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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Emmental Civico
Il bilancio del Museo Civico di Bassano continua a fare buchi. B.d.G. - Generazione per il Cambiamento spara a zero sui risultati della Cultura e sulla non “programmazione” in vista dell'ipotesi di realizzare un Teatro nel Polo Santa Chiara
Pubblicato il 16-05-2015
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“E' ridicolo che ogni anno il Museo faccia un buco di un milione, un milione e mezzo di euro e che ogni bilancio consuntivo, all'analisi degli scostamenti, dichiara che riguardo alla gestione del Museo “non ci sono stati scostamenti rispetto alle previsioni”. Pertanto se il buco da 1,5 milioni è previsto, non si comprende la motivazione della retribuzione integrata, tra compensi per produttività e indennità di risultato, alla dirigente.”
Non hanno peli sulla lingua, come del resto è il loro solito, i giovani esponenti del gruppo B.d.G. - GenerAzione per il Cambiamento di Bassano del Grappa.
I quali - seppure non eletti l'anno scorso in consiglio comunale - fanno dell'analisi puntigliosa delle delibere e delle determine comunali, nonché delle leggi di riferimento, la costante fonte della loro attività di critica all'operato dell'Amministrazione comunale.
Da sin: Stefano Dalla Rosa e Nicola Jacopo Maria Canilli (foto Alessandro Tich)
L'ex candidato sindaco del gruppo Nicola Jacopo Maria Canilli convoca al riguardo la stampa, assieme all'altro esponente di B.d.G. Stefano Dalla Rosa, al Caffè dei Libri in città. E lo fa munito di un corposo faldone di carte e documenti comunali, accompagnato da una altrettanto consistente rassegna stampa sugli argomenti trattati: perché non è solo la gestione della Cultura l'obiettivo del j'accuse di GenerAzione. Ma è innanzitutto il bilancio della conduzione dei Musei Civici ad alimentarne la dura valutazione, incentrata sulla presunta capacità di venire incontro alle esigenze del bilancio pubblico da parte dei dirigenti e funzionari della struttura comunale, ovvero dei cosiddetti “responsabili dei procedimenti amministrativi”.
“Nel 2014 - afferma Canilli - il Museo, restaurato, è stato riaperto al pubblico. Eppure il dato finale ha registrato un 25,5% in meno di visitatori rispetto all'anno precedente, quando il Museo era rimasto chiuso per i lavori. Ci si domanda: quali sono i risultati da raggiungere che vengono richiesti al dirigente?”.
Una considerazione che viene lanciata guardando al futuro, e cioè nella prospettiva del fatidico progetto del Polo Museale Santa Chiara sul quale, in questi giorni, Comune di Bassano e Fondazione Cariverona hanno aperto all'ipotesi della possibilità di trasferire la destinazione già stanziata dall'istituzione bancaria per il Polo Museale a favore della realizzazione, nella stessa area dell'ex monastero, del nuovo Teatro della città.
“Che sia un Teatro o un Museo - incalza Canilli -, non deve pesare sulla comunità. Al di là delle dichiarazioni del sindaco sulla stampa, serve in piano economico-finanziario che dimostri come l'Amministrazione sia in grado di portare avanti con profitto tale operazione.”
Anche perché la “redditività” di un progetto teatrale, per quanto sostenuto da soci finanziatori, non è per niente automatica.
“Prendiamo ad esempio - prosegue il referente di B.d.G. - il Teatro Comunale di Vicenza, organizzato in Fondazione: ogni anno ha chiuso in attivo, ma da quest'anno stanno arrivando i problemi. La Regione ha già annunciato tagli ai contributi, salvo cambiamenti di rotta conseguenti alle elezioni. La Banca Popolare di Vicenza, socio della Fondazione, attualmente non naviga in buone acque. Mentre Assindustria Vicenza esce dalla compagine societaria per una “revisione della priorità di spesa”, indirizzata al sostegno alle imprese.”
“Se la Fondazione Teatro di Vicenza ha questi problemi - aggiunge Canilli - la stessa incognita vale anche per una Fondazione Teatro a Bassano. Quando dunque a Bassano si va a parlare di ipotesi Teatro nel Polo Santa Chiara vanno forniti anche dei dati e va presentata la documentazione su come si vuole gestire la struttura. In altre parole serve un piano economico-finanziario da presentare non solo a Cariverona, ma alla cittadinanza.”
La prospettiva, secondo i rappresentanti di GenerAzione per il Cambiamento, va pertanto programmata tenendo conto di tutti gli aspetti gestionali e amministrativi correlati.
“Ad esempio - conclude Canilli - con l'arrivo di un Teatro il parcheggio Le Piazze rimarrà provvisorio, oppure no? Cosa è previsto per la viabilità, con riferimento a discesa Brocchi? E come si pensa di utilizzare un Teatro in orario diurno, come attrattiva per il centro storico? Gli obiettivi da raggiungere devono essere chiari sin da subito.”
Ergo: Comune, se si sei batti un colpo.
Ma è soltanto l'“ouverture” di un attacco di più ampio respiro sui metodi di gestione della cosa pubblica, sotto il profilo delle procedure e della trasparenza, da parte dell'apparato comunale: e nella fattispecie dell'Area Lavori Pubblici.
E' qui che il faldone di carte di Canilli e Dalla Rosa fa scintille.
Ce ne occuperemo, con uno spazio doverosamente esteso, in un prossimo articolo.
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