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Inaugurata sabato scorso alla presenza di un folto pubblico la “tri-personale di Daniele Marcon, Claudio Brunello, Roberto Lanaro. La proposta d’arte in San Silvestro si articola sulle sottili note della ricerca spirituale, della meditazione silenziosa, delle cifre dell’Infinito. La materia - tela per Marcon, ferro per Lanaro, assemblaggi eterogenei per Brunello – diventano insieme cifrario e apparizione .” Di Simon Weil la citazione: "L´arte e´ un tentativo di trasferire in una quantità finita di materia, plasmata dall´uomo, un´immagine della bellezza infinita dell´universo intero. Il tentativo riesce se quella porzione di materia non nasconde l´universo, ma al contrario ne rivela la realtà tutt’ intorno".
La ricerca di Daniele Marcon parte dal pensiero della pittura come linguaggio del profondo, del rapporto tra lo sguardo rivolto all´interiorità che svela l´ideale. Nei grandi teleri, in una lunghissima teoria di 20 metri per 9 opere, lo specchiarsi silenzioso di una meditazione-in-azione. Come Marcon si applica alla meditazione, immerso nello splendido bosco di castagni ove ha costruito il suo atelier, così prolunga la sua ricerca nell’assemblaggio delle tele. E’ una pittura evocativa, volta a rilevare i solchi che la vita traccia nell'anima. In essa, mediante amplie campiture, emerge il “linguaggio dell´anima”. I dipinti raccontano la sua vita, forma e del colore ritmano sua la volontà incessante di sperimentare.

Le opere di Daniele Marcono posseggono un fascino particolare che solo pochi artisti hanno saputo comunicare: quella capacità di attrarre “dentro” la composizione, annullando lo spazio che divide chi guarda dall´opera stessa e comunicando un equilibrio armonioso.
Anche Claudio Brunello, ha sviluppato un personale iter espressivo che si avvale del linguaggio e della comunicazione artistica in un confronto esistenziale e continuo con la materia, a cui l'artista evoca ed esalta la componente lirica e comunicativa. Attraverso il ritmo epico del colore e della luce, Brunello rivela un´originalità inedita della forma, lirica e drammatica ad un tempo quale di svelamento del sè. Agli assemblaggi, ai materiali deteriorati, alla materia e alle sue infinite potenzialità dialettiche, con interventi ed innesti sapientemente amalgamati, tenta di ordinare la sua creatività dirompente mediante composizioni plastiche.
Le opere di Roberto Lanaro, noto e apprezzato artista del ferro, rappresentano la tappa recente di un percorso personalissimo ma assolutamente coerente e fedele al cifrario della contemporaneità. L’estetica di lanaro è tutta Extro-flessa sul mondo: introdursi nello spazio, protendersi nello spazio, elevarsi nello spazio. E’ ricerca di relazioni, equilibrio fra massa e movimento. Le sculture dell´artista esposte nella navata principale di San Silvestro appaiono improvvisi dalle ombre, eventi plastici risolti attraverso un processo equilibrato di composizione, elaborazione e risoluzione. Alla base del percorso di San Silvestro insieme al consolidato linguaggio plastico di Lanaro si possono riconoscere un intenso lavoro di ricerca di nuove forme ed evocazioni, mediati dalla solida esperienza.
Venerdì 30 Aprile alle ore 21,00 il maestro polistrumentista Giuseppe Dal Bianco si esibirà una performance musicale intitolata "Meditazioni": concerto con flauti etnici e altri strumenti tribali dai nomi strani: didgeridoo, khene, duduk e altri.
Giulia Pellizzato interverrà come voce recitante in un brano dal Sutra del Loto.
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