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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Caso Ipea, i retroscena
La sede occupata, l'ispezione dell'Ulss, il blitz della Tv locale: il CFP Ipea svela la sua verità sulla vicenda conclusasi con la revoca della Regione dei corsi di formazione per “Operatore del benessere” alla sede di via Passarin a Bassano
Pubblicato il 02-11-2014
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Chiuso. Per revoca dell'attività. Con un avviso affisso al portone d'ingresso della sede di via Passarin 16 in quartiere Firenze in città che comunica che “a seguito degli accertamenti ispettivi condotti dalla Regione e dall'Ulss 3 è stata disposta la revoca dei corsi di primo, di secondo e di terzo anno per “operatore del benessere: indirizzo estetista”e “operatore del benessere: indirizzo acconciatura” avviati dall'ente Ipea presso questa sede di Bassano del Grappa”.
Lo stesso avviso informa gli utenti che “le lezioni riprenderanno il giorno 10 novembre sempre a Bassano del Grappa in viale dei Martiri, 78” e che la famiglie possono rivolgersi per ogni informazione “all'organismo di formazione Irigem Scarl a cui è stata assegnata la realizzazione dei corsi programmati dal CFP Ipea nella sede di Bassano del Grappa in esecuzione della deliberazione della giunta regionale n.1771 del 29/9/2014”.
E' il succo, in forma di comunicazione al pubblico, di quanto abbiamo già riportato nel nostro articolo “Acconciati per le feste” a seguito della clamorosa revoca disposta dalla Regione Veneto, con decorrenza dal 1 novembre 2014, dei due suddetti corsi di formazione finanziati dalla Regione e gestiti a Bassano fino all'altroieri dal Centro di Formazione Professionale Ipea, con sede centrale a San Donà di Piave (Venezia).
La sede di via Passarin a Bassano dei due corsi di formazione revocati dalla Regione Veneto al CFP Ipea (foto Alessandro Tich)
Un provvedimento che - nei decreti di revoca datati 31 ottobre 2014 e firmati dal dirigente regionale di settore Santo Romano - è stato motivato da “gravi carenze strutturali, organizzative ed igieniche” che sarebbero state riscontrate nel corso delle verifiche ispettive condotte a fine ottobre dal Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 3 e dalla stessa Regione Veneto.
Sulla vicenda, resa nota sempre il 31 ottobre da un comunicato stampa della Regione, era attesa la risposta del CFP Ipea a cui, come in tutti i casi del genere, va garantito il diritto di replica. Replica che è puntualmente arrivata: trasmessa in redazione nella serata di sabato 1 novembre, tramite un comunicato stampa, con allegati verbali e documenti, con il quale il CFP Ipea svela la sua verità sui retroscena che hanno portato, alla fine, alla revoca dei due corsi di formazione tramite decreto della Regione.
Si tratta tuttavia di una questione lunga da spiegare e complessa da inquadrare, che - con sicura messa alla prova della vostra pazienza e a beneficio della vostra lettura - vi riportiamo, con necessaria dovizia di particolari, in quattro capitoli.
Capitolo 1 - L'accreditamento regionale e il ritardo nella partenza dei corsi
Il caso Ipea ha un suo peccato originale, che ha fatto successivamente accendere la miccia del fuoco incrociato nei confronti della struttura di via Passarin.
Quella dell'anno formativo 2014-2015, per l'ente di formazione di San Donà di Piave, è stata infatti una partenza ad handicap, con oggettivo ritardo nell'avvio dei corsi. Un differimento dell'attività didattica dovuto alla questione dell'accreditamento regionale, condizione necessaria per poter gestire i corsi di formazione professionale lanciati con appositi bandi e finanziati dalla Regione Veneto.
Lo scorso 30 luglio i progetti presentati da Ipea relativamente ai bandi della Regione per l'anno formativo 2014-2015 erano stati approvati “con riserva” dal direttore della Sezione Formazione della Regione Veneto Santo Romano in quanto, contestualmente, la giunta regionale aveva sospeso l'accreditamento del CFP Ipea e dell'ente correlato AFL (Agenzia Formazione Lavoro) di Padova per “irregolarità contributiva”.
Per sciogliere la riserva e per far decretare la cessazione dello stato di sospensione dell'accreditamento regionale, Ipea e AFL avrebbero dovuto presentare in Regione entro il 15 settembre un Documento Unico di Regolarità Contributiva dell'Inps attestante la regolarità nei versamenti dei contributi previdenziali.
In data 5 agosto la giunta regionale ha quindi aperto i termini per la presentazione, da parte di altri organismi accreditati per la cosiddetta “formazione iniziale”, delle proprie candidature all'eventuale subentro - in caso di inadempienza dei due centri collegati di formazione professionale di San Donà di Piave e di Padova nella consegna della documentazione richiesta - “nella realizzazione e gestione degli interventi formativi approvati con riserva in capo a CFP Ipea e a AFL”.
La valutazione di tali candidature si è conclusa nella seconda metà di settembre con l'emanazione di due decreti sempre a firma del direttore regionale della Sezione Formazione (nn. 656 e 657 del 23.09.2014) recanti l'approvazione di 6 graduatorie separate di enti di formazione idonei a subentrare nei corsi di formazione approvati con riserva - 12 in tutto - dei due istituti collegati CFP Ipea e AFL, previsti nelle proprie sedi di attività di Padova, San Donà di Piave, Treviso, Verona e Bassano del Grappa. Graduatoria che, per i corsi della sede di Bassano, ha visto classificato al primo posto l'ente di formazione Irigem Scarl di Rosà.
Il decreto relativo alle graduatorie di subentro è stato pubblicato, diventando ai sensi di legge effettivo, nel BUR (Bollettino Ufficiale della Regione Veneto) n. 102 del 24 ottobre 2014: una data che, come vedremo, coincide anche con l'inizio effettivo dell'anno scolastico nella sede di via Passarin a Bassano e che è molto importante per lo sviluppo dell'intera vicenda.
Nel frattempo, però, Ipea e AFL avevano sanato la loro situazione presentando entro la scadenza del 15 settembre la documentazione richiesta attestante la regolarizzazione nei confronti dell'Inps. La giunta regionale, con la delibera n. 1771 del 29 settembre 2014, ha pertanto revocato i provvedimenti di sospensione dell'accreditamento di CFP Ipea e AFL acconsentendone l'avvio “delle attività formative per l'annualità 2014/2015”, subordinandolo al monitoraggio da parte del direttore della Sezione Formazione “della permanenza in capo ai predetti Organismi di Formazione dei requisiti necessari al fine di garantire la continuità del diritti allo studio degli allievi” e autorizzando il medesimo “in via cautelativa” ad utilizzare le graduatorie suppletive “qualora accertasse il venir meno dei livelli essenziali delle prestazioni” nelle attività formative dei due suddetti istituti.
La delibera della giunta regionale è stata pubblicata nel BUR n. 98 del 14 ottobre 2014. E così da quella data - invece che dal 15 settembre, e quindi con un mese di ritardo - il Centro di Formazione Professionale Ipea di San Donà di Piave e l'Agenzia Formazione Lavoro AFL di Padova hanno finalmente potuto avviare l'organizzazione e lo svolgimento dei corsi in tutte le sedi nel Veneto, Bassano del Grappa compresa, per un totale di circa 500 allievi.
Mettendo fine, negli auspici dei vertici dei due istituti collegati, a un prolungato periodo di tensione tra i corsisti, le famiglie e i docenti nelle varie città sedi delle attività formative per il ritardo nella partenza dei corsi. Ma, per la sede di Bassano, è stato solo l'inizio della fine.
Capitolo 2 - Tutto in un solo giorno
Il 24 ottobre 2014, come già detto, è un giorno cruciale per gli sviluppi del caso Ipea a Bassano. Ed è da questa data che parte la documentazione inviata ieri sera alla nostra redazione dai vertici regionali del Centro di Formazione Professionale.
Il primo atto in nostro possesso è una relazione del presidente CFP Ipea Iles Braghetto - datata 25 ottobre e trasmessa “al direttore regionale della Sezione Formazione dott. Santo Romano” - riferita, come da intestazione, allo “svolgimento non regolare dell'attività didattica-sede di Bassano il 24 ottobre 2014 per intervenuta occupazione di un gruppo di famigliari degli allievi iscritti ai corsi di formazione iniziale Dgr 801-803 2014”.
Il documento riferisce che all'apertura della scuola, oltre agli allievi, “si sono presentati un gruppo di genitori che hanno preteso di incontrare immediatamente il direttore dei corsi per una richiesta di chiarimenti relativa all'avvio dell'attività formativa, già ritardata, per l'anno scolastico 2014-2015”.
“Alle 9.00 circa - prosegue la relazione -, a seguito di “richiesta di intervento di alcuni genitori”, si sono presentati per una visita ispettiva due funzionari della A.S.L. 3 Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Bassano chiedendo di visionare i locali in cui si trovano complessivamente circa 130 persone, tra allievi, personale dell'ente e una trentina di genitori circa.”
E' quindi giunto nella sede di Bassano il direttore dei corsi prof. Marco Spiandorello che “ha invitato i genitori e parte degli allievi a riunirsi in rappresentanza in un'aula della sede scolastica informandoli che l'attività didattica programmata è da loro interrotta a seguito di propria iniziativa”.
Il direttore dei corsi, affiancato da altri docenti, ha quindi spiegato all'assemblea che aveva messo in atto la manifestazione - la seconda, dopo una prima azione di protesta già svoltasi sabato 18 ottobre - le motivazioni del ritardato avvio delle attività, a seguito delle richieste di verifica della Regione per l'accreditamento, di cui ci siamo occupati nel precedente capitolo.
“I genitori e gli allievi - continua testualmente il verbale - hanno ribadito che a loro risulta che l'attività scolastica non era autorizzata e chiedono all'ente di verificare una serie di documentazioni amministrative, quali assicurazioni, lista del personale docente, motivi dei mancati pagamenti degli stipendi e, in particolar modo, chiedono che venga riorganizzato l'orario scolastico considerando le ore svolte, ma non registrate, fino al 24 ottobre 2014”.
Il resoconto parla quindi di “richieste sempre scomposte, a voce alta e ripetutamente irrispettose” da parte di molti allievi che oltre a chiedere “perché l'attività non parte” si lamentano anche “di carenze diffuse della struttura di via Passarin di natura igienico sanitaria”.
“Contemporaneamente intervengono, richiesti sempre dai genitori - prosegue la relazione -, operatori della rete televisiva Rete Veneta, la quale riprende l'assemblea senza alcuna richiesta e riprende il prof. Spiandorello Marco, i genitori e gli allievi”. “A seguire - aggiunge, sempre testualmente, il verbale - intervengono ulteriori due operatori di Telebassano, sempre richiesti dai genitori convenuti, i quali, come sopra, effettuano riprese e interviste. Alle 11.00 è stato richiesto, dai genitori, anche l'intervento della Polizia di Stato, la quale dopo una breve ricognizione, senza richiesta di verbalizzazione, ha lasciato la sede.”
Alle 12.30 il direttore “dopo aver ascoltato diverse istanze di genitori e allievi” ha chiesto una riunione “per registrare le reali problematiche per l'avvio dell'attività che ufficialmente era già partita il giorno stesso”.
Nella riunione le famiglie hanno espresso la loro preoccupazione “per l'esiguità degli spazi didattici di via Passarin” e sull'organizzazione dell'anno scolastico “in considerazione della ritardata partenza”. Il prof. Spiandorello ha comunicato la rimodulazione del calendario delle lezioni e “l'ultimazione dell'acquisizione di 3 aule didattiche e di 1 sala multimediale in dotazione dell'Ipsia Scotton di Bassano, Scuola Superiore di Stato, accreditata anche per la formazione professionale dalla Regione Veneto”.
Il direttore al termine della riunione “ringrazia comunque i genitori” che “dopo una comprensibile rabbia da disinformazione” alla fine “hanno riportato nel proprio alveo le relazioni scuola-famiglia”. “Alle 13.20 circa - conclude il rapporto - il prof. Spiandorello compie una ricognizione dell'unità scolastica rilevando una serie di gravi danneggiamenti e manomissioni effettuate in tutto il contesto scolastico e richiedendo il successivo ripristino da personale dell'ente e da una ditta esterna chiamata con urgenza”.
Capitolo 3 - L'immediata esecuzione delle prescrizioni dell'Ulss
Quanto sopra riferito nel rapporto sui fatti e sull'interruzione delle lezioni del 24 ottobre si è svolto in concomitanza con la visita ispettiva, nella sede di via Passarin, dei funzionari dell'Ulss 3 citati nel rapporto stesso.
A seguito del sopralluogo, il Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell'Ulss 3, con una nota del dirigente dr. Fabrizio Fontana, ha trasmesso nella stessa giornata al CFP Ipea e per conoscenza alla Regione Veneto una serie di prescrizioni “per l'inizio dell'attività scolastica nella sede di via Passarin 16 a Bassano del Grappa”.
Tra queste: la “radicale pulizia” di tutti i locali interessati dall'attività, la riparazione di alcune finestre rotte, il ripristino “delle parti dell'impianto elettrico che si presentano danneggiate (tubature, prese elettriche) dotandosi del relativo certificato di idoneità” e la revisione di tutti gli estintori presenti all'interno dei locali. In più il controllo del regolare fissaggio dei parapetti delle finestre, la tinteggiatura delle pareti in alcuni punti, la verifica del “corretto ancoraggio” alle pareti degli armadietti e la sostituzione di alcune mattonelle dei pavimenti “che si presentano rotte e usurate”.
Ed è ancora del 24 ottobre - una vera e propria giornata campale - l'immediata comunicazione di CFP Ipea a Ulss 3 e Regione Veneto “dei lavori eseguiti a seguito di prescrizioni da parte del Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene e Sanità Pubblica” con l'elenco di tutti gli interventi effettuati, sostituzioni e revisioni comprese, e il certificato di conformità dell'impianto elettrico.
I funzionari del Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 3 sono tornati nella sede di via Passarin altre due volte, il 28 e il 30 ottobre, per un doppio sopralluogo di verifica degli interventi prescritti, comunicando il 31 ottobre che le carenze igieniche che avevano portato alle prescrizioni “sono state rimosse”.
Ma, come già riportato nel nostro precedente articolo, negli stessi giorni - e precisamente lunedì 27 ottobre - si è aggiunta anche la verifica ispettiva della Regione Veneto, che ha rilevato “gravi carenze strutturali e igieniche” nella sede delle attività di formazione professionale di Bassano.
Motivazione alla base dei due decreti con i quali, sempre in data 31 ottobre, il direttore della Sezione Formazione della Regione Santo Romano ha disposto l'immediata revoca, con decorrenza dal 1 novembre, dei due corsi di formazione Ipea “Operatore del benessere: indirizzo estetista” e “Operatore del benessere: indirizzo acconciatura” della sede bassanese di via Passarin e il contestuale subentro nella gestione dei medesimi, presso altra altra sede, dell'ente di formazione Irigem Scarl di Rosà, primo classificato nelle graduatorie di subentro relativamente ai corsi di Bassano.
Capitolo 4 - Il comunicato stampa di CFP Ipea dopo la revoca dei corsi: “La sede Ipea di Bassano è idonea per lo svolgimento delle attività didattiche”
L'ultimo capitolo, per il momento, dell'intricata e bollente vicenda è quello della replica ufficiale del CFP Ipea, affidata al già citato comunicato stampa - a firma del presidente dell'ente di formazione di San Donà di Piave Iles Braghetto e trasmesso alla nostra redazione nella serata di sabato 1 novembre - che pubblichiamo integralmente di seguito:
COMUNICATO STAMPA
LA SEDE IPEA DI BASSANO E' IDONEA
PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE
In data 31-10-2014 la Sezione Formazione della Regione Veneto ha revocato con ddr n.732-733 i progetti avviati dal ns. Centro di formazione professionale per estetisti ed acconciatori. La motivazione adottata inerisce gravi carenze strutturali e organizzative rilevate presso la stessa sede a seguito di ispezione USL di Bassano del 24-10-2014, richiesta direttamente da alcuni genitori degli allievi e dall’ispezione da parte di funzionari regionali del 27-10-2014.
Le lezioni si sono svolte regolarmente fino al 31-10-2014 e la sede di Bassano è stata ispezionata il 28-10-2014 e 30-10-2014 dal Dipartimento di Prevenzione ULSS 3, la quale in data 31-10-2014, ha comunicato che le carenze igienico sanitarie, che hanno portato alle prescrizioni del 24-10-2014, sono state rimosse.
La sede Ipea di Bassano per l’anno scolastico 2014-2015 inoltre aveva già acquisito ulteriori spazi didattici presso un vicino istituto accreditato dalla Regione Veneto.
Precisiamo che nell’anno scolastico 2013-2014, i genitori e gli alunni non hanno mai comunicato alla Direzione, o tramite i questionari di gradimento 2012-2013 e 2013-2014, somministrati agli allievi, gravi carenze strutturali e/o igienico sanitarie della Sede Ipea di via Passarin, confermate dalla regolarità delle ispezioni di personale regionale, lo scorso marzo 2014.
Evidenziamo che le proteste dei genitori e gli allievi come riportato nei tg trasmessi dall’emittente Rete Veneta dal 18.10.2014 al 31.10-2014, si sono improvvisamente trasformate da legittime richieste di chiarimenti sull’avvio ritardato dei corsi, in problematiche strutturali e organizzative segnalate solo con l’occupazione della sede il 24-10-2014.
Il giorno 30-10-2014, la riunione concordata con i genitori e la direzione IPEA, per valutare e condividere la programmazione dell’attività scolastica 2014-2015, come richiesto dagli stessi il 24-10-2014, si è conclusa con l’annuncio dell’arrivo del provvedimento di revoca da parte della Sezione Formazione della Regione Veneto e quindi la non opportunità di valutare quanto oggetto dell’incontro.
Il Presidente
Prof. Iles Braghetto
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