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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Il fiato sul collo

Ennesima pausa per il mai iniziato restauro del Ponte di Bassano. Mancano ancora carte e documenti riferiti alla Vardanega. Il sindaco Poletto costretto a convocare la stampa per giustificare la situazione

Pubblicato il 02-02-2017
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La partenza dei lavori sul Ponte degli Alpini? “A fine gennaio.”
Parola del sindaco Riccardo Poletto.
Data della dichiarazione resa in conferenza stampa e avallata anche dal vicesindaco Roberto Campagnolo: 21 dicembre 2016, giorno dell'annuncio della transazione risolutiva siglata con la INCO Srl e della formalizzazione della “determina a contrarre” del Comune di Bassano nei confronti della Nico Vardanega Costruzioni Srl, passo tecnico preliminare al contratto con la ditta appaltatrice, firmato invece lo scorso 17 gennaio.

Foto: archivio Bassanonet

Il mese di gennaio è ormai alle spalle. Siamo a febbraio, mese di Carnevale. Ma la “maschera” di impalcature di quello che è ormai il cantiere più atteso del secolo non è ancora contemplata nel programma. Ancora tutto fermo.
La qual cosa ha portato sempre il sindaco a convocare d'urgenza una conferenza stampa (convocazione diramata dall'ufficio stampa del Comune alle redazioni nella stessa mattinata di oggi) per giustificare la situazione.
La cosa fa parte - coerentemente - dell'“operazione trasparenza” sul Ponte di Bassano che da sempre è stata sbandierata dall'Amministrazione Poletto, e non si può negare che il flusso di informazioni sul travagliatissimo appalto non sia stato costante. Solo che, a forza di aggiornare i media locali a tutti i costi, si rischia di comunicare una non-notizia.
E la non-notizia di oggi, in sostanza, è questa qui: i lavori sul Ponte devono ancora attendere. Per un tempo si spera non lungo, ma - quel che è peggio - ancora indefinito. Non per colpa del Comune, che secondo il Poletto-pensiero ha fatto il suo dovere al punto che “il restauro potrebbe cominciare oggi stesso”. Ma per colpa delle solite procedure burocratiche conseguenti alle norme di legge e delle novità tecnico-operative emerse negli ultimi giorni.
Al centro della vicenda è sempre e ancora lei: la Nico Vardanega Costruzioni Srl. L'Amministrazione comunale sta infatti ancora aspettando da parte della ditta appaltatrice delle “integrazioni di documenti”, in particolare in materia di sicurezza. C'è poi il nodo della soluzione di intervento in alveo (non richiesta dal Comune) che Vardanega ha prospettato per bypassare le “finestre” stagionali per le operazioni in Brenta indicate del Genio Civile, con un escamotage che prevede l'ingresso in alveo a sud e non a nord del manufatto.
Proposta sulla quale, pur di partire coi lavori, non sussistono da parte della giunta cittadina veti ideologici. Ma al riguardo “non c'è ancora nulla di firmato e protocollato” e l'intera questione, qualora venisse formalizzata, dovrà comunque essere considerata sia sul piano amministrativo “in relazione al Codice degli Appalti” che sul piano tecnico, “per il quale servono precise valutazioni e autorizzazioni”.
Morale della favola: dopo oltre un anno di ritardo per le note vicissitudini giudiziarie, la partenza del cantiere sul malandato simbolo universale della città si profila sempre di più come una una partenza ad handicap.
Poletto assicura che l'Amministrazione “sta col fiato sul collo della Vardanega perché parta prima possibile”. Anche perché, molto probabilmente, riguardo al costantemente procrastinato restauro del Ponte sente a sua volta, e in maniera sempre più pesante, il fiato sul collo da parte della città.

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