Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 22-12-2016
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L’occasione più propizia era l’incontro casalingo con il Fano. In quell’occasione, con un minimo di opposizione in più nella ripresa, al netto di un centrocampo ridotto all’osso, il BV poteva scacciare in un colpo solo streghe e fantasmi. E ritrovare la serenità che adesso oggettivamente manca. Da questo punto di vista la prossima trasferta di Reggio Emilia, venerdì ore 18:30, sembra la classica partita impossibile. Se il Soccer Team è lo stesso visto nel primo tempo con il Folrì, a Gubbio e nella ripresa contro il Fano è meglio lasciare le speranze ancor prima di calcare con i tacchetti il manto erboso del Città del Tricolore, fresco teatro dei sogni di un derby con il Parma seguito dal vivo da oltre 18 mila spettatori. Oltre all’atteggiamento/mentalità, purtroppo, va rimarcata la pestilenza che ha travolto la mediana giallorossa. Luca d’Angelo dovrà davvero inventarsi qualcosa di speciale considerato che Proietti è più no che si, Bianchi si suppone essersi stirato, Cavagna è un punto interrogativo e Cenetti per motivi contrattuali ha deciso di non giocare più per il Bassano. Un bel casino perché gli altri sono tutti giocatori quasi prettamente offensivi, un enigma egizio che sarebbe stato drammaticamente difficile da risolvere anche in un periodo più florido e allegro. Fortunatamente la lunga sosta invernale, dal 31 dic al 22 gen, non è poi così lontana quindi bisogna fare di necessità virtù e soprattutto farsi convinti che non c’è nulla da perdere. La zona retrocessione è troppo distante così come irraggiungibile è la vetta della classifica. Il tempo per strappare una buona qualificazione playoff ci sarebbe anche se con Regia e Teramo dovessero arrivare due sconfitte. La ricetta dev’essere “mente sgombra in corpo sano”.
Possibili soluzioni. L’ipotesi più nefasta prevede che dei quattro centrocampisti centrali, di cui due sicuramente out, non recuperi nessuno. La migliore è che sia Proietti che Cavagna possano essere arruolabili con una tenuta fisica da minimo sindacale. Su che alternative può altrimenti lavorare Luca D’Angelo? La principale ce l’ha suggerita lui stesso nel momento in cui contro il Fano ha dovuto rinunciare anche a Bianchi. Dentro Soprano per innalzare una difesa più solida e robusta a coprire le spalle ad un centrocampo leggero ed offensivo. Modulo 3-5-2 con l’ottimo Lancini e Formiconi sulle fasce pronti a retrocedere sulla linea dei difensori. In mezzo al campo Laurenti, Falzerano e Minesso a spaccarsi i polmoni per difendere ma anche chiamati ad un confronto di grande lucidità per tenere quanto più possibile il pallone. Idem per Fabbro e Grandolfo.
La sorpresa. Da desaparecido a splendida sorpresa. Nicola Lancini contro il Fano non solo non ha fatto rimpiangere l’infortunato Crialese ma è anche stato uno dei migliori dei suoi. Di seguito il suo commento rilasciato all’Ufficio Stampa giallorosso: «Avevo una voglia matta di giocare, dopo lo spicchio di gara giocato a Bergamo, desideravo un'occasione per dimostrare qualcosa in partita. Ho cercato in questi mesi di allenarmi sempre bene per farmi trovare pronto qualora fossi stato chiamato in causa. Lo scorso anno sono stato fermo, quindi sto cercando di trovare un po' di continuità. Finora Carlo (Crialese, ndr) ha giocato molto bene, starà a me dimostrare quello che sono in grado di fare. La Reggiana? Anche loro non vengono da un momento esaltante, inoltre hanno la pressione del dover fare risultato in casa. E' un campionato talmente equilibrato che tutte le squadre possono vincere o perdere ogni domenica, nessun risultato è scontato, lo abbiamo visto anche la scorsa giornata con il Venezia e la Maceratese. Il nostro momento? Non ci aspettavamo potesse arrivare un periodo così, forse ci siamo demoralizzati per non aver ottenuto una vittoria in un paio di gare dove avremmo meritato un risultato diverso come contro la Maceratese o il Parma. Ma vi posso assicurare che il gruppo è solido, possiamo superare qualsiasi cosa, aiutandoci sempre l'un l'altro come abbiamo fatto finora»