Golden Game, vietato sbagliare

Vietato sbagliare. Sarebbe un peccato mortale fermarsi proprio adesso. Sarebbe un peccato mortale perdere punti domani dopo le quindici vittorie consecutive e dopo quanto successo nelle ultime due settimane, con il sorpasso ai danni di Cantù e la conquista del 1° posto. Sarebbe un peccato mortale inciampare alla vigilia dello scontro diretto di sabato prossimo e perdere quei 2 preziosissimi punti che mettono i giallorossi nelle condizioni di giocarsela con un vantaggio psicologico notevole rispetto agli avversari. Per tutti questi motivi, quella che affronterà domani il Golden Game è la più classica delle partite da non sbagliare: di fronte ci sarà una squadra, l’Arca Pallavolo Cascina, che ha perso ben sette delle ultime nove partite giocate e che non ha più molto da chiedere ad una classifica che la vede galleggiare all’8° posto, abbastanza distante dalla zona retrocessione da non temere di venirne risucchiata e troppo lontana dalla zona play off per pensare ad un rientro in grande stile, come era forse nelle ambizioni dei pisani alla vigilia del campionato.

Morale alle stelle. Se la squadra toscana non sta certo passando un gran momento di forma, resta il fatto che Guarise e compagni non possono permettersi di prendere sotto gamba nessun impegno perché uno sgambetto in stile Asti è sempre dietro l’angolo. Di sicuro però il morale in casa Golden Game, superati con autorità gli scontri d’alta classifica con Silvolley e Massa, è alle stelle e non potrebbe essere altrimenti se si pensa che queste due partite hanno portato i giallorossi per la prima volta soli in testa alla classifica dopo un inseguimento a Cantù durato cinque mesi. Domani contro Cascina i ragazzi di mister De Palma scenderanno in campo per la seconda volta con i gradi della capolista cercando di difendere il primato e i due punti di vantaggio in classifica dal ritorno dei lombardi che saranno invece impegnati a Monselice contro il TMB, attuale sesta forza del campionato. In entrambi i casi il pronostico pende inevitabilmente dalla parte del più forte, anche perché le motivazioni con cui si scende in campo a questo punto della stagione scavano un solco ancor più profondo tra squadre con tassi tecnici già di per sé molto differenti.