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TanGerin Dream

Sui retroscena dell’elezione del presidente del consiglio comunale il capogruppo Lega Roberto Gerin sconfessa le dichiarazioni a Bassanonet di Ilaria Brunelli. “Un racconto assolutamente fantasioso”

Pubblicato il 27-11-2023
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L’iceberg è ancora lì, che galleggia minaccioso nell’oceano del centrodestra bassanese.
Nella sua intervista a Bassanonet, riportata nel mio articolo “Titanic S.p.A.”, la capogruppo di #PavanSindaco Ilaria Brunelli ne ha voluto far scoprire la parte sommersa raccontando dal suo punto di vista i retroscena dell’elezione del presidente del consiglio comunale che ha prodotto una spaccatura in seno alla maggioranza.
Ma per il capogruppo della Lega e di maggioranza Roberto Gerin, “l’operazione è stata raccontata dalla Brunelli in maniera assolutamente fantasiosa”. Secondo l’esponente leghista quella presentata dall’Ilaria consiliare è stata una visione distorta della realtà, una sorta di TanGerin Dream.

Il capogruppo consiliare della Lega Roberto Gerin (foto Alessandro Tich - archivio Bassanonet)

Gerin è uno dei protagonisti di questa vicenda politica che fatto suonare una sirena d’allarme sulla tenuta della maggioranza stessa.
Il suo era il nome più accreditato per la successione sulla poltrona più alta del consiglio comunale al posto del dimissionario Stefano Facchin.
Poi, nel penultimo consiglio comunale dello scorso 2 novembre, Ilaria Brunelli aveva proposto come candidato della maggioranza alla presidenza del consiglio il nome del suo collega di gruppo Antonio Guglielmini. Gerin aveva dichiarato che avrebbe votato contrario e quella votazione, a tornata unica col quorum fissato ai 2/3 degli aventi diritto, si era risolta con un nulla di fatto.
Successivamente, nell’ultimo consiglio comunale dello scorso 21 novembre, è andata come tutti sappiamo. Brunelli ha rilanciato la candidatura di Guglielmini, Gerin si è nuovamente dichiarato contrario e ha controproposto il nome di Chiara Tessarollo e quest’ultima, alla terza votazione, è stata eletta presidente del consiglio comunale con 6 voti a favore della maggioranza e 9 delle minoranze, più 1 contrario, 6 astenuti e un consigliere di #PavanSindaco che non ha votato.
Come ho già scritto nel resoconto di quella elezione, l’unanimità sul nome della Tessarollo, che era stata richiesta ed auspicata da Gerin, è rimasta ferma ai box.

Non dire gatto

Dunque, ascoltando le parole di Gerin, il resoconto di Ilaria Brunelli sui retroscena di questa vicenda sarebbe degno di Fantasilandia, la mitica serie televisiva degli anni ’80 che chi c’era si ricorderà.
“Mi dispiace, perché l’operazione è stata raccontata dalla Brunelli in maniera assolutamente fantasiosa - dichiara il capogruppo Lega -. Nel senso che parla di complotto, di accordi, di inciuci che in realtà non ci sono mai stati. È importante conoscere la vicenda sin dall'inizio, perché proprio Ilaria Brunelli, per prima, si è rivolta a me ancora nel mese di settembre dicendo che io avrei dovuto essere la persona che doveva fare il presidente del consiglio. Non che “doveva dare disponibilità”, ma che “doveva farlo”.”
“A seguito di quella proposta di Ilaria - continua Gerin -, ho ricevuto la stessa proposta dal sindaco e dall'assessore Viero, che mi hanno detto: “Abbiamo indicato nella tua persona la figura che potrebbe mettere d’accordo tutti”. Io, dopo qualche ripensamento, ho dato la mia disponibilità.”
“Ha fatto seguito un incontro di maggioranza nel quale tutti i consiglieri presenti si sono espressi e per l’80% si sono espressi sulla mia figura - prosegue la ricostruzione dei fatti del capogruppo -. Finita quella riunione di maggioranza, siamo andati al Danieli, con Ilaria Brunelli e Antonio Guglielmini a festeggiare che la città aveva il nuovo presidente del consiglio comunale.”
Ma, come afferma uno dei più grandi filosofi del ‘900 e cioè Giovanni Trapattoni, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco.

Numero civico

E il gatto, a quanto pare, è scappato via dal sacco all’antivigilia della prima votazione dello scorso 2 novembre.
“La storia è finita là, fino a due giorni prima del penultimo consiglio comunale - riferisce Gerin -. Ilaria Brunelli mi chiama al telefono e mi dice: “Se viene proposto il tuo nome, il gruppo #PavanSindaco esce dall’aula”. Le ho detto che se non c’è convergenza sul mio nome, io torno indietro.”
“A quel punto incontro Antonio Guglielmini per ben tre volte - continua -. Gli ho detto che se voleva fare lui il presidente, per l’amicizia che ho nei suoi confronti io avrei fatto un passo in retromarcia. Mi è sempre stato detto: “Io non farò mai il secondo a nessuno”. Ergo, Antonio Guglielmini ha detto: “Non voglio fare il presidente del consiglio comunale”.”
“Quindi - incalza il capogruppo Lega e di maggioranza - viene da chiedersi: perché proprio Ilaria Brunelli parte dicendomi “tu devi fare il presidente del consiglio” e poi è lei la prima che mi dice “se tu metti il tuo nome, il gruppo #PavanSindaco esce dall’aula”?”
“Ma poi, nell’intervista a Bassanonet - aggiunge -, cita una serie di accordi fatti con Viero, fatti con la maggioranza, fatti con la Lega. In questo senso, lei ha perfettamente ragione. Perché ha stressato tutti per proporre quello che per lei è il nome di un civico che civico non è. Perché “civico” non è uno che partecipa agli incontri di Fratelli d’Italia e che chatta nella chat di Fratelli d’Italia e per il solo fatto di non avere una tessera in tasca, si propone come civico e civico non è.”

Yes-men, No thanks

Ancora Gerin ricorda una telefonata del vicesindaco Andrea Zonta, che per la cronaca è iscritto a Fratelli d’Italia: “Mi ha detto che riteneva che le persone adatte a fare il presidente del consiglio comunale erano due, io o Guglielmini, e per lui erano uguali”.
“Quindi - si interroga - la domanda che mi faccio è: ma tutto questo è nato per una contrapposizione con Fratelli d’Italia, che non c’è mai stata, oppure per una volontà di Ilaria Brunelli che a un certo punto voleva farsi forte di un risultato, portando avanti quello che lei cita come “civico”? E allora lei racconta tutta una serie di accordi, controaccordi, Fratelli d’Italia, minoranze… Per la verità, io ho fatto un gioco assolutamente da solo. L’ho fatto poi in accordo con il mio gruppo Lega sul quale, ribadisco, non c’è assolutamente nessuna spaccatura.”
Poi Gerin punta il mirino direttamente sulla capogruppo di #PavanSindaco:
“E se Ilaria Brunelli ha puntato a degli accordi con il segretario della Lega, dimentica un ruolo: così come lei è capogruppo del suo gruppo, io sono capogruppo del gruppo Lega. Con me doveva parlare, non con qualcun altro.”
“Ha fatto i soliti voli pindarici che lei è bravissima a fare - si inasprisce l’attacco -. Se pensava che all’interno della Lega e del consiglio comunale ci fossero degli yes-men, si è sbagliata perché questo non è successo. E ricordo che lei, in tutti i suoi ragionamenti, non è stata sempre coerente con la maggioranza. E cito il tema Green Pass, per dirne solo uno.”

Pappardelle alla veneta

Sbotta Gerin: “Allora, che la Brunelli faccia tutta una bella pappardella per raccontare gli “inciuci” si sbaglia, perché la convergenza di voto su Chiara Tessarollo con le minoranze l’ho fatta io.”
“Perché le minoranze non avrebbero mai votato Antonio Guglielmini - specifica -. E il risultato finale qual è? Che io, correttamente, a un certo punto ho ritirato la mia candidatura perché ho dichiarato in Lega che se era divisiva, preferivo ritirarla.”
Da qui l’indicazione sull’opzione Tessarollo: “Ho pensato che Chiara invece fosse proprio la persona che univa maggioranza e minoranza. Ritengo che sia assolutamente una persona di equilibrio, per i pochi mesi che mancano. Se avessi voluto fare una campagna elettorale per me stesso, avrei messo il mio nome all’ultimo consiglio comunale e avrei avuto tutti i voti che volevo. Cosa a cui invece non ero interessato e che non avrei comunque voluto.”

Iceberg e dintorni

Chiedo infine a Gerin se il suo invito alla coalizione di centrodestra dichiarato in aula nell’ultimo consiglio comunale, ad elezione avvenuta (“Oggi chiedo che questa maggioranza si ricompatti”), rilanciato anche dal sindaco Pavan, rappresenti una prospettiva concreta oppure no.
“L’ho fatto per quattro anni e lo farò nell’ultimo scorcio di mandato: io ho sempre compattato questa maggioranza e tutti gli atti che ho fatto, li ho fatti in quel senso - risponde -. Ho dato la disponibilità e incontrerò la maggioranza proprio perché le divisioni non pagano e non ci portano da nessuna parte.”
“Tra l’altro, ripeto, non c’è nessuna divisione con il gruppo Fratelli d’Italia - conclude Roberto Gerin -. Non c’è assolutamente nessun problema che incida su un progetto futuro. Certo che questo momento sul presidente del consiglio, secondo me, da parte di Ilaria Brunelli e da parte di Antonio Guglielmini è stato gestito veramente male.”
Dunque, l’iceberg metaforicamente citato dalla Brunelli è ancora lì, con la sua punta che è stata vista da tutti e la sua parte sommersa che viene invece raccontata a seconda dei punti di vista.
La maggioranza naviga a vista nella notte, mentre riecheggia la voce di Céline Dion che canta My Heart Will Go On.

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