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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Gassificatore a scuola. “Strumentalizzati i nostri ragazzi”

L'Istituto Marconi di Cassola organizza un doppio incontro con gi alunni sui temi dell'ambiente con Michele Boato. Dura lettera di un gruppo di genitori: “Uno show di propaganda contro il Gassificatore e la ditta che dovrebbe realizzarlo"

Pubblicato il 12-05-2012
Visto 4.633 volte

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Brassaï. L’occhio di Parigi

La lettera, raccomandata, è giunta alla nostra redazione con l'indicazione scritta del mittente: “Genitori Scuola Marconi, Via Monte Pertica 23, Cassola (VI)”.
Oltre a noi, la stessa lettera è stata inviata al sindaco di Cassola e a un non meglio specificato “ufficio scolastico”.
La missiva contiene una dura accusa nei confronti dell'Istituto Comprensivo Marconi, e nelle fattispecie della Dirigente Scolastica Maria Maddalena Cuccaro, in merito a un “incontro sull'ambiente” con gli alunni tenuto dal direttore dell'Ecoistituto del Veneto Michele Boato il quale, secondo gli estensori della lettera, avrebbe effettuato “un vero e proprio show di propaganda contro il Gassificatore di Cassola e la ditta che dovrebbe realizzarlo”.

La sede centrale dell'Istituto Comprensivo Marconi di Cassola (foto Alessandro Tich)

La lettera non è firmata, e in quanto tale andrebbe direttamente cestinata.
Ma noi facciamo uno strappo alla regola, e la pubblichiamo.
Primo: perché rappresenta una testimonianza diretta di come l'argomento gassificatore sia ormai il vero spartiacque dei rapporti civili e sociali nel Comune di Cassola. Secondo: perché sulla vicenda abbiamo chiesto chiarimenti e una doverosa replica direttamente alla Dirigente Scolastica dell'Istituto Marconi.

Ma andiamo per ordine.
Di seguito riportiamo, integralmente, il testo della lettera pervenuta in redazione:

Lettera di genitori della scuola Marconi

Gentile redazione / sindaco / ufficio scolastico......

Siamo un gruppo di genitori della scuola media Marconi di Cassola.

In data 3 maggio 2012, è avvenuto un incontro sull'ambiente promosso dalla preside dell'istituto dott.ssa Cuccaro (a quanto pare in modo autonomo) che ha visto come oratore il politico ambientalista sig. Michele Boato che già la settimana scorsa aveva arringato con le sue argomentazioni la riunione dei Comitati No Gassificatore. Per la parte di istituto di S.Giuseppe l'incontro è avvenuto all'auditorium Vivaldi, mentre per la parte dell'istituto di Cassola l'incontro è avvenuto nella sala parrocchiale patrocinato dall'ormai militante dei Comitati don Romeo. Ci domandiamo come il prete di riferimento di una comunità possa prestarsi a certe iniziative.

Per quanto abbiamo appreso il Comune non era a conoscenza di tale incontro fatto passare come “didattico” dalla preside (se lo vogliamo chiamare così, ma si trattava di un vero e proprio incontro di propaganda politica) realizzato con l'uso dell'Auditorium comunale Vivaldi senza alcuna autorizzazione preventiva del Comune. Di tutto ciò noi genitori eravamo completamente disinformati. L'argomento doveva essere, a detta del preside, l'ambiente e lo smaltimento dei rifiuti. Dalla narrazione fatta dai nostri ragazzi invece è stato tutt'altro: l'incontro è stato un vero e proprio show di propaganda del sig. Boato contro il Gassificatore di Cassola e la ditta che dovrebbe realizzarlo, teso all'indottrinamento dei ragazzi e compiuto senza alcun contraddittorio.

Noi genitori vogliamo con questa lettera dimostrare tutta la nostra indignazione per la vera e propria strumentalizzazione cui sono rimasti vittime inconsapevoli i nostri ragazzi. Noi crediamo che il compito della scuola sia educare gli alunni alla verità dei fatti e non alla mistificazione a fini politici. Non è tollerabile che la fiducia con cui noi genitori affidiamo i nostri ragazzi all'istituto scolastico per far conseguire un apprendimento libero e imparziale (che fornisca loro gli strumenti di valutazione per la vita) venga tradita da una didattica orientata dall'ideologia di parte.
Una modalità vile perché compiuta su menti deboli e in formazione.

Ciò che è avvenuto alla scuola Marconi è qualcosa di molto grave e vergognoso

Di molto grave in primo luogo perché gli insegnanti e la preside hanno compiuto questa iniziativa in dispregio delle regole che governano la scuola e che impongono di informare il Comune per la natura degli incontri in cui debbono partecipare gli alunni affinché i genitori possano approvare o meni certi tipi di iniziativa. In secondo luogo perché una sala pubblica è stata usata senza chiedere alcun permesso. In terzo luogo perché un'insegnante che strumentalizza i propri alunni per finalità politico/ideologiche che nulla hanno a che fare con la didattica, tentando di orientarne le idee in modo proditorio non è un buon insegnante per definizione ma un “cattivo maestro”. Un buon insegnante dovrebbe orientare il proprio alunno all'obiettività, al confronto e alla critica, non darlo in pasto a demagoghi che, in modo sovietico, gli infondono nozioni precostituite da ideologi di mestiere.

La questione che poniamo non è sull'argomento ma sul metodo che la propaganda contro il Gassificatore di Cassola ha instaurato nella nostra comunità: un metodo di violenza ideologica e di sopruso che pare non risparmiare nessuno, neppure i nostri ragazzi. Che questa gente venga poi fiancheggiata anche da insegnanti e funzionari di scuola, responsabile della formazione delle giovani menti della nostra comunità, coloro che per definizione dovrebbero essere tutori della verità, è davvero l'indice di quanto il degrado civile e morale abbia scavato il solco a Cassola.

Un gruppo di genitori dell'Istituto Marconi di Cassola


Post Scriptum del Direttore di Bassanonet

Quanto sopra riportato è dunque il testo integrale della lettera inviata da un “gruppo di genitori dell'Istituto Marconi di Cassola”.
Poiché la nostra non è mai stata un'informazione a senso unico, e come ci impone la coscienza professionale, ci siamo recati nella sede centrale dell'Istituto Marconi a San Giuseppe di Cassola chiedendo di incontrare la preside.
Abbiano mostrato la lettera alla dott.ssa Cuccaro - non essendo lei tra i destinatari della comunicazione - chiedendole di darci spiegazioni e di esercitare il suo diritto di replica.
Cosa che regolarmente pubblichiamo nell'articolo che segue in questo stesso canale.

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