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Carlo III manda in pensione il treno della regina
Colori dai toni caldi in cui spicca il rosso, fotografia geometrica in cui gli oggetti si fanno protagonisti, movimenti di macchina lineari, montaggio effervescente, personaggi assurdi e colonna sonora indie vintage. Questo è lo stile Wes Anderson e questo ritroviamo in pieno in Moonrise Kingdom, la sua ultima fatica dopo la pausa cartoonesca di Fantastic Mister Fox, presentata allo scorso Festival di Cannes e ora finalmente nelle sale italiane.
Con una declinazione più dolce e poetica rispetto al solito, il regista ci presenta la fantomatica fuga d'amore di Sam e Suzy, due giovani incompresi, orfano e scout il primo, problematica e con una famiglia senza amore (in stile Tenenbaum, Sam ricorda molto la viziata Margot infatti) la seconda. Nella fantomatica estate del 1965, in un'isoletta del New England, i due si ritrovano dopo un anno di corrispondenza e decidono di scappare assieme, pianificando nei minimi dettagli il loro piano. Grazie all'esperienza diretta con la natura di Sam riusciranno a sopravvivere alcuni giorni nel bosco senza problemi, imparando a conoscersi e soprattutto ad amarsi ma la polizia locale, gli scout e la famiglia non restano a guardare e iniziano le disperate ricerche, rese ancora più impellenti dall'arrivo di una tempesta imponente.

Di per sé la storia sembra semplice e lineare, ma se si conosce bene il regista statunitense si sa cosa questa può diventare nelle sua mani. La caratterizzazione dei personaggi diventa essenziale e geniale, perfino l'amore e le sue prime esperienze diventano qualcosa di assurdo; la trasposizione in immagini poi è perfetta, con la macchina che si muove in linee rette immaginarie, seguendo man mano i vari personaggi e anche qui non manca poi un fattore essenziale presente in quasi tutti i film di Anderson: il narratore, onnisciente, che guarda fisso in macchina e che esplica la situazione.
La stessa epoca anni '60 è poi ricreata stupendamente, con colori, costumi e musica adeguatamente invecchiati, e proprio la musica, come appare evidente dai titoli di coda sincronizzati, si installa come protagonista in più nella trama.
Stellare il cast, in cui attori tosti si immedesimano alla perfezione in panni insoliti e improbabili: da Edward Norton, capo scout appassionato a Bruce Willis poliziotto sfortunato o all'altera Servizi Sociali Tilda Swinton, da Bill Murray marito e padre assente agli immancabili Jason Schwartzman e Frances McDormand ma l'applauso va soprattutto agli esordienti Jared Gilman e Kara Hayward.
Moonrise Kingdom non è certo una commedia convenzionale, è però una classica commedia in stile Wes Anderson, quindi, molto di più.: frizzante e poetica al punto giusto per incantare!
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