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“Ay, ay, ay” è il titolo della nuova installazione dell’artista Marco Chiurato, ospitata al Castello Inferiore di Marostica e che sarà inaugurata domenica 5 febbraio alle 17.00. La mostra, che prende spunto dal progetto del neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump di innalzare un muro al confine con il Messico per limitare l’immigrazione clandestina, affronta però il tema delle barriere e delle divisioni a tutto tondo, allargando poi lo sguardo sugli ancora troppi casi che ogni giorno mette purtroppo in luce la cronaca internazionale e non solo.
“Accogliamo la proposta artistica del nostro concittadino Marco Chiurato da sempre veicolo di messaggi forti” dichiara il sindaco di Marostica Marica Dalla Valle “L’arte, con il suo linguaggio immediato, comunica più di tante parole”.

L’installazione, che interessa le due piccole sale mostre del Castello, prevede naturalmente la presenza di un muro, che divide gli spazi dedicati ai rispettivi Paesi, integrata da due suggestivi video e da un sottofondo sonoro che rimanda ad inni di guerra. Un “work in regress”, come l’ha rinominato lo stesso artista, che nel corso dei giorni dell’esposizione potrà cambiare con l’aggiunta di nuovi elementi, in linea con la consueta vena dissacratoria, cifra stilistica di Marco Chiurato.
“L’opera vuole essere un monito verso tutti i muri, le barriere e le divisioni presenti nel mondo, non solo quelli fisici, ma anche quelli mentali e culturali” commenta l’Assessore alla Cultura Serena Vivian “L'opera provocatoria di Chiurato ci invita a fare questo: puntare i riflettori sulle ancora troppe discriminazioni, chiusure, disparità che sembrano caratterizzare il mondo contemporaneo, così come i tanti muri del passato”.
La mostra è visitabile fino al 12 marzo. Orario: dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00. Chiuso lunedì. Ingresso libero.
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