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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Nasce il Comitato “Riapriamo il Tempio Ossario”
L'assessore Elena Donazzan promuove il Comitato per la riapertura del sacro edificio, di cui sarà presidente. Sarà costituita una Fondazione “che in modo permanente” si prenderà cura del monumento. Ma sull'argomento bisogna fare chiarezza
Pubblicato il 28-04-2014
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La “Grande Guerra”, ed il suo Centenario, nella “Piccola Guerra” (ovviamente solo a parole, e democraticamente espresse) della campagna elettorale a Bassano.
C'è infatti anche il Tempio Ossario, chiuso da due anni e mezzo circa in attesa di un intervento supplementare di restauro, tra i temi che animano il confronto verso il voto amministrativo in città.
Come già riportato in un nostro precedente articolo, la lista civica di centrodestra “Impegno per Bassano”, che sostiene il candidato sindaco Federica Finco, si è presentata ufficialmente alla stampa e ai bassanesi proprio nel piazzale antistante alla chiesa che custodisce i resti di oltre 5400 caduti, in gran parte della Prima Guerra Mondiale. E questo perché, come spiega il comunicato di presentazione della civica, “dopo il Ponte degli Alpini, “Impegno per Bassano” sceglie un altro luogo simbolo della città trascurato da questa amministrazione. Noi che amiamo Bassano ripartiamo dai suoi simboli”.

Foto: archivio Bassanonet
La notizia nuova è che Elena Donazzan, assessore regionale nonché mentore dichiarato della lista civica medesima, assieme al consigliere regionale Nicola Finco e ad altri non specificati “presidenti delle associazioni di categoria e del sindacato” e ai referenti delle associazioni combattentistiche e d'arma, ha promosso e costituito il Comitato “Riapriamo il Tempio Ossario”, di cui la stessa Donazzan sarà la presidente.
Lo comunica lo stesso assessore regionale, con una nota stampa trasmessa oggi in redazione.
L'obiettivo principale del Comitato è quello di costituire “una Fondazione che in modo permanente e non sulla scorta delle emergenze si prenda cura di questo importante monumento nazionale”.
Il tutto scaturito dal “ruolo importante nella sensibilizzazione verso la riapertura del Tempio Ossario avuto dall'emittente Reteveneta” e motivato dall'“approssimarsi delle prossime commemorazioni per il Centenario della Grande Guerra” che “non possono trovare il Tempio Ossario nelle condizioni di incertezza in cui versa oggi”.
Una notizia di attualità, con chiara proiezione elettorale, che tuttavia merita alcune specificazioni sui precedenti storici che la sottendono.
Le “condizioni di incertezza” che oggettivamente stendono un velo di tristezza sulla chiesa-monumento ancora off limits non nascono infatti dal nulla, ma sono la conseguenza dell'altrettanto incerto rapporto - chiaramente evidenziatosi negli ultimi anni - tra il Comune di Bassano e le altre istituzioni, tra cui la stessa Regione Veneto, chiamate dal Comune medesimo alla loro parte di responsabilità per il completamento del restauro del sacro edificio.
Il Tempio Ossario non è infatti di proprietà comunale, ma della Parrocchia di Santa Maria in Colle che già nel 2009, alla partenza dei lavori di risanamento e restauro conservativo del Tempio, non disponeva dei fondi necessari per contribuire alla copertura delle spese.
Con l'allora sindaco Gianpaolo Bizzotto, agli sgoccioli del proprio mandato, il Comune di Bassano del Grappa aveva quindi stipulato un accordo di programma con la Regione Veneto, col Ministero dei Beni Culturali e col Ministero della Difesa - Commissariato Onor Caduti per coprire il costo complessivo di un milione di euro indicato nel progetto definitivo ed esecutivo dei lavori: di cui 300 mila euro attinti dal bilancio comunale, altri 500 mila provenienti da un contributo della Regione Veneto e i restanti 200 mila concessi dal Ministero dei Beni Culturali.
Lo stesso accordo di programma prevedeva che alla conclusione dei lavori la Parrocchia di Santa Maria in Colle, non più capace di sopportare i costi di gestione dell'imponente chiesa, avrebbe concesso a titolo gratuito la proprietà del Tempio Ossario al Commissariato Generale Onoranze Caduti del Ministero della Difesa.
L'intervento di restauro come da progetto esecutivo, nel corso dell'attuale Amministrazione, si è regolarmente concluso.
Ma durante i lavori, come spesso accade, erano emersi ulteriori problemi: in particolare erano state rilevate “situazioni impreviste e imprevedibili” nelle strutture dei solai di copertura, che in alcune zone - come specificava la relazione tecnica di fine cantiere - “non possono garantire la praticabilità e la resistenza dei carichi ordinari di legge”.
Da qui la necessità di una supplementare opera di consolidamento per evitare cedimenti, con una perizia di variante che aveva quantificato i nuovi e imprevisti interventi da compiere per un importo complessivo di circa 300mila euro.
Ed è a questo punto che il Tempio Ossario è diventato il Tempio di Nessuno: il Comune di Bassano, e nella fattispecie il sindaco Cimatti, ha più volte ribadito di non poter ulteriormente impegnare le risorse del Comune per un bene, come il Tempio Ossario, che non è di proprietà comunale, a meno che Regione Veneto e Ministero non contribuissero per la loro quota parte in base all'accordo di programma con l'Amministrazione comunale, e a condizione di una liberatoria della Corte dei Conti.
“Siamo disponibili - aveva detto Cimatti nel suo discorso alla cerimonia di San Bassiano del 2012 - a un ulteriore intervento economico, anche se l'immobile è di proprietà di terzi, che però non è legalmente possibile senza Regione e Ministero dei Beni Culturali, che hanno sottoscritto col Comune un accordo di programma. Siamo ancora in attesa di una loro risposta.”
Quella risposta - in tempi di ristrettezze di bilancio comunale e di spending review governative - non è più arrivata.
“L'accordo di programma - dichiarava il sindaco a Bassanonet ancora nel dicembre del 2011, alla chiusura del cantiere per il restauro del Tempio Ossario - non è stato fatto in maniera ottimale, si conclude con l'accordo sul passaggio di proprietà ma senza specificare cosa succede se i fondi non dovessero bastare.”
Lo stesso Cimatti aggiungeva: “Ho inviato più lettere e sollecitazioni al Ministero dei Beni Culturali, alla Difesa, alla Regione e anche al Presidente della Repubblica, che mi hanno tutti risposto picche.”
Sospendiamo ogni giudizio di merito - lo faremo dopo il 25 maggio o dopo l'eventuale ballottaggio - sui temi della campagna elettorale bassanese.
Ma il dovere di cronaca ci impone di riproporre questi precedenti all'attenzione dei nostri lettori nel momento in cui si afferma “che il Tempio Ossario è stato trascurato dall'Amministrazione uscente” e - contestualmente - un assessore della Regione annuncia la nascita di un Comitato per la riapertura dell'importante monumento.
Riportiamo ora di seguito, integralmente, il comunicato trasmesso in redazione da Elena Donazzan:
COMUNICATO
SI È COSTITUITO UN COMITATO PER LA RIAPERTURA DEL TEMPIO OSSARIO
Giovedì 24 si è costituito il Comitato “Riapriamo il Tempio Ossario” nella sede del mandamento di Bassano del Grappa di Confartigianato. Tra i promotori l'assessore regionale Elena Donazzan che lo presiederà, il consigliere regionale Nicola Finco, i presidenti delle associazioni di categoria e del sindacato, i presidenti delle associazioni degli Alpini delle sezioni Monte Grappa e Marostica, Fanti, Bersaglieri, ma verranno coinvolte anche le altre associazioni combattentistiche e d'arma, il senatore Fabris, la presidente FAI signora Zanotto e il Luogotenente D'Agostino, già direttore dei Sacrari Militari.
Un ruolo importante nella sensibilizzazione verso la riapertura del Tempio Ossario ha avuto l'emittente Reteveneta, rappresentata dall'ing. Iannacopulos, che da diverso tempo dedica uno spazio delle proprie trasmissioni ai caduti del Tempio Ossario e alla storia e che si é trovata ad accogliere le molte lamentazioni di cittadini che ne chiedono la riapertura.
É stato stilato e condiviso un documento istitutivo del Comitato nel quale vengono declinati gli obiettivi, tra cui la costituzione di una Fondazione che in modo permanente e non sulla scorta delle emergenze si prenda cura di questo importante monumento nazionale che il 13 maggio compirà 80 anni. Fu infatti il 13 maggio 1934 che vide, in una Bassano delle grandi occasioni alla presenza di una folla oceanica e delle massime autorità governative, civili e militari, l'inaugurazione del Tempio Ossario alla memoria dei caduti, tutti noti, della Prima Guerra Mondiale.
“L'approssimarsi delle prossime commemorazioni per il Centenario della Grande Guerra non possono trovare il Tempio Ossario nelle condizioni di incertezza in cui versa oggi”, é il commento di sintesi dei partecipanti il Comitato.
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