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Elvio Rotondo
Contributor
Bassanonet.it
L’importanza strategica di Kaliningrad
L’exclave russa, grazie alla sua posizione geografica, consente a Mosca di controllare la situazione nella regione del Mar Baltico
Pubblicato il 19-04-2024
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Kaliningrad, stretta tra la Lituania e la Polonia, è un’exclave russa che si estende per circa 15.000 chilometri quadrati, grande quanto circa la metà del Belgio, con una popolazione di circa un milione di abitanti. La città prende il nome da Mikhail Kalinin, un politico sovietico e rivoluzionario russo vecchio bolscevico. Fu capo di stato della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa e successivamente dell'Unione Sovietica dal 1919 al 1946. Fino al 1945, la città era la capitale della Prussia orientale, conosciuta come Königsberg, famosa anche per essere il luogo in cui nacque e visse il filosofo Immanuel Kant.
La Prussia orientale fu divisa in due parti nel 1945. La metà sud-occidentale fu assegnata alla Polonia mentre la metà nord-orientale all’Unione Sovietica come Oblast (regione) di Kaliningrad. Gli abitanti tedeschi fuggirono o furono espulsi con la forza. La regione fu posta sotto il controllo amministrativo della Federazione Russa, stato costituente e dominante dell’Unione Sovietica.
Dal 1991, dopo la dissoluzione dell’URSS, Kaliningrad si è trovata tagliata fuori e per raggiungere la madre patria si deve necessariamente attraversare due paesi: la Lituania e poi la Bielorussia. Riceve gran parte dei suoi rifornimenti via ferrovia attraverso la Lituania e la Bielorussia, e anche attraverso una rotta marittima di circa 1.057 chilometri (circa 657 miglia) che collega il suo porto al porto di San Pietroburgo.

Le tensioni tra Lituania e Russia sono aumentate nel 2022 a seguito della decisione, da parte di Vilnius, di bloccare il transito di alcune merci sanzionate dall'UE, provenienti dalla Russia e dirette all’exclave di Kaliningrad, attraverso il territorio lituano. Successivamente le tensioni sono poi rientrate.
La Lituania è diventata partner della NATO nel 1991 e membro a pieno titolo dell'alleanza nel 2004. I soldati lituani hanno prestato servizio anche in Afghanistan.
Ma al di là dei trasporti e del commercio, Kaliningrad è importante per la Russia grazie alla sua profondità strategica. L’esistenza dell’exclave pone problemi strategici alla Russia, ma presenta anche alcuni vantaggi. Uno dei problemi è che la posizione esposta la rende vulnerabile agli attacchi e difficile da difendere, a meno che non vi siano stazionate forze deterrenti molto forti.
Dal 2014, le politiche della Russia verso la regione (Oblast) di Kaliningrad hanno subito una notevole trasformazione. Un cambiamento cruciale è stato l’inizio di una politica mirata alla re-militarizzazione, che ha portato al ritorno di Kaliningrad come bastione militare russo in Occidente. Negli ultimi anni, la Russia ha trasferito a Kaliningrad i missili avanzati Iskander-M con capacità nucleare con un raggio di circa 500 chilometri e il sistema missilistico antinave Bastion-P, dotato di missili Oniks P-800, con una gittata di 75-210 miglia nautiche. La regione si trova in un’ottima posizione avanzata, in grado di colpire capitali e punti chiave in tutta la regione baltica. I missili nucleari a medio raggio sono in grado di minacciare anche le capitali europee.
Kaliningrad è sede della principale base navale del Flotta del Baltico, ospita le due basi aeree di Chernyakhovsk e Donskoye e migliaia di truppe. Prima che la Russia si impegnasse nella guerra in Ucraina, a Kaliningrad sarebbero stati presenti circa 12.000 soldati russi (All'inizio degli anni '90 erano presenti dai 120.000 ai 200.000 soldati). Come riportato in un articolo sul sito del “Nodo di Gordio” tutte le unità militari russe nell’exclave cadono sotto la supervisione del Flotta del Baltico, che a sua volta è subordinata al Distretto militare occidentale (Zvo-Zapadny Voyenny Okrug). Dal punto di vista geopolitico, Kaliningrad, grazie alla sua posizione geografica, è considerata un’area di importanza strategica e le forze armate di stanza nella zona consentono a Mosca di controllare la situazione nella regione del Mar Baltico. L’Oblast (regione) di Kaliningrad, insieme al corridoio di Suwalki è uno dei punti caldi in caso di conflitto con la NATO.
Il “Suwalki Gap”, è un corridoio lungo circa 100 chilometri sul confine lituano-polacco, prende il nome da una cittadina polacca nel nord-est del Paese ed è molto importante dal punto di vista strategico. In un ipotetico conflitto con l’Occidente, la Russia potrebbe invadere il corridoio contemporaneamente da est e da ovest, separando i paesi baltici dai loro alleati del sud, tagliando fuori Lituania, Lettonia ed Estonia.
Per il Cremlino Kaliningrad rimane una fonte di proiezione di potenza nel fianco settentrionale della NATO e uno dei luoghi più militarizzati della Russia, ma con la Russia impantanata in Ucraina e l’ingresso della Svezia e della Finlandia nella NATO, la minaccia proveniente da Kaliningrad si sarebbe attenuata. Quindi l’obiettivo della Russia di trasformare Kaliningrad in un trampolino di lancio per dominare i paesi baltici si sarebbe così ridimensionato. Con l’adesione di Finlandia e Svezia alla NATO il 90% circa delle coste del Baltico è ora territorio dell’Alleanza Atlantica riducendo così notevolmente il controllo russo sulla regione.
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