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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Referendum Veneto senza censura
Giovedì sera 19 ottobre, alla galleria incontri della libreria La Bassanese in città, focus sulla questione veneta con lo storico Lorenzo Del Boca a pochi giorni dal referendum sull'autonomia
Pubblicato il 17-10-2017
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“Autonomie e indipendenza sono state inghiottite agli sgoccioli del XVIII secolo. Napoleone, con il trattato di Campoformio, ha decretato che le terre della regione veneta dovevano far parte dell’impero austro-ungarico. Dall’oggi al domani, i padroni si sono ritrovati sudditi. E mentre prima ordinavano che si facesse, da quel momento, per poter fare, occorreva ottenere l’autorizzazione. Il mondo sottosopra.”
Così scrive il giornalista e storico Lorenzo Del Boca nel suo libro “Venezia Tradita”, edito da Utet. Lo stesso libro che giovedì 19 ottobre alle ore 20.45, pochi giorni prima del referendum sull'autonomia del Veneto del 22 ottobre, sarà al centro del nuovo appuntamento della rassegna Incontri senza censura, organizzata dalla libreria La Bassanese con l’omonima associazione culturale.
La serata, come spiega un comunicato dell'organizzatore Marco Bernardi, viene proposta “per capire se questa richiesta di autonomia ha davvero radici storiche o se è pura propaganda politica, se le intenzioni della gente veneta sono rimaste quelle del referendum del 1866.”

Il giornalista e storico Lorenzo Del Boca
“
Da un lato - prosegue Bernardi - i “costituzionalisti” sostengono che un referendum di questo genere sia inammissibile, dall’altro molti cittadini si chiedono perché non possono esprimersi su cosa vogliano e come lo vogliano. Nonostante tutta la politica abbia già espresso una chiara posizione, nella discussione politica nazionale è calato il “silenzio mediatico”. Mentre giornalisti e politologi locali cercano di spiegare questa richiesta di autonomia come fosse un chiaro distacco dal governo centrale, la storia forse alcune risposte e analisi le può spiegare molto seriamente.”
Si chiede Del Boca: “Com'è possibile che i “serenissimi” dimentichino 14 secoli di autonomia per innamorarsi degli ultimi 150 anni vissuti come parte dello Stato italiano? Non volevano l'Italia - non questa perlomeno - e si sono trovati sotto il tricolore solo perché un plebiscito-truffa ha deciso che quelle terre dovevano passare sotto il regno dei Savoia. Fu una consultazione falsata da violenze, soprusi, inganni e bugie.”
“Il Risorgimento - scrive ancora l'autore - ha provocato una “questione meridionale” che prima non esisteva ma, parallelamente, c’è da fare i conti con la “questione del nord-est” che - figurarsi in politica - non trova spazio nemmeno nelle agende culturali. Quando si comincerà a prenderne in considerazione gli argomenti?”
“Durante la presentazione - sottolinea la nota trasmessa in redazione - cercheremo di leggere il passato compiutamente, senza le lenti deformanti dell’ideologia che pretenderebbero di raccontare gli avvenimenti di ieri non come realmente accaduti ma come avrebbe dovuto essere o come sarebbe piaciuto che fosse”.
“Durante l’incontro-presentazione, stimolato dalla giornalista Angelica Montagna - conclude il comunicato -, cercheremo di avere, con l'aiuto dell'autore, una panoramica storica di cosa voleva dire essere italiano (o no) nel periodo pre e post unificazione, con un focus particolare al Veneto.”
L’incontro si svolge giovedì 19 ottobre alle ore 20.45 nella consueta galleria incontri della libreria La Bassanese a Bassano del Grappa. Ingresso libero e gratuito, consigliata la prenotazione posti a sedere allo 0424521230 o nel sito www.labassanese.com.
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