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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

Calcio

Bassano ancora a terra

Quarta sconfitta consecutiva per un BV a cui non vuol proprio girare. Emergono i soliti enormi, catastrofici, problemi difensivi ma neanche l’assetto a tre punte non ha convinto

Pubblicato il 05-03-2017
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Rinascimento in bianco e nero

BASSANO - Mantova 1-2

Bassano Virtus (4-3-1-2): Rossi 6,5; Formiconi 5,5, Pasini 6, Trainotti 6, Crialese 5 (16’ st Stevanin 6,5); Ruci 6 (7’ st Fabbro 6,5), Gerli 6, Laurenti 6; Minesso 5,5, Maistrello 6, Candido 5,5.

A disp. Piras, Bastianoni, Bizzotto, Stevanin, Bernardi, Tronco, Fabbro, Soprano, Bortot, Gashi. All. Bertotto

Mantova (3-5-2): Tonti 6,5; Cristini 6, Siniscalchi 6, Vinetot 6; Regoli 6,5, Smith 6,5, Salifu 6,5, Raggio Garibaldi 6 (28’ st Bandini sv), Donnarumma 6,5 (46’ st Diaby sv); Di Santantonio 7; Guazzo 6,5 (12’ st Marchi 6).
A disp. Bonato, Bandini, Diaby, Haouhache, Marchi, Boniperti, Boccalari, Laplace,Diogo. All. Morrone.

ARBITRO: Massimi di Termoli
RETI: 24’ pt Guazzo (M), 6’ st Donnarumma (M), 41’ st Stevanin (BV)
NOTE: -
SPETTATORI: 1200
AMMONITI: Laurenti, Cristini, Donnarumma
ESPULSI:
ANGOLI: 8-6
RECUPERO: pt 0’; st 4’

Bassano del Grappa. Una delle prime regole del calcio è elementare: se non vuoi prendere gol in area gli avversari vanno marcati. Nell’area del Soccer Team gli attaccanti avversari dovrebbero vivere come i carcerati a cui concedono l’ora d’aria. In realtà le punte delle formazioni che affrontano i giallorossi davanti a Rossi se la spassano come fossero a Gardaland. Punto secondo l’assetto che prevede Candido e Minesso larghi, larghissimi, non convince. Soprattutto Minesso non sembra trovare il modo per rientrare e battere a rete con il mancino. Molto meglio lasciarlo libero di svariare, di trovarsi la posizione in modo da sorprendere le difese dove meno se lo aspettano. Il dramma è che i punti uno e due incidono drammaticamente sul morale. Perché se non segni e subisci regolarmente gol (13 in quattro partite) e sei già in difficoltà emotiva, al primo episodio sfortunato rimani rintronato. E i gol del Mantova sono due episodi bagnati dalla sfiga, al netto delle marcature tutt’altro che a luci rosse. Nel primo episodio la palla carambola su un ginocchio di Trainotti e diventa un eccellente assist per Guazzo. Nel secondo un tiro sbagliato dello stesso Guazzo mette in moto Donnarummma.

La partita. La prima formazione di Valerio Bertotto è pensata con il 4-3-3, con Candido e Minesso larghi e Maistrello centravanti. A centrocampo Ruci vince il ballottaggio con Bernerdi. Proietti e Bizzotto indisponibili dell’ultimo minuto. Il debutto del nuovo tecnico non è male, anzi. La squadra gioca con discreta personalità, l’intensità è quella giusta e pure l’intraprendenza. Chiaramente ci dev’essere un po’ di rodaggio per quanto riguarda le combinazioni tra mezzali e attaccanti esterni, anche perché la consegna per Minesso e Candido è di rimanere molto larghi. Il match è combattuto, il Mantova sa il fatto suo e il continuo rotare dei suoi centrocampisti toglie punti di riferimento al giovanissimo reparto mediano giallorosso (Gerli e Ruci sono del 1996). A cambiare radicalmente il volto di un primo tempo con il BV più propositivo e dal possesso palla nettamente migliore è il gol di Guazzo al 24’. Il pallone gli carambola davanti a seguito di un cross dalla sinistra e il suo destro potente non lascia scampo a Rossi. In precedenza Pasini si oppone con il corpo a Smith ma sono almeno tre le belle opportunità ad appannaggio dei padroni di casa. Il gol in realtà è una mazzata psicologica per una squadra già in difficoltà. Ad inizio ripresa un altro svarione difensivo porta il Mantova sul 2 a 0. Formiconi innesca un pericolosissimo contropiede, Smith si beve Crialese come in un amato cartone animato giapponese, in area c’è solo Guazzo ma nessuno pensa di marcarlo. Il centravanti cicca la palla e serve involontariamente l’accorrente Donnarumma che non sbaglia. È dura. Il Bassano rimane intontito, entra Fabbro con Bertotto che passa al 4-4-2 e l’attaccante friulano è una boccata d’ossigeno per temperamento, grinta e entusiasmo. Il confronto in realtà si trascina tristemente verso la fine. Solo negli ultimi dieci minuti, ottimo l’ingresso di Stevanin, i giallorossi buttano il cuore oltre l’ostacolo e al 41’, splendida percussione di Gerli, il terzino di Angarano rompe il maleficio e fa ritrovare il gol al suo Bassano. L’assedio non porta i suoi frutti solo perché adesso continua a girare storto. I quattro minuti di recupero non vengono ingrossati dai 30’’ necessari a compensare il cambio mantovano.

Il mister. Valerio Bertotto è rammaricato al termine dell’incontro ma per nulla arrendevole: «Dobbiamo ripartite dal temperamento messo in campo nel finale. Non basta dire le cose ma sentirsele intimamente. Bisogna cancellare il recente passato, lavorare sugli errori, dobbiamo crescere di condizione e qualità. Attenzione però che una squadra morta non avrebbe schiacciato il Mantova nell’ultimo quarto d’ora. I ragazzi mi hanno fatto credere di poter pareggiare e non è poco per come si erano messe le cose». Il Bassano è terribilmente fragile mentalmente: «Il gol ha cambiato la testa dei ragazzi. È un problema sul quale dobbiamo lavorare che evidentemente ha condizionato la squadra ultimamente altrimenti non sarei qui. Anche se avessimo vinto l’analisi non sarebbe stata la stessa». Laconico Gianluca Laurenti: «In questo momento non serve il bel gioco, servono punti. Stop. Al primo episodio paghiamo dazio e mentalmente ora siamo in difficoltà».

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