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Red Dead Redemption è un famoso videogioco che era in voga qualche anno fa, ambientato nel selvaggio West in via di estinzione per l’avvento dell’era industriale.
Sul joystick della piazza di Marostica prende invece vita Red Queen Redemption: la redenzione della Ciliegia di Marostica Igp, la Regina Rossa del territorio, dopo due anni di rischio di estinzione della produzione e del mercato per l’avvento dell’era del Covid.
Sotto le volte del Palazzo del Doglione si svolge la cerimonia di inaugurazione e di premiazione della 78^ Mostra Mercato delle Ciliegie, oggi denominata Festa della Ciliegia di Marostica Igp, ritornata finalmente ai suoi fasti tradizionali.
M come Marostica
Lei, la Regina Rossa, fa bella mostra di sé nelle cassette in esposizione per il concorso, per le diverse varietà contraddistinte dai nomi più fantasiosi: non solo le classicissime Sandra, Romana o Roana, passando per la Francese o Bigarreaux, ma anche Grace Star, oppure Early Bigi. C’è anche la varietà Adriana (a quando la varietà Rocky, Rocky II, Rocky III ecc.?) e fanno impressione, a vederle dal vivo, le ciliegie Prime Giant: sono giganti veramente.
Novità della 78^ edizione della Festa: le varietà “promettenti”. Un po’ come la categoria Nuove Proposte del Festival di Sanremo. Sono le varietà - dieci in tutto - non ancora inserite nel disciplinare di produzione del Consorzio di Tutela della Ciliegia di Marostica Igp. Lo saranno, come ribadisce nell’occasione il presidente del Consorzio Giuseppe Zuech, a partire dall’anno prossimo. Anche qui i nomi sono un po’ da videogioco: come Frisco, Nimba, Sweet Early, Early Star oppure Rocket, che non è Rocky ma quasi.
Quelle esposte per la mostra-concorso sono ciliegie davvero splendide e fotogeniche.
Più rosso naturale di così, davvero, non si può. Roba che neanche Photoshop.
Ma non di sole foto vive l’uomo: anche di delizie e di dolci sapori, che questi gustosi frutti sanno regalare trasformandoci da ammiratori in consumatori.
E quella di oggi è anche è soprattutto la giornata del mercato delle Regine Rosse, confezionate ieri sera nelle cassette dai gruppi di base dei produttori: dall’albero alle bancarelle, il massimo della freschezza a chilometro zero.
Il tutto contornato da un programma che a Marostica per tutta la giornata propone diversi percorsi sul territorio circostante e collinare, così tanti che si è reso necessario pubblicare una mappa informativa e di “orientamento” per i visitatori.
Tour alle aziende agricole, fattorie didattiche aperte, menù degustazione con ciliegie, passeggiate, escursioni, intrattenimenti in campagna e altro ancora.
Per la serie: una proposta tira l’altra.
Come avviene a questo tipo di inaugurazioni da tutti i secoli nei secoli, anche all’apertura della 78sima Festa della Ciliegia di Marostica Igp, gratificata da un pubblico in versione pre-Covid, interviene un nutrito stuolo di autorità politiche e istituzionali.
Le bandiere a 12 stelle dorate di Bruxelles e di Strasburgo risplendono idealmente nella presenza dell’europarlamentare Mara Bizzotto. La Regione Veneto rifulge nella partecipazione del presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti e del suo vice Nicola Finco.
Il Parlamento italiano si onora di essere rappresentato dai due onorevoli Germano Racchella, che è anche sindaco di Cartigliano, e Silvia Covolo.
Per la Provincia di Vicenza indossa la fascia azzurra la vicepresidente Maria Cristina Franco, sindaco di Costabissara, che al microfono rivela il suo legame affettivo con Marostica dove andava “a passeggiare da fidanzata”.
E poi i sindaci del territorio: non solo gli altri due primi cittadini delle siarése Luca Vendramin di Pianezze (52^ Festa della Ciliegia Sandra celebrata il weekend scorso) ed Enrico Costa di Colceresa (39^ Mostra Mercato delle Ciliegie in programma il weekend prossimo a Molvena), ma anche altri sindaci e assessori del comprensorio che dal Polo Nord di Valbrenta raggiunge il Polo Sud di Rossano Veneto e Tezze sul Brenta.
C’è anche il Comune di Bassano del Grappa, la cui presenza a Marostica fa sempre notizia, rappresentato dall’assessore al Tutto, e per questa circostanza anche ai Rapporti Internazionali, Mariano Scotton.
Tutti insieme appassionatamente per rendere onore alla succosa Regina dei colli marosticensi.
Come sempre, Marostica sa come fare s’cioco in celebrazioni come queste.
E annunciate dallo squillo delle trombe e dal rullo dei tamburi, per la gioia delle applicazioni fotografiche degli smartphone, arrivano all’inaugurazione le due giovani coppie protagoniste della Partita a Scacchi di settembre: madonna Lionora e madonna Oldrada, accompagnate dai pretendenti Vieri da Vallonara e Rinaldo d’Angarano, con le loro appariscenti ma anche pesanti vesti di scena.
Ma oggi fa fresco e si sta bene anche in costume medievale.
Annunciato sul palco dal presidente della Pro Marostica Simone Bucco, il sindaco di Marostica Matteo Mozzo si rivela un padrone di casa perfetto.
Cita una ad una le autorità presenti, secondo l’ordine istituzionale, senza dimenticare nessuno. Saluta i consiglieri comunali di opposizione confusi tra il pubblico, Marica Dalla Valle e Giorgio Santini, e colti dai suoi occhiali evidentemente ai raggi X. Ha parole di encomio per il suo assessore al Turismo Ylenia Bianchin, che sovrintende alla cerimonia al suo fianco, da lui definita “colonna portante dell’amministrazione”. Ringrazia tutte le associazioni di volontariato presenti, dalla Pro Marostica ancora una volta in prima linea fino ai soccorritori in servizio in piazza. Non si scorda di esprimere la sua gratitudine al Consorzio di Tutela, alle associazioni di categoria e agli sponsor della manifestazione.
E soprattutto, suscitando una standing ovation, chiede due volte di lanciare “un applauso che si senta fino ai banchetti per i nostri produttori”.
“Senza i produttori - afferma Mozzo -, non c’è prodotto, non c’è territorio, non c’è salvaguardia delle nostre colline.” “Sono stati due anni difficili anche se non ci siamo mai fermati - è un altro passo del suo discorso -. Due anni fa abbiamo proposto questa Festa in modalità virtuale e l’anno scorso in forma ridotta. Lavorare in squadra sembra facile ma non lo è. Se siamo qui è perché a Marostica riusciamo a lavorare in sinergia col territorio.”
L’eurodeputata Mara Bizzotto, nel decantare le nostre eccellenze agroalimentari, invita a “stare vicino ai nostri agricoltori e allevatori”.
L’onorevole Germano Racchella sollecita “a coinvolgere la scuola per insegnare ai ragazzi cosa significa mangiare sano e avere la fortuna di consumare i prodotti dei nostri territori”.
“Facendo squadra - continua - riusciremo a tutelare i prodotti della nostra agricoltura.”
I plausi di rito alla manifestazione e alla qualità del rosso frutto si riverberano quindi negli interventi del presidente del consiglio regionale Ciambetti e dalla vicepresidente della Provincia Franco.
Giuseppe Zuech, ex parlamentare, highlander dell’era politica della DC, presidente del Consorzio di Tutela della Ciliegia di Marostica Igp, ringrazia le autorità e il pubblico presente nella sua veste di produttore cerasicolo. “Senza i consumatori e senza le istituzioni - dichiara - il nostro lavoro sarebbe inutile.”
Zuech ricorda ancora la drastica riduzione dei terreni coltivati a ciliegio in Veneto: dai 2700 ettari nel 2008 ai circa 1700 nel 2021. E questo perché “è difficile fare il cerasicoltore, ci vuole tempo, grande impegno e soprattutto che le condizioni meteorologiche ci aiutino”.
Ma il Consorzio non molla e anzi l’anno prossimo, come già anticipato, entreranno nel disciplinare di produzione altre dieci nuove varianti. “L’impegno - spiega il presidente - è quello di lavorare su varietà nuove per venire incontro alle richieste del mercato con ciliegie dolci, gustose e di pezzatura adeguata.”
Gran finale, all’inaugurazione della Festa di Marostica, con l’atteso rito delle premiazioni ai migliori produttori 2022, decretati dall’apposita commissione giudicatrice (assessore Ylenia Bianchin, presidente; Giacinto Tramonte, direttore del mercato ortofrutticolo di Bassano del Grappa; Carlo Grandesso, esperto Coldiretti; Antonio Bergamini, agronomo esperto; presidente Pro Marostica Simone Bucco, segretario) che ha valutato i 96 campioni di ciliegie pervenuti a concorso.
Vengono consegnate le pergamene di riconoscimento ai primi classificati per ciascuna delle varietà cerasicole in lizza, ai destinatari delle menzioni speciali della giuria per pezzatura, ai vincitori per le varietà “promettenti” nonché ai primi tre classificati per la categoria “Gruppi”.
Al termine delle premiazioni arriva il momento del rompete le righe, ma non prima della tradizionale foto di gruppo delle autorità, da consegnare agli annali, ai social e alle redazioni, e di un selfie di gruppo fuori programma con le autorità medesime del sindaco Mozzo.
Tutti felici e tutti contenti.
Red Queen Redemption, missione compiuta.
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