Ultimora
8 Nov 2024 18:42
Venezia: Di Francesco avverte, il Parma è temibile fuori casa
8 Nov 2024 17:19
Università: Mur, al veneto 35 milioni in borse studio
8 Nov 2024 15:46
Caso di malaria in Veneto, è importato e non autoctono
8 Nov 2024 15:47
Associazione Merletto Burano punta a riconoscimento marchio Igp
8 Nov 2024 13:48
Erano estinti, ora sono 1.300 i cavalli selvatici nel mondo
8 Nov 2024 12:57
Grandi stelle per il Festival 2025 dell'Arena di Verona
8 Nov 2024 23:47
Serie A: in campo Lecce-Empoli 1-1
8 Nov 2024 21:09
Musk alla telefonata Trump-Zelensky: 'Ora basta guerre'
8 Nov 2024 21:09
l 187° Reggimento ricorda l’incidente aereo della Meloria
8 Nov 2024 20:34
Otto migranti in Albania, ma uno già diretto in Italia
8 Nov 2024 20:25
Serie A: alle 20.45 in campo Lecce-Empoli DIRETTA
8 Nov 2024 19:51
Sinner a Candiolo, "Un ace per la ricerca"
Una chiacchierata dai toni informali, per parlare dello stato di salute del giornalismo italiano attraverso esempi presi da fatti di cronaca attuale o del recente passato, con riferimenti alle vicende che lo hanno toccato personalmente.
Si potrebbe sintetizzare così ciò che è avvenuto ieri sera nella Galleria Conferenze di Largo Corona d'Italia, dove il fondatore del TG 5 ed ex-conduttore di "Matrix" Enrico Mentana ha presentato "Passionaccia", libro che raccoglie riflessioni ed emozioni di una carriera giornalistica che dura ormai da trent'anni.
"La Passionaccia è quel sentimento fortissimo che ti fa amare alla follia il lavoro che fai. Che ti fa desiderare, quando sei giovane, di fare solo ed unicamente quel lavoro. Quando tu decidi di fare il giornalista, e decidi di farlo senza avere la pretesa di servire una particolare causa, affronti quello che i medici realizzano con il Giuramento di Ippocrate: prometti a te stesso ed al tuo pubblico di voler dare la notizia in maniera pulita, neutrale, obbiettiva ed accessibile a tutti. E' una funzione importante, con un grande potere, a patto che non venga svolta come oggi viene utilizzato il potere".
Enrico Mentana con il Direttore di Bassanonet Alessandro Tich, presentatore della serata.
Un tipo di atteggiamento che induce a riflettere anche sulla presunta limitata libertà di stampa che affligge il nostro Paese: "In Italia libertà di stampa ce n'è a volontà, - spiega Mentana - io stesso ho potuto mandare avanti per 13 anni il TG 5 senza la minima intrusione aziendale: è la volontà dei giornalisti di mettere la faccia in quello che fanno a mancare, molte volte. Io, personalmente, l'ho fatto ed ho accettato di pagarne le conseguenze perchè mi sono battuto per quello che ritenevo giusto. Odio il vittimismo e rido quando qualcuno mi paragona ad un martire: ho avuto una vita professionale che mi ha dato tanto e ho potuto permettermi il lusso di fare una scelta di principio, subordinando a questa l'aspetto economico".
Non sono mancati i riferimenti allo scenario politico italiano, sempre più intrecciato ai destini di televisione e giornali, di cui Mentana è osservatore privilegiato ormai da lungo tempo: "Non ho paura di dire quanto mi spaventi sempre di più leggere i principali quotidiani italiani: è tutto talmente scontato e prevedibile che ognuno di noi può indovinare i titoli delle prime pagine il giorno prima, con scarsissime possibilità di sbagliare. Questo è dovuto alla diffusione dei cosiddetti 'editori impuri', personalità che non vivono di sola editoria, ma che affiancano ad un'attività del genere altri mestieri ben più redditizi e socialmente influenti".
E a chi vede il suo allontanamento da Mediaset come "punizione" per aver cercato di mantenere un atteggiamento indipendente rispetto al "padrone", il giornalista risponde: "Tutto finisce. Fa parte della scommessa che sta all'origine del nostro lavoro. Durante il mio periodo di direzione del telegiornale di Canale 5 si sono succeduti dieci Direttori del TG 1. Un buon giornalista si porterà sempre dietro uno zoccolo duro di lettori o telespettatori e di conseguenza la possibilità di continuare a lavorare. La condotta che per alcuni ha causato il mio allontanamento è lo stessa che ho tenuto fin dal mio terzo giorno di lavoro a Mediaset, diciotto anni orsono. La situazione è cambiata quando mi sono reso conto di come il pensiero all'interno dell'azienda si stesse uniformando ed appiattendo, come non ci fosse più quella pluralità di voci ed opinioni cui il giornalismo non può proprio rinunciare".
Tante cose sono cambiate negli ultimi anni: l'inasprimento dello scontro politico ha portato ad una radicalizzazione della lotta per il controllo dei mezzi d'informazione. Quello che per Mentana deve restare costante ed essere la 'stella polare' del giornalista è il contatto con la gente comune: "Spesso chi fa questo mestiere pensa che il suo riferimento debba essere per forza il grande politico, la personalità di potere: questo innesca un meccanismo di compiacenza che trascura inevitabilmente quello che per me dev'essere il destinatario privilegiato di chi vuole fare informazione, e cioè la gente comune, coloro che vogliono semplicemente sapere quello che succede nel nostro Paese e nel mondo. Perché, come ho scritto nel mio libro, penso che fare il giornalista sia il compimento di un sentimento che si alimenta solo con la curiosità di capire, prima ancora che di spiegare".
E il giornalismo farà ancora la parte del protagonista Venerdì prossimo, quando il redattore de "L'Espresso" Stefano Livadiotti presenterà la sua inchiesta sul mondo della Magistratura, in una serata che, alla luce dei recentissimi avvenimenti sull'asse Governo-Corte Costituzionale, si presenta avvincente più che mai.
Il 09 novembre
- 09-11-2023Laura e…Hemingway
- 09-11-2022Una Giada in Museo
- 09-11-2021È successo un 47
- 09-11-2021Made in Italia
- 09-11-2019Sgarbi motoristici
- 09-11-2018Possagno, U.S.A.
- 09-11-2018Nine Eleven
- 09-11-2018Mai dire ANAC
- 09-11-2017Fermi tutti
- 09-11-2017Bicicletta Volkspartei
- 09-11-2016Sentiero di guerra
- 09-11-2016Migranti. Finco (Lega Nord): “Bassano, il Comune ha favorito il business dell'accoglienza”
- 09-11-2016Borseggi a Bassano, denunciate tre persone
- 09-11-2016Referendum, tre incontri a Romano d'Ezzelino
- 09-11-2016Referendum, incontro-dibattito del C.I.F. a Bassano
- 09-11-2015“BPVi e Veneto Banca: che fare?” Incontro pubblico al Glamour
- 09-11-2015Silvia in Movimento
- 09-11-2013Il monumento al nulla
- 09-11-2013Luca Mocellin nuovo segretario del PD di Tezze sul Brenta
- 09-11-2012La tempesta perfetta
- 09-11-2012“Il carrello per scaricare le piante? Gli metta il ticket”
- 09-11-2012Influenza, è arrivato il vaccino
- 09-11-2012Raccolta differenziata: in Valbrenta passa dal 40 al 70%
- 09-11-2012Il Premio Cultura Cattolica al fisico Amaldi
- 09-11-2012Sul laser di Bassano
- 09-11-2011Domani il “D-Day” della Pedemontana
- 09-11-2011Lanzarin, the day after
- 09-11-2010"Benvenuti al Capodanno 2050"
- 09-11-2010“Cimatti ha svenduto un patrimonio pubblico”
- 09-11-2010“Se i Fratelli d'Italia guardano altrove,ciò che non sarà dato ce lo prenderemo"
- 09-11-2009Scossa di terremoto nel Bassanese
- 09-11-2009Un calcio alla Leucemia
- 09-11-2008A Palazzo Roberti Di Cioccio e Harari "evaporati in una nuvola rock"
- 09-11-2008Fini e D’Alema ad Asolo
- 09-11-2008Cosa farò da grande?
- 09-11-2008“Bassanorienta”, una settimana di incontri