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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Goodnight Moon
Il 16 marzo è calata la notte lunare sul Mare Crisium: il modulo Blue Ghost ha concluso la sua missione, con tanto di messaggio di addio. E il ricevitore bassanese LuGRE ha acquisito i segnali satellitari terrestri GPS e Galileo anche sulla Luna
Pubblicato il 21-03-2025
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“Per aspera ad astra!”
No, non è una citazione in latino da un’eventuale delibera dell’amministrazione comunale di Bassano del Grappa per l’acquisizione del Teatro Astra.
È molto di più: è l’ultima frase del messaggio di addio a noi terrestri lanciato dal lander lunare Blue Ghost, tramite il suo computer di bordo in stile HAL 9000, al termine della sua missione felicemente compiuta.

Foto della Luna, Mare Crisium, dal modulo lunare Blue Ghost
“Goodnight friends”, “Buonanotte amici”, ha malinconicamente salutato il modulo lunare prima di addormentarsi per sempre.
Lo scorso 16 marzo sul Mare Crisium, la zona della Luna dove domenica 2 marzo Blue Ghost era felicemente allunato, è infatti scesa la notte lunare.
Per la serie: Goodnight Moon, come il titolo di una celebre hit di fine anni ’90, portata al successo dal gruppo Shivaree.
Quella lunare non è una notte come le nostre: dura circa 14 giorni terrestri, esattamente come il giorno lunare, e le temperature scendono fino a - 160 / - 180 gradi.
Condizioni ambientali proibitive, per resistere alle quali i lander lunari commerciali come il Blue Ghost della texana FireFly Aerospace non sono stati ancora progettati.
È così, al modulo lunare partito lo scorso 15 gennaio da Cape Canaveral con un vettore spaziale Falcon 9 Space X per la Blue Ghost Mission 1 della NASA, non è rimasto che andare in letargo, per mai più risvegliarsi.
Ma prima di lanciare il suo messaggio di addio - che potete vedere in calce a questo articolo - è anche riuscito a realizzare e a trasmettere sulla Terra uno spettacolare video in HD del tramonto lunare, che ha segnato anche la fine delle operazioni della missione.
Per 14 giorni di fila corrispondenti al giorno sulla Luna, e cioè dall’alba lunare del 2 marzo fino alla sera lunare del 16 marzo, Blue Ghost ha continuato ad operare grazie alla ricarica delle batterie tramite i pannelli solari, consentendo ai dieci “payloads” (carichi utili) scientifici portati sulla Luna di compiere i loro esperimenti.
E tra questi dieci carichi utili, come sanno ormai anche i marziani, c’era anche il LuGRE - Lunar GNSS Receiver Experiment: il ricevitore satellitare “Made in Bassano” dall’azienda di ingegneria aerospaziale Qascom, nata e cresciuta in via Marinali in città e trasferitasi da poco più di un anno nella sua nuova e ampia sede di San Zeno di Cassola.
Un pezzo di Bassano, e visto che ci siamo anche di Cassola, sulla Luna? Proprio così.
Che dire: fra tutti i territori dell’ipotetica Provincia di Bassano, mancava ancora la Luna del Grappa.
L’“Experiment” affidato al LuGRE de Bassan è stato quello di vedere se si riuscivano a ricevere e ad acquisire sulla Luna i segnali dei sistemi satellitari della rete globale di navigazione GNSS (GPS e Galileo), progettati per funzionare sulla Terra.
Una frontiera tecnologica mai sperimentata prima, da verificare durante il viaggio fra la Terra e la Luna e poi anche direttamente sulla Luna.
Lo scopo era quello di testare la possibilità di mandare in futuro equipaggi umani sulla Luna, dotati di sistemi di comunicazione e navigazione satellitare per l’esatto posizionamento e localizzazione sia durante il viaggio, che nell’orbita e infine sulla superficie lunare.
E finché non ci saranno satelliti di navigazione appositamente posizionati attorno alla Luna - la qual cosa dovrebbe avvenire entro il 2030 col progetto Moonlight dell’ESA - l’unico sistema possibile è quello di utilizzare i segnali satellitari terrestri.
Come ho già scritto in precedenti articoli, il ricevitore GNSS della Qascom aveva già battuto due record mondiali di distanza dalla Terra per la ricezione dei segnali dei satelliti terrestri GPS e Galileo: 331.000 km lo scorso 19 gennaio, proprio nel giorno di San Bassiano, e 401.000 km il 19 febbraio, già in orbita lunare.
Poi, però, ha superato se stesso.
Dopo l’allunaggio di Blue Ghost, lunedì 3 marzo il ricevitore si è acceso alle 7:10 ora italiana e alle 7:48 ha captato il primo segnale terrestre, agganciando e tracciando quattro satelliti: due del sistema GPS e due di Galileo.
Si è trattato quindi della prima volta in cui un ricevitore satellitare sulla Luna ha determinato la sua posizione in tempo reale utilizzando un sistema terrestre.
Durante i 14 giorni terrestri del giorno lunare, LuGRE ha effettuato ripetuti collegamenti col sistema GNSS terrestre, prima di spegnersi anche lui per il sopraggiungere della notte lunare.
Non solo: è stato attivo fino alla fine. Con la calata della notte sul Mare Crisium, quando il lander Blue Ghost aveva ormai solo l’1% di carica energetica, è stato tra gli ultimi strumenti a spegnersi.
Dimostrando in questo modo all’universo la sua tempra bassanese.
Onore e gloria, dunque, al primo strumento italiano attivo sul nostro satellite, progettato e sviluppato in via Marinali a Bassano del Grappa da Qascom per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana, con la collaborazione della NASA e il supporto scientifico del Politecnico di Torino.
Rispondendo perfettamente ai compiti per i quali è stato realizzato, LuGRE “ha sempre funzionato alla grande, sopra le nostre aspettative”, come aveva dichiarato a Bassanonet il presidente e AD di Qascom Oscar Pozzobon quando la missione NASA Blue Ghost 1 era ancora in viaggio verso la Luna.
E come conferma ASI (Agenzia Spaziale Italiana) nel suo sito, il ricevitore ha gettato le fondamenta “per sistemi di navigazione e di comunicazione basati sul GNSS terrestre sulla superficie lunare, a supporto di future missioni permanenti”.
“Questo risultato - ha sottolineato a sua volta FireFly Aerospace in una nota - suggerisce che i segnali simili al GPS potrebbero essere utilizzati in future missioni sulla Luna e oltre.”
“Sulla luna e oltre”? Qui siamo già in modalità Buzz Lightyear di Toy Story.
Sono state quindi due settimane di giorno lunare nel corso delle quali si è aperta una nuova e pionieristica strada per le future esplorazioni nello spazio, finché la notte sulla Luna non ha fatto spegnere tutto, definitivamente.
E allora buonanotte anche a te, caro LuGRE.
E aggiungo anch’io: “Per aspera ad astra!”
Non il Teatro Astra, però: anche su quello, per il momento, è scesa la notte lunare.
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