Ultimora
11 Nov 2025 19:13
Arrestato 25enne per spaccio e detenzione d'arma clandestina/RPT
11 Nov 2025 19:14
Ricovero prolungato Branduardi, slitta anche concerto a Venezia
11 Nov 2025 18:58
Arrestato 25enne per spaccio e detenzione d'arma clandesti
11 Nov 2025 18:32
In 200 a Padova nel ricordo Giulia Cecchettin
11 Nov 2025 17:36
Accoltellato mentre va al cimitero, fermato l'aggressore
11 Nov 2025 16:57
Spara con pistola illegale durante rissa, 30enne in carcere
11 Nov 2025 17:53
Sinner si allena, cori e applausi dei tifosi
11 Nov 2025 18:56
Fino a fine dicembre 5.700 ex lavoratori Ilva in cigs
11 Nov 2025 18:05
Stretta su migranti, baby gang e sfratti. Verso un dl sicurezza
11 Nov 2025 18:15
Appalti pilotati, sequestrati 80mila euro cash a Cuffaro
11 Nov 2025 17:38
Michael Jackson da record, Thriller torna nella top 10
11 Nov 2025 17:26
Stupri a Caivano, i due maggiorenni condannati anche in Appello
La Tares è poco chiara, vessatoria e probabilmente incostituzionale. Non ha mezzi termini Manuela Lanzarin, presidente del Consiglio di sorveglianza di Etra.
“Etra - annuncia la presidente - sta incontrando le Amministrazioni locali, che giustamente chiedono lumi. Anche noi navighiamo nell'incertezza totale, in attesa che il Governo chiarisca le incognite e i punti oscuri, e di conseguenza Comuni ed Enti gestori sappiano come muoversi. Chiediamo un intervento immediato, chiarificatore e anche correttivo, dato che non vogliamo pesare nelle tasche dei cittadini e delle imprese con un ulteriore tributo iniquo».
“A luglio - ricorda Manuela Lanzarin - scade la prima rata di pagamento della Tares, il nuovo tributo sui rifiuti che sostituirà la Tarsu, cioè la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e la Tia, la tariffa di igiene ambientale. Introdotta dal decreto Salva Italia, è apparentemente comunale e dovrebbe assolvere al compito di coprire totalmente il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti; invece, di fatto, è una sovrattassa statale: i cittadini pagheranno di più ma i soldi non resteranno né ai Comuni né ai gestori come Etra.”
La Tares accorpa due tributi: una tassa, istituita a fronte del servizio di gestione dei rifiuti urbani; un’imposta, riferita ai servizi indivisibili dei Comuni. “Quest’ultima - prosegue l'ex parlamentare - è una maggiorazione della tassa sui rifiuti. Per capirci, e fatte le dovute differenze, è come l’aumento delle accise sulla benzina che comporta maggiori esborsi per gli automobilisti, a parità di servizio, nessun utile per i benzinai e un introito superiore per l’erario. In sostanza, il governo centrale, non avendo il coraggio di applicare direttamente una nuova tassa, la camuffa all’interno della Tares, usando i Comuni come semplici incaricati della riscossione e senza che il territorio ne tragga benefici.”
Sono molti a ritenere che la Tares violi la Costituzione. “In quanto imposta - osserva Lanzarin -, dovrebbe essere sempre commisurata al reddito, come prevede l’articolo 53, secondo il quale “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. Quindi, per il calcolo appare inidoneo e vessatorio il solo criterio dei metri quadrati di superficie calpestabile.”
“La politica intrapresa da Etra negli ultimi anni - conclude il presidente del Consiglio di sorveglianza - mira a formulare la cosiddetta tariffa puntuale. Significa che chi produce più rifiuti paga di più, chi è più virtuoso paga di meno. Perché la collettività deve farsi carico del comportamento scorretto dei soliti furbi? Iniziative di Etra come i bidoni col microchip vanno in questa direzione: si misura l’effettivo numero di svuotamenti del rifiuto secco. Ora, la Tares rimette in discussione questo principio di equità: per pagarla non è determinante l’effettiva produzione di rifiuti, ma basta la mera potenzialità, vale a dire l’occupazione, il possesso o la detenzione di locali e aree suscettibili di produrre rifiuti. Un anziano che vive con la pensione minima in un’ampia casa fatiscente è considerato pari a chi abita un attico lussuoso in centro città. Questo balzello, quindi, è ingiusto e penalizzante soprattutto verso chi ha gestito in modo attento e giudizioso il servizio, lavorando da anni con la raccolta differenziata spinta, i cui risultati pongono i gestori come Etra ai vertici nazionali.”
Più visti
Elezioni Regionali 2025
10-11-2025
Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”
Visto 3.560 volte
Attualità
21-10-2025
Syncro System celebra 65 anni di attività con una giornata di festa
Visto 11.767 volte





