500” edizione 2011: il convegno internazionale di studio “Jacopo Bassano, i figli, la scuola, l'eredità” che dal 30 marzo al 2 aprile - in Sala Chilesotti del Museo Civico e nella Sala dell'Archivio Antico del Bo' dell'Università di Padova - vedrà confluire cinquanta studiosi da tutta Italia, da tutta Europa e dagli Stati Uniti.
Con un'interessante appendice sabato 2 aprile: una “gita” dedicata a Jacopo, come l'ha definita - alla vernice per la stampa - la direttrice Ericani. I partecipanti al convegno, ma anche tutti i cittadini interessati, saranno invitati a una visita guidata alle opere dei Bassano nel territorio: un piccolo “tour delle emozioni” alla scoperta dei dipinti della chiesa della Ss. Trinità ad Angarano, della chiesa di Sant'Antonio Abate a Marostica, della Parrocchiale di Cartigliano, del Duomo e del Palazzo Pretorio di Cittadella e del Duomo di Asolo.
Ma il Cinquecentenario di Jacopo, come ha sottolineato l'assessore comunale Alessandro Fabris, propone anche “un originale incontro tra l'arte antica e l'arte moderna, abbinando l'arte di due maestri concittadini vissuti in epoche lontane”.
A fare da contrappunto ai dipinti di Jacopo svelati ai raggi X ci sono infatti le dirompenti opere di Renato Meneghetti: il grande artista bassanese - nome noto nella scena artistica internazionale, protagonista di cinque Biennali d'Arte e in procinto di partecipare alla sesta - che per la prima volta, grazie proprio a Jacopo 500 e all'invito del Museo Civico, espone nella sua Bassano.
Lo fa con il percorso espositivo “Aldilà dell'occhio”, pure allestito fino al 3 luglio e suddiviso in quattro eventi distinti (la mostra “Grandi Maestri x-rays” nell'ala nuova del Museo Civico, un'antologica dell'ultimo decennio a Palazzo Agostinelli e le due grandi installazioni “Paralleli Vertebrali” a Palazzo Sturm e “Optional” nel chiostro del Museo) di cui ci occuperemo più in dettaglio nel canale “Arte” di Bassanonet.
Da sempre interessato alle radiografie come elemento portante e innovativo delle sue opere, Meneghetti rappresenta il trait d'union tra l'arte contemporanea e la visione radiografica dei capolavori dei Bassano.
Lo conferma, in modo davvero sorprendente, proprio con il ciclo “Grandi Maestri x-rays”, in cui una settantina di celebri capolavori dei Maestri del passato (da Giotto a Leonardo, da Caravaggio a Dalì, da Modigliani a Picasso) vengono re-interpretati e scandagliati nel loro “scheletro” con l'armonico e insieme stravolgente inserimento di tessere radiografiche.
“Anch'io sottraggo colore alle pennellate, come Jacopo - ha osservato Meneghetti in conferenza stampa -. Sono rimasto impressionato nel vedere che Jacopo Bassano usava la stessa tecnica che uso io.”
“No - lo ha corretto scherzosamente la direttrice Ericani -, semmai è lei che usa la stessa tecnica che usava Jacopo Bassano.”
Risata generale: una conferma dell'atmosfera “easy” della presentazione favorita dall'incontenibile verve di Meneghetti, “narcisista e megalomane” per sua stessa ammissione e proprio per questo persino simpatico.
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