Ultimora
24 Dec 2025 13:53
Figlio ex rettore Verona vinse concorso, la Procura avvia un'indagine
24 Dec 2025 11:58
Babbo Natale arriva nella piscina termale più profonda del mondo
23 Dec 2025 17:42
Mattarella ha telefonato alla madre di Alberto Trentini
23 Dec 2025 16:30
Brucia un carro di carnevale a Schio, nessun ferito
23 Dec 2025 16:24
Nominato l'ottavo assessore della giunta di Rovigo dopo un anno
24 Dec 2025 14:58
La Commissione Ue: 'Pronti a reagire agli Usa in modo rapido e deciso'
24 Dec 2025 14:10
La crescita dell'Europa nel calderone ucraino
24 Dec 2025 13:39
Ragazzo rapinato a Milano, il ventenne arrestato ha 'capacità criminali elevatissime'
24 Dec 2025 13:33
Il menu della Lav per le feste, completamente vegano
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Bob Dylan, l'emozione del mito
Straordinario concerto al PalaFabris di Padova del “poeta della musica”, che ripropone il suo immenso repertorio accompagnato dalla sua band. E alla fine canta assieme al pubblico “Like A Rolling Stone”
Pubblicato il 17-06-2010
Visto 4.000 volte
In questi tempi votati all'immagine e agli effetti speciali, c'è una sola persona al mondo capace di estasiare e entusiasmare la folla restando fermo davanti a un microfono e intonando la prima nota con l'armonica a bocca.
Questa persona è Bob Dylan: il grande mito della musica leggera che da mezzo secolo sfugge alle più diverse e abusate definizioni - poeta, genio, menestrello, filosofo, profeta, ribelle - per confermare, in maniera sempre riveduta e corretta, gli immensi contorni della sua leggenda. Lo fa, da 22 anni a questa parte, con il “Never ending tour”: la “tournée senza fine” iniziata dal cantautore statunitense nel 1988 e che da allora lo vede riproporre sui palcoscenici di tutto il mondo il suo infinito repertorio senza legarsi a logiche commerciali e per il puro gusto di suonare dal vivo.
Il tour 2010 ha fatto tappa ieri sera al PalaFabris di Padova: spostato all'ultimo momento, causa maltempo, dall'anfiteatro di Villa Contarini di Piazzola sul Brenta, sede annunciata del concerto che era stato inserito quale evento speciale del cartellone del Piazzola Live Festival. 4500 spettatori - per un “sold out” annunciato - per l'incontro ravvicinato con la storia.
Bob Dylan durante il concerto del "Never Ending Tour" a Padova
Accompagnato dalla sua band di cinque elementi, Bob Dylan - al secolo Robert Allen Zimmerman - compare sul palco con un cappello bianco a tesa larga, vestito scuro con linee color rosso.
E' l'apparizione di un'icona: il suo viso, benché scolpito dai quasi 70 anni di età, è sempre quello, visto e rivisto in migliaia di manifesti, filmati e copertine. La voce è invece più roca e profonda, capace di emettere toni la cui gravità entra direttamente nel sangue di chi la ascolta.
Dylan parte in quarta e attacca con “Leopard-Skin Pill-Box Hat”, coinvolgente brano dell'album capolavoro “Blonde on blonde” del 1966. Per tutta la serata, nelle oltre due ore di performance, salterà dai classici - riarrangiati in versione blues o rock pop - degli anni '60 alle canzoni più recenti alternandosi alla tastiera, alla chitarra elettrica e all'armonica a bocca: contrappunto sonoro della sua inconfondibile voce.
Nessun concerto di Dylan è uguale a se stesso, e le sensazioni che si avvertono sul palco dipendono ogni volta dal suo eternamente enigmatico umore. Ma quello di Padova è un Dylan “positivo”: che accenna persino a qualche movimento che assomiglia a un ballo e che per qualche istante - incredibile ma vero - sorride ed ammicca al pubblico.
I 4500 del Palasport di Padova capiscono subito che l'artista sta dando il meglio di sé e il feeling si sviluppa in un crescendo continuo.
Tra i momenti magici: “It’s All Over Now, Baby Blue” del 1965 eseguita dall'autore alla chitarra elettrica Fender e “Masters Of War”, protest song capolavoro del 1963, che accompagna invece alla tastiera.
Arriva il gran finale: ai primi accordi di “Ballad Of a Thin Man”, tra i monumenti dell'album-simbolo “Highway 61 Revisited” del 1965, il pubblico si alza dalle sedie e invade la zona antistante il palco. E' l'ultimo brano in scaletta, dopo il quale il menestrello del Minnesota concede tre bis: la leggendaria, e attesa da tutti, “Like A Rolling Stone” (sempre da“Highway 61 Revisited”), “Jolene” dell'ultimo album “Together Through Life” del 2009 e “All Along The Watchtower”, di cui è celebre anche la sensazionale versione di Jimi Hendrix.
Emozione su emozione: mentre esegue “Like A Rolling Stone”, Bob Dylan fa cantare il ritornello alla folla ormai tutta in piedi. E per cinque, indimenticabili minuti la storia siamo noi.
Il 24 dicembre
- 24-12-2024Piazza Libertà Vigilata
- 24-12-2024Tutto in una notte
- 24-12-2023Tregua di Natale
- 24-12-2022Il Tich festoso
- 24-12-2019Natale a piede libero
- 24-12-2018Festa o Croce
- 24-12-2016La finestra sull'albero
- 24-12-2016Caramba che eleganza
- 24-12-2015Betlemme...sold out
- 24-12-2015Caro Babbo Natale
- 24-12-2013Buone Feste da Bassanonet
- 24-12-2012Nonostante tutto, Buon Natale
- 24-12-2010Buon Natale a tutti dal team di Bassanonet!
- 24-12-2010L'abbraccio di Natale
- 24-12-2009Merry Bassanonet!
- 24-12-2009E il sindaco “taglia” i regali di Natale
- 24-12-2009Gli auguri del sindaco Stefano Cimatti
- 24-12-2008Buon Natale a tutti!!!
Più visti
Geopolitica
22-12-2025
L’India beneficia della guerra in Ucraina acquistando petrolio russo a prezzi scontati
Visto 5.883 volte
Manifestazioni
22-12-2025
Marostica Summer Festival: arriva la magia di Luca Carboni
Visto 4.228 volte



