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Ci sono notizie di improvvisa attualità i cui sviluppi, tra commenti e reazioni, persistono per giorni.
È il caso dell’assenza di Nicola Finco, sindaco di Bassano del Grappa, alla solenne cerimonia di venerdì scorso per l’81simo anniversario dell’Eccidio del Grappa: un fatto mai accaduto prima.
Lo ricordo anche a chi mi ha scritto privatamente per dirmi perché io abbia dato così tanto spazio a questa notizia, aggiungendo che “ormai si vedono solo le cose futili e non più quelle vere”. A questa persona rispondo pubblicamente che chi non fa il mio mestiere non deve insegnarmi il mio mestiere.
Archivio Bassanonet
Per alcune di queste notizie - ed è proprio anche il caso del Finco assente - arriva poi “l’editoriale definitivo” di Bassanonet con il quale chiudo la pagina, per quanto stiano pervenendo e sicuramente perverranno ancora in redazione comunicati stampa riguardanti questa vicenda.
Della presa di posizione di tre esponenti della sinistra vicentina ho riferito nel precedente articolo e sempre oggi è intervenuto con un comunicato dello stesso tono il consigliere regionale di AVS e candidato alle regionali Renzo Masolo che, tra le altre cose, riferendosi a “Quel mazzolin di fiori” suonato dalla banda alla cerimonia al posto di “Bella Ciao”, afferma ironicamente sul sindaco assente:
“Viene spontaneo chiedersi se non fosse forse in montagna a raccogliere davvero quel mazzolin di fiori da offrire ai suoi più fedeli alleati politici, i consiglieri Joe Formaggio e Gianluca Pietrosante, nomi che evocano nostalgie di tempi tristi ed oscuri.”
Ma penso che le due opposte correnti di pensiero sul sindaco che non si è presentato, gli indignati (molti) da una parte e i “giustificazionisti” (non pochi) dall’altra, siano ormai assodate.
E allora chiudo le trasmissioni su questo fatto e vi tranquillizzo subito: sarò più breve rispetto al solito.
Su questo imbarazzante episodio per Bassano del Grappa sono già stati scritti fiumi di parole e non voglio alimentarne ulteriormente gli affluenti.
Mi concentro pertanto, in modo “strettamente personale”, su quello che ritengo essere l’aspetto essenziale di questa vicenda.
E l’aspetto essenziale, ancora più del fatto che il sindaco abbia deciso di essere assente, è che il sindaco non abbia voluto comunicarlo alla città.
Lo ha fatto solamente dopo la cerimonia, a frittata oramai cucinata, con la famosa nota trasmessa nel pomeriggio di venerdì alle redazioni nella quale ha voluto precisare che la sua assenza alla cerimonia è stata, come ha scritto: “una scelta dettata da motivi strettamente personali, legati alla mia sfera privata, che non ritengo opportuno rendere pubblici”.
Ci troviamo quindi di fronte al caso emblematico di un madornale errore di comunicazione.
Sarebbe bastato che Finco lo rendesse noto prima della cerimonia, con un comunicato anche in tempo reale del sempre attivo ufficio stampa del Comune, o che durante la cerimonia il vicesindaco Mariano Scotton, che lo sostituiva, dicesse semplicemente che il sindaco è assente per “problemi personali” o qualcosa del genere e si scusa con la città per non poter essere presente all’importante appuntamento.
Ci sarebbe stato comunque qualche inevitabile mugugno, ma non il putiferio scatenatosi per il primo sindaco di Bassano del Grappa assente alla commemorazione dal secondo dopoguerra ad oggi, senza che nessuno tra i cittadini presenti sapesse il perché.
La città di Bassano del Grappa merita rispetto e il rispetto si vede anche dalla capacità di saper gestire opportunamente queste cose, trovando l’equilibrio tra i motivi “strettamente personali” e la considerazione per la comunità cittadina “strettamente pubblica”.
BDG. È tutto qui.
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