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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Grazie a Dio è martedì
“Quella sera, in Sala Da Ponte, c'ero anch'io.” Il resoconto del vostro umile cronista della serata di proiezione pubblica della prima puntata della fiction “Di Padre in Figlia”
Pubblicato il 19-04-2017
Visto 7.492 volte
Grazie a Dio è martedì. Martedì 18 aprile 2017, per l'esattezza.
Una data che i bassanesi, colti dalla febbre del martedì sera, scolpiranno nel libro di pietra degli eventi memorabili della città.
I due vigili urbani messi in servizio dal Comune per fermare il traffico agli attraversamenti pedonali di piazzale Cadorna per consentire il passaggio delle persone dirette alla Sala Da Ponte del Centro Giovanile sono il primo segnale della fibrillazione che pervade l'irripetibile momento.
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L'attrice Francesca Cavallin e il regista Riccardo Milani in Sala Da Ponte (foto Comune di Bassano)
Dopo mesi di spasmodica attesa e dopo settimane di varie anteprime nella capitale è il momento, infatti, della prima televisiva di “Di Padre in Figlia”: la fiction al profumo di vinaccia, ambientata a Bassano del Grappa, che attraverso le vicissitudini del produttore di grappa Giovanni Franza e della sua famiglia parla delle trasformazioni della società italiana nel corso di tre decenni, dal sistema familiare patriarcale alle più avanzate conquiste dell'emancipazione femminile.
E, per celebrare l'attimo si spera non fuggente di gloria televisiva, l'Amministrazione comunale di Bassano ha organizzato la proiezione pubblica della prima puntata della serie TV, nella stessa sera della sua messa in onda su Rai 1.
La sala non viene riempita in ogni ordine di posti, ma c'è comunque il pubblico delle grandi occasioni. Ci sono innanzitutto molte comparse, ingaggiate dalla produzione tra i cittadini bassanesi per fare da contorno ai set dello sceneggiato, volentieri ricomparse per non mancare all'appuntamento. Tra le file vip siedono assessori e consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, tutti uniti, nella circostanza, dal richiamo di Mamma Rai.
E poi presidenti, comandanti, autorità varie e rappresentanti dei media a profusione. Compreso anche il vostro umile cronista, naturalmente. Tutti insieme appassionatamente per poter raccontare ai posteri: “Quella sera, alla Sala Da Ponte, c'ero anch'io.”
Prima che il momento magico abbia inizio, è tutto un tourbillon di saluti e complimenti, comprensivi di foto e di selfie con le due guest star dell'avvenimento, ritornate a Bassano grazie ai buoni uffici del sempre attivissimo promoter locale della produzione televisiva Roberto Astuni: il regista Riccardo Milani e la “stella di casa” Francesca Cavallin, tra le protagoniste del cast e in versione dark per probabili esigenze di copione, rientrata per una sera nella sua città.
Prima della proiezione della fiction sul grande schermo della sala cinematografica, c'è anche il tempo per i discorsi di rito, senza l'ansia di guardare l'orologio.
La prima puntata non viene infatti trasmessa in collegamento diretto con la Rai, con conseguente obbligatorio rispetto dell'orario di messa in onda sul palinsesto, ma da un file che parte direttamente da un computer. È insomma un proiezione “privata”, come a Montecitorio, ma aperta al pubblico.
Ad aprire le danze, tra gli interventi sul palco, è proprio il professor Roberto “Robert De Niro” Astuni, che proprio nella prima puntata interpreta il cameo di un docente scolastico, presidente di commissione d'esame nel set ambientato alla scuola Mazzini, che interroga e promuove con lode la giovane protagonista femminile Maria Teresa Franza, interpretata da Cristiana Capotondi. E dopo aver spiegato il ruolo svolto nell'organizzazione locale della fiction di Vicenza Film Commission di cui è il referente, Astuni - che la prima puntata se l'è già vista tre volte, in tre diverse occasioni, a Roma - promuove con lode, prima ancora della pubblica visione, il prodotto televisivo e parla già della risposta turistica di cui Bassano godrà dopo la trasmissione delle quattro puntate perché, a suo dire, “il cineturismo funziona”.
Prospettiva confortata anche dalle parole dell'assessore Manuela Lanzarin, che interviene a nome della Regione Veneto, che si allarga anzi nell'auspicio di “un ritorno turistico per tutto il comprensorio”.
Anche il sindaco Riccardo Poletto plaude in anticipo alla fiction in cui “la nostra città è meravigliosamente al centro, una città intera che ha risposto all'appello”.
“Io credo che la scommessa l'abbiamo vinta - gli fa eco, sempre sul palco, l'assessore comunale alla Promozione del territorio Giovanni Cunico -. Bassano come bella scenografia di una bella storia italiana.”
“Per me era un dovere ringraziare prima o poi la città di Bassano - esordisce il regista Riccardo Milani -. Siamo stati molto bene e rimasti colpiti da tante cose. Il posto è bello e siamo stati accolti in maniera educata. Un riconoscimento alla professionalità, efficienza e gentilezza che qui abbiamo trovato.”
“Molti passaggi - aggiunge Milani - sono stati facilitati dal senso del dovere, tante cose in più e tante eccellenze che ci sono servite per aggiungere emozioni.”
“Il primo ciak in piazza Libertà è stato come il primo ciak della mia vita, tanta è stata l'emozione” - rivela Francesca Cavallin, mentre ricalca il palcoscenico della Sala Da Ponte dove “si esibiva nei saggi scolastici alle medie e al Liceo”. “Ero orgogliosa e sicura che la città di Bassano non avrebbe deluso - continua-. I cittadini di Bassano hanno superato le aspettative e hanno fatto sentire l'affetto nei nostri confronti.”
“È stato un lavoro corale - sottolinea l'attrice bassanese - per questa storia di donne ma anche di uomini. E l'altro protagonista sarà la cittadinanza di Bassano del Grappa e questo si evince dalla narrazione. Vedere la mia Bassano è stata un'emozione incredibile”
Dopo i discorsi e prima della fatidica proiezione, c'è ancora spazio per due ulteriori “bonus-sorpresa” riservati da Astuni & Friends: i videomessaggi di saluto al pubblico in sala - applauditi dagli astanti - di due attori protagonisti del cast impossibilitati ad essere fisicamente presenti alla soirée televisiva: Alessio Boni e Stefania Rocca.
“Mi piace la grappa e mi piace Bassano”, dichiara quest'ultima (A ridaje co' sta grappa, direbbero i romani de Roma).
Poi buio definitivo in sala per la attesissima visione della prima puntata.
Che parte sul grande schermo della sala parrocchiale come un capolavoro del cinema muto: la prima parte dei titoli iniziali viene infatti proiettata senza audio.
Evidentemente l'emozione, che ha fin qui contraddistinto le testimonianze al microfono, ha coinvolto anche il proiezionista. Qualche secondo di gelido imbarazzo, poi la “ripartenza” col sonoro. La prima immagine della fiction dopo la sigla di apertura, con il Ponte di Bassano illuminato in notturna e la scritta “Bassano del Grappa 1958”, vale da sola il prezzo del biglietto, comunque gratuito. Alla vista della quale, con un moto di compiaciuto orgoglio, la platea bassanese scatta in uno spontaneo e generale applauso.
La seconda parte dello show, quella proiettata sullo schermo, è finalmente iniziata.
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