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Marco PoloMarco Polo
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D’Angelo che combini?

La rivoluzione estiva non ha compromesso la competitività. Anzi, i nuovi equilibri hanno portato in giallorossi in vetta alla classifica. I prossimi banchi di prova potranno dare ulteriori e valide risposte

Pubblicato il 19-10-2016
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I progressi messi a referto dalla truppa di D’Angelo legittimano sogni di grandi imprese nei big match che il Soccer Team si appresta ad affrontare. Una straordinaria brillantezza atletica e un lavoro tattico certosino sono alla base degli ottimi risultati e di prestazioni eclatanti. L’obiettivo iniziale dello staff tecnico era quello di dare un’impronta solida, riconoscibile, affiatata di squadra. Insomma con tanti ragazzi nuovi la prima cosa era trovare la quadratura del cerchio. D’Angelo ci ha lavorato parecchio e alla fine ha trovato ben due schieramenti di alto livello. L’obiettivo raggiunto in maniera più sorprendete? Leggete qui sotto.

Il Bassano sa difendere. Anche nei momenti in cui la squadra non gira nella costruzione di palle gol e la performance è sotto la sufficienza non viene a mancare la compattezza difensiva. Prova ne è che i giallorossi sono nei primissimi posti, in buona compagnia, nella speciale classifica dei gol subiti. Se andiamo a dividere in due tronconi la prima parte del campionato il dato assume ancor più rilevanza. Nelle ultime quattro partite Bastianoni ha subito un solo gol contro i sei delle prime cinque! Merito, come sempre in questi casi, di un grande lavoro di squadra. I primi a dare compattezza sono gli attaccanti, tutti si sacrificano per l’obiettivo comune. Estremamente esemplificativo il paragone con l’anno scorso. Sottili impiegava una sola punta supportata da un centrocampista (Misuraca), un terzino difensivo come Toninelli e un mediano frangiflutti (Davì) al fianco di Proietti. Contro Pordenone e Mantova hanno giocato due terzini di spinta (Formiconi, Crialese), tre fantasisti (Laurenti, Falzerano, Minesso) e ben due punte! Il bello del calcio è che ha infinite combinazioni, non si smette mai di imparare e di sorprendersi come bambini! Un altro dato singolare è che l’addio di un pezzo grosso come Davì invece di determinare prevedibili scompensi ha creato l’opportunità di vedere un centrocampo a rombo composto da Falzerano, Laurenti e Minesso al fianco di Proietti. Far coesistere più giocatori offensivi trovando un valido equilibrio, quindi senza perdere efficacia difensiva, è un po’ la soddisfazione massima di ogni allenatore nonché una specie di sogno per ogni tifoso.

Sabato per il Bassano è in programma lo scontro in vetta contro il parigrado Sambenedettese (foto Claudia Casarotto)


Il Bassano sa attaccare. L’altro e più prevedibile lato della medaglia è che Fabbro&C. hanno dei picchi di rendimento che gli porta a trovare agevolmente la via del gol. A memoria in tutto lo scorso torneo solo in due/tre circostanze i giallorossi siglarono tre gol. Quest’anno già in due occasioni ne hanno infilati quattro nella stessa partita. Anche in questo caso arrivano in soccorso i numeri: quello del Soccer Team è il secondo miglior attacco del campionato con 17 reti, dietro al Pordenone con 18 e a pari merito con la FeralpiSalò. Due cose balzano all’occhio: la crescita di Fabbro e i tanti giocatori offensivi schierati contemporaneamente che per forza di cose hanno nelle corde la giocata vincente.

Non si vince in undici. L’ultimo passaggio di questa analisi riguarda le potenzialità ancora inespresse, o espresse solo parzialmente, dalla rosa giallorossa. Facciamoci caso: ci sono ancora tante cartucce da giocare. Se la sfortuna smette di perseguitarlo, Maistrello sarà inevitabilmente stella di prima grandezza. Rantier è destinato a ritagliarsi un ruolo importante anche in campo oltre che nei panni di uomo spogliatoio. Non dimentichiamo assolutamente Candido, uno che possiede doti balistiche invidiabili nonché l’arte di saltare l’uomo in un fazzoletto. Pasini è un signor difensore che al pari Bianchi e Cavagna ha dimostrato di poter essere tranquillamente titolare. Cenetti è insostituibile sotto tanti punti di vista. Infine i giovani come Bortot, Tronco e Lancini: confrontarsi giornalmente con giocatori di spessore è il percorso obbligato per diventare calciatori veri.

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