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Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Elisa Pozza Tasca: “Bisogna agire finché le tracce sono fresche”
Parla la presidente nazionale di “Penelope”, associazione a supporto delle famiglie delle persone scomparse. Assieme a Gilda Milani ha assistito sin dall'inizio la mamma di Diana Cinel. “Le prime 48 ore sono decisive”
Pubblicato il 13-08-2009
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Dalla sera della scomparsa di Diana Cinel non le ha fermate nessuno.
Parliamo di Elisa Pozza Tasca e di Gilda Milani. La prima - bassanese, già parlamentare impegnata in molte battaglie contro alcuni fenomeni di degrado sociale tra cui la tratta delle schiave nei paesi dell'Est e il traffico internazionale di organi umani - è la presidente nazionale di “Penelope”: l'associazione che si occupa di dare aiuto e supporto alle famiglie delle persone scomparse. La seconda - che di “Penelope” è la presidente regionale per il Veneto - è la mamma di Milena Bianchi: la ragazza bassanese scomparsa e ritrovata morta in Tunisia nel 1997.
Già domenica sera erano a casa della madre di Diana per darle conforto e soprattutto consigli operativi sulle cose da fare in concomitanza con le indagini condotte dalla polizia. Hanno tenuto i contatti con le istituzioni, la prefettura, le forze dell'ordine e la stampa. Hanno promosso un gruppo di volontari, in accordo col Comune, per supportare le ricerche della giovane nel territorio.
Elisa Pozza Tasca, presidente nazionale di "Penelope"
E anche dopo la bella notizia della ricomparsa di Diana a Trieste si sono date da fare per organizzare la trasferta della madre nella città giuliana per i necessari colloqui con i funzionari di polizia.
“Credo che questa esperienza abbia dato l'esempio di come muoversi in casi come questi - commenta a botta calda Elisa Pozza Tasca -. Io e Gilda abbiamo lavorato per la prima volta in tandem su un caso concreto che nelle 48 ore, che sono quelle decisive, si è risolto. Diversamente, una volta trascorsi i primi giorni dalla scomparsa, il caso passa nelle mani del magistrato e i tempi inevitabilmente si allungano. Bisogna agire finché le tracce sono fresche.”
“Il lavoro di “Penelope” in questo senso è importante - continua la presidente -. La nostra è un'associazione di volontariato che dà solidarietà alle famiglie, le assiste sulle cose da fare e tiene i contatti con i mezzi di informazione.”
“La diffusione della notizia della scomparsa e della foto di Diana, che la mamma ha accettato su nostra richiesta, è stata importante - afferma ancora Pozza Tasca -. Non tutte le famiglie di persone scomparse sono disposte a farlo. Le conseguenze non si sono fatte aspettare: se guardiamo su Google ci sono moltissimi contatti sulle notizie riferite a Diana Cinel e anche “Chi l'ha visto?” l'ha inserita tra le ultime notizie del suo sito internet. Se invece guardiamo al caso del penultimo giovane scomparso, un ragazzo di 24 anni di Catanzaro di cui non si hanno più notizie da alcuni giorni, i riferimenti su Google sono molto pochi. In Calabria non riusciamo a far partire “Penelope”, è una regione difficile.”
“Il mio impegno - conclude Elisa Pozza Tasca - è quello di continuare il lavoro di “Penelope” in tutta Italia. Mi auguro di svilupparlo anche nelle regioni del Sud, dove abbiamo dei referenti ma non dei comitati come nel resto del Paese.”
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